Questa mattina alle Officine Garibaldi ha avuto luogo il convegno “Stadi d’avanzamento, l’Arena che verrà” dedicato alla storia dello stadio pisano e al progetto della nuova Arena Garibaldi. Sono intervenuti l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Pisa Raffaele Latrofa, la dirigenza del Pisa, Fabio Vasarelli dell’Associazione Cento e lo studio di progettazione del nuovo impianto Iotti+Pavarani. L’evento è stato moderato dal giornalista Antonio Scuglia.

Oggi è stato fatto il punto della situazione sulla nuova Arena, in un convegno che ha abbracciato tutta la storia dell’impianto sportivo di cui quest’anno ricorrono i 100 anni dalla prima partita disputata.

VASARELLI – A raccontare il lungo viaggio del nostro stadio Fabio Vasarelli che ha attinto alle numerose cronache d’epoca illustrando tutti gli interventi subiti nel corso dell’anno dall’Arena. Vasarelli, con l’ausilio di circa 50 slide a supporto, racconta brevemente la storia dello stadio di Pisa: “L’Arena Garibaldi nasce come Arena Federighi quando un antico possidente fece ostruire un anfiteatro per le corse dei cavalli fuori Porta a Lucca. Nacque l’Arena Federighi, prima ippodromo e poi teatro. Fu il primo Teatro Diurno di Pisa all’aperto, era il 1807, 212 anni fa. Nel 1849 l’ippodromo si sposta a San Rossore, nel 1882 si cambia nome e diventa Arena Garibaldi e poi nel 1896 viene chiuso definitivamente il teatro diurno. Infine nel 1919 si svolge la prima partita di calcio allArena, il 4 maggio contro l’US Livorno (5-1, curiosità il primo gol lo segnò il Livorno). Ad ottobre l’inaugurazione ufficiale contro la Juventus di Roma (anche qui la partita finì 5-1). Le immagini dell’epoca riportano un’Arena sguarnita di qualsiasi struttura, agli albori. Nel 1929-31 nasce il primo vero stadio strutturato e assume il nome di Campo del Littorio. Nel 1930 viene costruita la tribuna coperta. L’inaugurazione è nel 1931 con il Re e la Regina a Pisa per l’occasione, l’8 novembre. Negli anni della seconda guerra mondiale l’Arena viene requisita dagli americani che ci costruiscono un ospedale, era il 1945. Terminata la guerra torna la denominazione, il 13 luglio 1947, di Arena Garibaldi. Si arriva agli anni ’50 con uno stadio teatro anche di anni difficili per il Pisa. Negli anni ’60 aumenta il seguito attorno alla squadra e vengono anche costruite delle strutture come le curve, seppure con rozze tribune. Nel ‘67/68 la gradinata viene buttata giù e viene anche ricostruita la curva sud sul modello della nord. Negli anni ’70 si consolidano tutte le strutture che permangono fino quasi ai giorni nostri. Le foto d’epoca mostrano le corsie della pista d’atletica. L’ultima struttura della curva costruita, a completamento dell’anello è, ironia della sorte oggi, l’unica chiusa e inagibile, il famoso curvino. Negli anni ’80 si demolisce la copertura esistente della tribuna superiore e poi viene completato e costruito per la Serie A. Del 1985 la targa dedicata a Renzo Passaponti, il giornalista a cui è intitolata la sala stampa. Nel 1989-90 arriva l’ultima trasformazione strutturale e Romeo fa assegnare a Pisa, con Pescara, lo status di stadio riserva per i Mondiali. L’Arena perde la pista di Atletica, vengono allargati i posti e viene cablato tutto lo stadio con i seggiolini. Si raggiunge la quota di 25 mila spettatori a sedere, ma ridotta la capienza di circa 10 mila posti. Nel 1990 arriva il tabellone luminoso, ma presto sarebbe caduto in disuso. Nel 2001 l’Arena viene ufficialmente cointestata a Signorini, nel 2005 la gradinata intitolata a Gianluca Signorini e la Curva Nord a Maurizio Alberti. Nel 2017 la tribuna stampa viene intitolata a Renzo Barabotti, giornalista del Tirreno.”

