Ieri sera, nel corso della puntata numero 55 di Finestra sull’Arena, è intervenuto telefonicamente l’ex giocatore del Pisa Domenico De Simone, protagonista della promozione dei neroazzurri in Serie B del 2006/2007. Con “Mimmo” abbiamo parlato dei problemi che attanagliano la Serie C, ma anche del fresco rinnovo di De Vitis col Pisa e di quando anche lui giocò in difesa i playoff in maglia neroazzura, da centrocampista. Rivedi la puntata e rileggi le parole di De Simone


Ciao Domenico, cominciamo subito a chiederti come va a Rieti? Riesci sempre a seguire il Pisa nonostante i tuoi impegni?
“In questo momento lavoro per il Rieti ed ovviamente il mio interesse va per la maggior parte alle vicende del girone C; ciò nonostante spesso do una sbirciatina alla classifica del girone A per vedere quello che combina il Pisa, una piazza che con la terza serie ha davvero poco a che fare. Soprattutto in un campionato che con il passare degli anni vede la propria qualità scemare sempre più: il livello medio è sempre più indirizzato alla mediocrità e l’unica eccezione è rappresentata da quelle squadre che si giocano la promozione in serie B fino alla fine della stagione.”

La squadra del Pisa che vinse i playoff di Serie C nel 2006/2007 (foto Associazione Cento)

Nel tuo girone la Juve Stabia è ancora imbattuta e ha subito solo 9 gol in 26 partite. Ormai è irraggiungibile?

“Nel girone C la Juve Stabia sembra davvero irraggiungibile: è ancora imbattuta in questo campionato e credo proprio che si meriti la promozione nella serie cadetta. Ci sono poi squadre ben attrezzate e con organici importanti: Catania, Catanzaro e Trapani saranno ossi assai duri per per quelle compagini che ambiscono alla vittoria dei play off.

De Vitis ha appena rinnovato col Pisa e, da centrocampista, sta giocando difensore centrale, come capitò a te durante i playoff vinti col Pisa. Spiegaci dunque come può un centrocampista giocare in difesa. Funziona?

“Certo che ricordo le partite che ho giocato a Pisa nel ruolo di difensore centrale, impossibile dimenticare quei play off. Ovviamente per uno come me che giocava a centrocampo e dettava i tempi della manovra non è stato semplice passare sulla linea difensiva e dover contrastare attaccanti anche importanti. Sono situazioni che possono essere agevolate dallo schieramento tattico: un centrocampista che gioca in difesa in posizione centrale in mezzo a due marcatori puri può essere agevolato; le cose invece si complicano in caso di difesa a quattro. Io fui aiutato tantissimo dai miei compagni di reparto, e poi ci misi tutto il cuore e tutta la dedizione di cui ero capace per fare in modo di far risaltare quelle che erano le mie qualità: diciamo che tutto sommato mi sono trovato bene anche a fare il difensore”.

De Simone in maglia neroazzurra (foto archivio)

In molti, soprattutto all’estero, hanno definito la Serie C il peggior campionato del mondo. Quest’anno il Pro Piacenza, ma anche altre squadre come il Matera sono saltate. Tu ci sei passato a Modena. Cosa ne pensi di questa situazione?

“Quest’anno la serie C ha fatto il giro del mondo per le sue situazioni estremamente negative. Io la scorsa stagione ho vissuto direttamente le vicende del Modena, cancellato dal campionato perché le porte dello stadio “Braglia” sono rimaste chiuse per quattro partite: è un qualcosa che non si può raccontare, troppo triste perfino ricordarlo. Sono situazioni che speri che non accadano più per i prossimi diecimila anni, ed invece quest’anno ti ritrovi a commentare i casi del Pro Piacenza e del Matera e quasi non ci vuoi credere.”

Favorevole o contrario alla goleada del Cuneo al Pro Piacenza?

“La sensazione è che se il Cuneo non avesse segnato venti goal ai sette ragazzini del Pro Piacenza probabilmente non sarebbe successo niente ed il campionato sarebbe continuato ad essere ancora più falsato di quanto già non lo sia ; anche nel girone C l’esclusione in corsa del Matera ha per certi versi cambiato alcune carte in tavola in maniera perlomeno discutibile. La terza serie del calcio italiano è intossicata da molteplici problematiche : è inconcepibile che soltanto poche settimane fa si sia conosciuto il regolamento dei play off ed il numero di promozioni. La sensazione che ho è che certi fallimenti siano per certi versi decisi a tavolino da qualcuno: il problema vero è che ci sono persone che finiscono in mezzo ad una strada e di queste persone sembra che non interessi a nessuno.”

Che ricordo hai di quel tuo anno a Pisa?

“Impossibile dimenticare quell’anno in maglia neroazzurra : eravamo un gruppo incredibilmente unito che sembrava poter affrontare ogni difficoltà e che anzi veniva addirittura fortificato dalle difficoltà che si incontravano cammin facendo. Arrivammo a Pisa in mezzo alla contestazione dei tifosi ed a giugno riuscimmo a portarli tutti sui Lungarni a festeggiare la serie B ; non mi dimenticherò mai il corteo di motorini che ci scortò fino a Lucca per giocare il derby contro i rossoneri, è un qualcosa che mi dà tuttora i brividi.”

A Pisa, lo sai, quando un giocatore da tutto e vince, viene ricordato

“Il fatto di poter continuare a raccontare quel campionato è per me un qualcosa di impagabile: Pisa è un qualcosa che molto difficilmente si riesce a trovare nel mondo del calcio, una piazza calda dove se lasci il segno resti scolpito per sempre nel cuore della gente. E’ stata indiscutibilmente una delle esperienze più belle della mia carriera.”

in collaborazione con ILPISASIAMONOI

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Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Collaboratore de "La Nazione" di Pisa da agosto 2018