Una mostra che rivela l’intenso legame tra Pisa e Roma e l’importanza delle testimonianze artistiche pisane.

Nata da un’idea del Centro Europeo per il Turismo, Cultura e Spettacolo di Roma, e organizzata dall’Opera della Primaziale Pisana in collaborazione con la Reverenda Fabbrica di San Pietro a Roma, è stata inaugurata oggi pomeriggio e resterà aperta sino al 23 luglio 2017 nel Palazzo dell’Opera e nel Salone degli Affreschi contiguo al Camposanto Monumentale a Pisa la Mostra dal titolo: “Nel solco di Pietro. La Cattedrale di Pisa e la Basilica Vaticana”, un’iniziativa che s’inserisce idealmente nella scia del Giubileo della Misericordia voluto da Papa Francesco per l’anno liturgico 2015-2016.

Il ben noto sfasamento cronologico che esiste tra i due edifici attuali, medievale a Pisa e moderno a Roma, ha costituito per gli organizzatori una sfida importante, risolta con un’opzione di lungo periodo. Gli oggetti chiamati a raccontare questa complessa vicenda vanno dall’età di San Pietro all’Ottocento, ma sono inseriti entro precise griglie tematiche, che restituiscono un coerente percorso espositivo attraverso quasi due millenni di storia religiosa ed artistica. Nel forte rapporto tra Pisa e Roma giocò un ruolo fondamentale la figura di San Pietro e il culto che di lui si venne diffondendo in terra pisana. Secondo una antica tradizione, infatti, Pietro, nel viaggio missionario che lo vide trasferirsi da Antiochia a Roma, sarebbe sbarcato intorno al 44 d. C. sul litorale toscano, in un luogo sito allora nei pressi dell’antico porto pisano. Qui Pietro avrebbe eretto un altare di pietra, consacrato poi da papa Clemente I (92-97), che costituì il primo nucleo della successiva Basilica di San Piero a Grado. A Roma, dove visse per oltre vent’anni fino alla sua morte, Pietro fu vescovo e primo papa.

La storia di Pietro

A seguito dell’incendio di Roma del 64, appiccato dall’imperatore Nerone ma imputato ai cristiani, venne catturato anche Pietro, che finì nel carcere mamertino e nel 67 fu crocifisso a testa in giù sul colle Vaticano. Lì fu sepolto e nel 320 sulla sua tomba venne costruita la prima basilica vaticana, voluta dal primo imperatore cristiano, Costantino il grande. Questo edificio, distrutto nel corso del Cinquecento per far posto alla basilica attuale, era un tempio grandioso, a cinque navate, con un vasto quadriportico antistante, e divenne un faro per l’architettura medievale. Pisa non si sottrasse a tale influenza: la sua Cattedrale di Piazza dei Miracoli riecheggia il ricordo della Basilica costantiniana.

Su queste premesse, la Mostra intende illustrare il forte legame che si instaurò tra Pisa e Roma attraverso la figura di Pietro e la decisiva influenza che la Basilica Vaticana esercitò nei secoli sulla Cattedrale di Pisa.

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Elisa Bani
Direttore responsabile di Sestaporta.news. Giornalista pubblicista ha lavorato dieci anni a PuntoRadio come redattrice e speaker. Collaboratrice per il quotidiano La Nazione, ha inoltre diretto l'ufficio stampa dei Comitati territoriale e regionale dell'ente di promozione sportiva Uisp.