Continua la stagione di Teatro Contemporaneo del Teatro Nuovo di Pisa. Mercoledì 23 gennaio ore 21.00, presso il teatro Nuovo di Pisa, Piazza della Stazione 16, diretto da Carlo Scorrano, arrivaRaccondino” con Dino Abbrescia, attore di teatro, esordisce al cinema nel ruolo di Minuicchio ne “La CapaGira” di Alessandro Piva. Interpreta un padre colluso con la malavita in “Io non ho paura” di Gabriele Salvatores al fianco di Diego Abatantuono e consacra la sua comicità nella parte del cugino gay di Checco Zalone in “Cado dalle nubi”. In televisione viene apprezzato in molte serie di successo come “La Uno bianca”, ”Distretto di polizia” e “Squadra antimafia”.
La regia dello spettacolo è di Susy Laude, attrice e regista di successo e moglie di Dino Abbrescia, co-autrice del testo. Susy e Dino affidano a Manuel Bozzi e alla sua crew, l’Associazione Culturale AUROOM, la messa in scena di questa esilarante pièce. Una produzione quindi tutta pisana che si avvale delle capacità tecnico-creative di uno staff moderno e affiatato, che abbiamo già potuto osservare in Haberowski con Alessandro Haber, una piece di gran carattere ideata dalla stessa crew che oggi sviluppa il progetto “Raccondino”.

“RACCONDINO” è uno spettacolo autobiografico, comico, cosmico, tragicomico…tragicosmico! Lo spettacolo nasce dal desiderio di Dino Abbrescia di raccontare se stesso attraverso i propri personaggi. Figure fantastiche incredibilmente premonitrici spesso drammaticamente reali che si accavallano alla vita personale, che si ancorano al passato, al vissuto.
I racconti di Dino partono dalla sua Bari, dalla sua infanzia in cui sembra quasi normale condividere la camera da letto con le nonne. La sua famiglia è umile e dura di quell’indurimento tipico di chi deve tirare avanti con dignità, rispetto e sacrificio. Dino cresce tra valori solidi impartiti dal padre poliziotto, un po’ di terrena ambizione, altrettanta impeccabile educazione e sogni. Sogni di rock’n’roll. Quei sogni sani, belli, romantici che guardano in faccia la sfrontatezza ma anche le difficoltà degli anni ’80. Fino alla scoperta della tromba, della musica e del teatro, in veste di tecnico e poi all’improvviso sul palco in sostituzione di un attore impossibilitato a terminare la tournée. Conosceva ogni battuta e si lanciò. E da quella sostituzione non è più sceso dal palco.La vita professionale di Dino si accavalla comicamente a quella tanto lontana del padre. Inizia una lunga carriera da finto poliziotto in serie amatissime come “La Uno bianca”, “Distretto di Polizia” fino a “Squadra Antimafia”. Un destino beffardo che lo mette alla prova nell’interpretare tutto ciò che ben conosce, che ha vissuto da bambino. I suoi “raccondini” hanno il sapore del passato e attingono a spaccati di vita vera. Ci racconta quando sua madre imponeva al marito poliziotto che rincasava con lo zio, anch’egli poliziotto, di smontare le pistole e riporle in cima ad un armadio al rientro dal lavoro. Perché le cene finivano troppo spesso a vino e liti…e le armi era meglio tenerle lontane. La vita privata di Dino si accavalla a quella dei suoi personaggi, avviene inconsciamente e involontariamente in una danza divertente dai toni sempre accesi, “tragicosmici” appunto! Come quando interpretando un medico incontrerà la sua finta compagna nella fiction, che diventerà vera nella vita. Anche lei attrice: Susy Laude, regista e co-autrice dello spettacolo.

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