Cambia tutto a Venezia. Tacopina lascia, ma resta come presidente onorario, la società passa a un gruppo di investitori americani e per la partita sullo stadio ci sono tanti interessi congiunti con numerosi investitori per un progetto da 250 milioni di euro. La sfida con Pisa non si gioca solo sulla salvezza, ma anche sullo stadio nuovo, con la città toscana che non potrà perdere tempo quando si inizierà a fare sul serio.

VENEZIA VS PISA – La sfida tra Pisa e Venezia si incrocia tra stadio e salvezza. I lagunari sono forti di ben 11 soci per lo stadio nuovo, che vedremo dettagliatamente più avanti nell’articolo, ma appare chiaro un dato fondamentale. Uno dei soggetti coinvolti, Gianni Mion, ha dichiarato “speriamo che la squadra si salvi…” perché sa benissimo che la partita dello stadio si gioca soprattutto sulla permanenza in Serie B della squadra. Pisa è leggermente più avanti in questo match, sia come classifica, sia come progetto stadio, anche se è da anni che pure in laguna si va avanti ed è stato annunciato che sarà presentato un progetto definitivo a marzo. Il campo e lo stadio sono due aspetti fondamentali, perché sul progetto immobiliare Venezia può diventare un serio competitor per Pisa, anche a livello di finanziamenti, e la retrocessione di una delle due squadre potrebbe avere ripercussioni pesantissime su ogni aspetto. Ma chi ha comprato il Venezia e perché? E chi sono gli undici soci coinvolti nel progetto dello stadio nuovo in laguna?

ASSETTO SOCIETARIO – Dopo l’annuncio dei giorni scorsi dell’ormai ex presidente Tacopina, divenuto presidente onorario, la società arancionera è passata di mano, con la holding VFC Newco 2020 LLC che ha acquisito il 100% delle partecipazioni del club. Il nuovo socio rappresenta un gruppo di investitori statunitensi che sin dall’inizio ha supportato il Venezia FC e che con l’operazione posta in essere ne ha garantito la stabilità finanziaria. Come riferisce direttamente il sito ufficiale del Venezia: “L’Assemblea dei soci ha deliberato la nomina di Duncan Niederauer a presidente del consiglio di amministrazione a cui si aggiunge Americo Nardis in qualità di membro. Andrea Rogg, John Goldman e John Tapinis continueranno a far parte del consiglio di amministrazione fino all’approvazione del bilancio al 30 giugno 2020.” Queste le prime parole del nuovo presidente Niederauer: “Sono onorato di raccogliere questa carica io ed il gruppo che rappresento siamo impazienti di sviluppare ulteriormente la solida collaborazione con il Sindaco Luigi Brugnaro nell’interesse del club e della città di Venezia. Abbiamo una grande visione sia per il club che per la realizzazione del nuovo stadio e del progetto immobiliare ad esso collegato. Proprio per questo continueremo a lavorare con la massima serietà e saremo aperti a collaborare con qualsiasi gruppo in grado di fornire le competenze e le risorse necessarie per tradurre la nostra visione in una concreta realtà.”

LA PARTITA STADIO – Ma chi sono i soggetti coinvolti per lo stadio nuovo del Venezia? Ci viene in contro il Corriere del Veneto, che fa un dettagliato elenco: “Ci sono i banchieri (Giovanni Bossi, ex amministratore delegato di Banca Ifis e Aldo Santi, ex dirigente di Veneto Banca), il braccio destro della famiglia Benetton e presidente di Edizione Holding Gianni Mion, il presidente di Atlantia (Benetton) Fabio Cerchiai, il socio fondatore e Ceo di Ergo Sport (membro del consiglio di amministrazione del Milan dal 2013 al 2016) Antonio Marchesi, l’ad di Ovs Stefano Beraldo, il giornalista direttore del Gazzettino Roberto Papetti. Poi ci sono quelli che si definiscono «gli amici del Franchetti», gli ex ragazzi del 1961/62 che hanno studiato nello storico liceo classico mestrino: l’avvocato Alessandro De Nicola (senior partner delle sedi italiane dello studio legale Orrick), Giovanni Seno (direttore generale di Avm, la holding della mobilità del Comune di Venezia), il presidente nazionale dell’ordine dei commercialisti Massimo Miani (che conosce come le sue tasche le vicende legate al nuovo stadio di Venezia) e Miriam Dissegna, ex Publitalia.”

 

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Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Collaboratore de "La Nazione" di Pisa da agosto 2018