LATROFA – Tocca poi all’assessore ai lavori pubblici Raffaele Latrofa che ha illustrato il percorso messo in piedi dall’amministrazione comunale perché si arrivi all’adozione della variante e poi all’inizio dei lavori: Colgo l’occasione per raccontare lo stato dell’arte della procedura in corso, della quale stiamo tenendo al corrente con la massima trasparenza i cittadini e i tifosi. Vogliamo che questi lavori diventino un atto di riqualificazione per il quartiere. La presentazione di Vasarelli ha messo in evidenza molte cose importanti. Andando a fare un’analisi filologica possiamo secondo me dire che la scelta chiara fatta appena insediati per mettere in campo la procedura di variante urbanistica che riporta lo stadio dove attualmente è un’operazione di conservazione. Ritengo che sia importante a livello di dibattito cittadino per spiegare che, nell’interfaccia con altri enti come la soprintendenza questo tipo di ricostruzione storica e di visualizzazione a livello fotografico aiuti nell’interlocuzione con chi fa della conservazione il suo scopo. Tra le opere più importanti da salvaguardare senza dubbio il portale di Via Luigi Bianchi. Siamo perfettamente nei tempi del cronoprogramma e ho in mio possesso adesso una versione aggiornata. L’ultima versione arrivava fino all’approvazione della variante, adesso siamo nella fase in cui ci auspichiamo possa terminare il 30 giugno, quella di adozione della variante e della vas. L’obiettivo prossimo è che entro il 30 giugno ciò venga finalizzato in consiglio comunale. Lo studio di fattibilità relativo agli aspetti di traffico e mobilità (quindi in sostanza ai parcheggi) è stato protocollato e lo stiamo presentando in comune. Sono state prese in considerazione tutte le varie configurazioni per i parcheggi intorno allo stadio. Detto questo è stato previsto un sistema di navette e in questo studio sono state evidenziate le opportunità di prevedere un parcheggio nella zona di via Rindi. Quando avremo adottato la variante partirà la seconda fase. In contemporanea con questa seconda fase di carattere prettamente urbanistico abbiamo concordato con i progettisti un lavoro parallelo che li metterà in condizione di trasformare il progetto preliminare in un progetto definitivo. Qui sarà allegato il piano economico finanziario intorno al quale gira tutta l’operazione dello stadio. Puntualizzando, si dovrà arrivare a gennaio 2020 (indicativamente parlando) in contemporanea con le due procedure. Da quel giorno chiunque ci sia nei prossimi anni non dovrà presentare qualcosa per costruire a Ospedaletto, ma all’attuale localizzazione dell’Arena. E questo darà il via a tutta l’operazione. La costituzione del fondo futuro permetterà a noi di conferire il bene, con il Comune che continuerà ad avere una quota parte ovviamente. Affinché quel piano economico finanziario sia coerente e funzionante, venendo accettato dallo Stato con l’Invimit e non solo, dovrà stare in piedi. Una delle ipotesi potrebbe essere anche quella di inserire all’interno di un pacchetto anche quella di un parcheggio. Questi parcheggi sappiamo essere molto redditizi e noi vogliamo inserire nel pacchetto qualcosa che renda per migliorare il PEF e lo renda credibile, dando accesso ai fondi per l’operazione. L’ultimo cronoprogamma ci dirà poi quando inizieranno i lavori. Concludo dicendo che quando non si sentono delle novità è solo perché stiamo lavorando e quando si lavora lo si fa con degli obiettivi chiari.” L’assessore Latrofa non ha infine voluto rispondere a precisa domanda riguardo alla capienza dell’Arena per i playoff, sostenendo non fosse oggetto del convegno odierno.

PAVARANI – Prende infine la parola Marco Pavarani dello studio Iotti+Pavarani che ha illustrato l’attuale progetto per l’Arena Garibaldi: “Con noi ci segue lo studio Yard, lo studio di architettura KM439 e Mancino di Pisa. Il senso del progetto è quello di realizzare non solo uno stadio, ma uno spazio aperto alla cittadinanza, dove la cittadinanza si può incontrare e conoscere. Vediamo lo stadio come una grande piazza, un grande spazio collettivo. Non un contenitore autoreferenziale e introverso, ma aperto al quartiere, abitato sette giorni su sette dal quartiere stesso. Uno stadio unico, per una città unica al mondo. Lo vogliamo trasformare in uno spazio multifunzionale collettivo. Il progetto si rivolge alla comunità sportiva che desidera la realizzazione di un nuovo impianto, più capiente, attrezzato sicuro e funzionale, poi ai residenti del quartiere di Porta a Lucca, facendo in modo che si tolgano i disagi esistenti e, infine, all’intera cittadinanza che possono trovare all’interno dello spazio servizi pubblici dando l’occasione per riqualificare questa parte della città. L’aumento della capienza arriverà a 16500 posti, tutti posti coperti e seduti, si migliorerà la visibilità e verranno ricostruite le curve e la gradinata, rendendoli più vicini al campo. Verranno adeguati li standard di servizio e gestiti meglio i flussi di ingresso e uscita allo stadio. Vogliamo integrare lo stadio all’interno del quartiere. Il nuovo paesaggio è concepito come attivatore di servizi ed economie. Inoltre promuovere un’accessibilità multimodale e sostenibile allo stadio con il 40% degli spettatori che possa accedere con mezzi pubblici e incentivando all’utilizzo di parcheggi esterni e multifunzionali. L’area di intervento coinvolgerà tutto il quartiere per fare in modo che si arrivi a parlare di un luogo aperto e osmotico, attraversato dai flussi della città e non una struttura chiusa e invasiva per il quartiere come è oggi. Per fare questo vogliamo anche fare in modo che la piazza sia rialzata e verde con nuovi spazi pubblici e un vero spazio urbano. Oltre alle attività commerciali verrà trovato uno spazio anche per il Museo del Pisa.” Sono state poi date le cifre ufficiali dei posti previsti allo stadio, divisi per settori, al momento: Curva Sud 3500 posti, Nord 4000 posti, Tribuna 3050, gradinata 5950. Con il settore sud che potrebbe essere anche ripartito a 2500 posti riservati ai tifosi nerazzurri e 1000 ai tifosi ospiti.”

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Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Collaboratore de "La Nazione" di Pisa da agosto 2018