Ieri sera, durante la ventesima puntata di Finestra sull’Arena, è stato gradito ospite telefonico l’ex giocatore del Pisa Antonio Montella, grazie alla gentile disponibilità della società Albinoleffe. Rivedi la puntata e rileggi le dichiarazioni di Montella.

Tanti i temi discussi in serata, dalla serata a Porta a Lucca per il nuovo stadio passando per il prossimo impegno di campionato dei nerazzurri. Inoltre, i fatti della settimana con il Pisa e il progetto “Quarta Categoria”, la sorpresa di Larsen a Simeone in videochat e le finali per il titolo italiano di hockey a Pisa. Infine l’intervista ad Antonio Montella:

Ciao Antonio, come sta andando con l’Albinoleffe?

“Molto bene, io personalmente sono riuscito a ritrovare un po’ di continuità, perché nei primi sei mesi tra i vari infortuni non sono riuscito ad essere disponibile come avrei voluto. Adesso stiamo lottando per i playoff per riuscire ad esserci anche quest’anno dopo averli disputati l’anno scorso.”

A Pisa eri uno di quei giocatori che davano il 110% durante le partite. Cercavi anche di andare oltre i limiti fisici ed eri uno di quei giocatori che ovunque e in qualunque momento vengono schierati rispondono sempre presente

“Ti ringrazio innanzitutto se hai apprezzato il mio modo di cercare di dare una mano all’interno di una squadra. Le mie caratteristiche sono quelle, la generosità e cercare di essere sempre pronto alla chiamata. Quando ho avuto le occasioni ho sempre cercato di essere disponibile.”

Quando sei andato via da Pisa immagino tu sia rimasto male perché legato alla città. Come l’hai vissuta?

“Non mi vergogno a dire che quando sono andato via con mia moglie ho pianto, si era creato un qualcosa di particolare, sia all’interno dello spogliatoio, massima considerazione da parte del mister, con la tifoseria era un amore che non credo di aver mai avuto nella mia carriera e ho pianto letteralmente quando ho dovuto prendere la scelta di andare via viso che avevo il contratto in scadenza, la squadra giustamente doveva rinforzarsi per provare a mantenere la B e in più a Bergamo mi facevano un contratto più lungo che alla soglia dei 32 anni dovevo prendere”

Montella durante Pisa-Hellas Verona in Serie B

Quale era il tuo rapporto con mister Gattuso, ti teneva sempre come una pedina fondamentale dello scacchiere tattico

“Con il mister abbiamo sempre avuto un grande rapporto, lo sento ancora con tanto piacere, c’è sempre uno scambio di messaggi per congratularsi di qualcosa o per le festività. Lo ringrazierò sempre, arrivai con la gestione Favarin e quando arrivò mister Gattuso pensavo addirittura di dover andare via. La maggior parte dei giocatori furono sostituiti con l’arrivo di altri, ma invece Gattuso mi disse: “quando avrai l’occasione cerca di sfruttarla”. Lui è sempre stato una persona meritocratica, quando ti poteva dare la possibilità senza guardare il nome lo faceva sempre.”

Il Pisa adesso ha una squadra lunga con molti giocatori di primo piano. Tutti vogliono giocare. Come si fa ad avere quell’atteggiamento professionale per riuscire a mettere avanti alle proprie pretese il bene della squadra

“Credo che l’importanza di quando ci sia una squadra forte e fare andare tutti nella giusta direzione è quella di avere un allenatore che debba essere sempre credibile agli occhi di tutti. Poi si sa che ne giocano 11 e quindi qualcuno deve andare in panchina e in tribuna, ma se c’è la credibilità dell’allenatore accetta e rispetta la scelta tecnica ed è tutto più facile. Se questo viene a mancare subentra l’egoismo personale e uno guarda quello che è più vicino a sé stesso e si perde l’obiettivo di squadra.”

Montella all’Albinoleffe

Un tuo momento emblematico fu il tuo gol del pareggio a Gubbio con successiva rete ai rigori decisiva, la squadra non mollava mai nonostante le difficoltà di quell’estate travagliata.

“Sì, anche in quella circostanza la squadra ha dimostrato tutta la sua professionalità. Per molti di noi era l’occasione della vita di giocare in B e c’era la speranza che il mister tornasse. In più il rispetto e l’amore verso la tifoseria che noi dovevamo dare per tutto il sostegno avuto l’anno prima. Tutto era fatto in funzione che ce lo sentivamo perché c’era qualcosa di importante. Un po’ poi abbiamo pagato alla lunga perché il campionato era duro, senza stipendi e preparazione ed è venuto meno l’aspetto sportivo durante l’anno.”

Nel salutarti ci arrivano in chat alcuni messaggi di tifosi che ti ricordano con piacere. Un bel riconoscimento.

“Grazie mille, quando sono andato via da Pisa la soddisfazione più grande è aver capito di aver lasciato qualcosa come uomo. Il calciatore parte, ma l’uomo resta. Anche molti messaggi da parte di compagni di squadra e sia da parte del pubblico. “

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Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Collaboratore de "La Nazione" di Pisa da agosto 2018