Il Presidente Giuseppe Corrado, dopo la presentazione della nuova sede, è rimasto a disposizione dei giornalisti per una conferenza stampa di fine anno sull’attività della società. Tanti i temi discussi, dalle problematiche societarie al progetto sportivo, passando per i problemi dello stadio, qualora ci fossero slittamenti nell’inizio dei lavori, col rischio di dover trovare un altro stadio per i neroazzurri.

Presidente, qual è il suo bilancio dopo un anno di attività?
“Dopo un anno è giusto fare un consuntivo della mia esperienza a Pisa. Quando si ristruttura qualcosa, bisogna prima demolire qualcosa che non è coerente con l’impostazione che si vuol dare. Ci sono anche delle sorprese e spesso non tutto va come si vuole. A volte qualche tradimento, qualche atteggiamento sbagliato nei nostri confronti da alcuni interlocutori, ma non ci siamo fatti condizionare da nessuno. Né dai media né dai tifosi, andiamo avanti con le nostre idee con convinzione. Nulla è in grado di scalfirci, quando qualcuno ha un’idea non vera la potrà tranquillamente verificare. Ci siamo fatti trasportare più dal cuore che dalla testa, anche nelle sorprese negative che abbiamo trovato.”

Quali rischi possono esserci se non partono i lavori per lo stadio?
“Forse c’è stato qualche contrattempo sullo stadio, tra burocrazia e altre situazioni, tutte normali. Andremo avanti con convinzione con il nostro programma, lo stadio è una condizione importantissima per una società calcistica. Non si può pensare a una società di calcio senza uno stadio. Lo abbiamo visto proprio nel derby col Livorno. Siamo in una fase temporanea, in deroga su tanti aspetti. Alla fine dell’anno questo stadio può non essere in grado di accogliere il prossimo campionato. Abbiamo una necessità assoluta, un programma strutturato e abbiamo lavorato bene con la massima disponibilità da parte del Sindaco e dell’amministrazione Comunale. Abbiamo avuto qualche problema esterno, tutto risolvibile. Se si verificheranno delle problematiche il pubblico potrebbe rischiare di non vedere giocare la squadra nella propria città. Per affrontare il prossimo campionato lo stadio non avrebbe più l’agibilità probabilmente. Oggi sono arrivate delle disposizioni incredibili, molti saranno in condizioni difficili dalle nostre. Ad esempio entro 12-13 mesi dobbiamo mettere i seggiolini all’interno altrimenti non sarà più possibile giocare. Se il progetto va avanti le curve saranno abbattute e opereremmo per nove mesi con solo gradinata e tribuna. Per 7-8 mesi lo stadio avrà solo 6-7000 posti. A partire dall’anno successivo avremmo altri 9000 posti e poi si configurerebbero i lavori alla gradinata e infine alla tribuna. Nel caso in cui dovesse esserci qualche slittamento o rinvio dovremmo addirittura cambiare casa, magari anche fuori dalla Toscana. “

Sul progetto sportivo?
“Per quanto riguarda la stagione in corso riteniamo di aver avuto solo situazioni positive, tra giocatori di proprietà e pochi prestiti. Se c’è una cosa di cui sono fiero infatti è proprio il fatto che abbiamo ridotto i prestiti a fronte di giovani di proprietà. Il nostro progetto sportivo va avanti con ragazzi che non ci hanno deluso, mantengono fede al contratto e su cui puntiamo. Siamo soddisfatti della squadra, della progettualità sportiva che si è aperta. Questo è un campionato difficile che non permette a chi retrocedere di tornare su. Speriamo naturalmente di invertire questa tendenza. Crediamo che alla fine qualche punto in meno sia stato totalizzato, ma abbiamo anche un girone in cui il Livorno sta facendo un campionato impressionante. Noi abbiamo ancora fiducia per poter competere fino in fondo, sapendo che ci saranno situazioni alternative e la squadra metterà a frutto le proprie potenzialità. Noi ripeto non ci facciamo condizionare nemmeno dagli allenatori,. Il progetto sportivo è sempre gestito da noi, anche nelle scelte dei giocatori. Magari l’allenatore può darci delle dritte sulle caratteristiche ma non ci dirà mai il nome. Non adremo a prendere calciatori proposti dai procuratori, ma giocatori che noi visioneremo in prima persona e di cui poi contatteremo il suddetto procuratore.”

C’è qualcosa di cui si pente?
“Forse alla luce di alcuni fatti si prenderebbero decisioni diverse, ma col senno di poi è sempre facile. Quello che è certo è che sapevamo che l’azienda avrebbe dovuto essere rifondata. Chi c’era prima aveva fatto danni economici e sportivi. Molti hanno definito giuda petroni, ma era arrivato sei mesi prima. La genesi di questa società nasce forse prima, mesi e anni addirittura. Gestioni del 2013, 2014, 2015 e 2016. La genesi di una negatività non nasce con Petroni, forse lui non è stato in grado di risolverle. ma noi oggi stiamo lottando contro decreti ingiuntivi addirittura nati nel 2013. Siamo arrivati noi e tutti si sono buttati come sciacalli. Pisa avrebbe dovuto sprofondare rispetto alla situazione debitoria addirittura più semplice del Modena. Abbiamo un calcio malato, forse altre 3-4 squadre non finiranno il campionato quest’anno.”

Le tempistiche per lo stadio diventano serrate. Dite di poter mettere la prima pietra in estate, lo confermate?
“Non è inverosimile questo scenario, ci potrebbe essere la possibilità di demolire le curve entro maggio. Nei prossimi giorni comunque dovremmo firmare la convenzione ponte per lo stadio”

Come pensate di raggiungere la redditività dello stadio di 900 mila euro annuali?
“Abbiamo un piano di 1 milione e 200 mila euro. 2900 metri quadri commerciali, altri 1800 di servizi, 250 posti auto addizionali affittati e una ipotesi di sfruttamento della sede attuale. Ci aspettiamo di avere una redditività di 1 milione e 600 mila euro.”

Chi ve l’ha fatto fare?
“Il Pisa era malato e abbiamo avuto un closing molto tormentato, ma è il calcio ad essere malato. Ribadisco, viviamo un calcio che è irregolare. Se noi paghiamo tutti i mesi lo stipendio e poi giochiamo contro squadre che non lo pagano e cedono o fanno accordi particolari partiamo sempre in svantaggio. Ci sono state situazioni contrattuali di giocatori pagati per quattro anni che ancora paghiamo oggi, cose risalenti al 2013 o al 2014. Speriamo di essere arrivati in fondo. Siamo anche rimasti scottati e delusi da alcuni interlocutori o fornitori che avevano dichiarato un amore che in realtà non c’era. C’è chi è si è proposto come sponsor e poi alla fine, ad accordo raggiunto, ha tirato fuori problemi di 3 anni prima con vecchi crediti chiedendo compensazione. Così non si fa. “

Ci può dire qualcosa di più sul bilancio?
“Il bilancio è stato chiuso 20 giorni fa ed è stato ripianato. Si tratta di 8 milioni e mezzo di debiti a fronte dei 3 milioni e mezzo che avevamo preventivato. La KPMG ha certificato il nostro bilancio.”

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Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Collaboratore de "La Nazione" di Pisa da agosto 2018