Ieri sera si è tenuta l’assemblea pubblica convocata dai gruppi della Curva Nord “Maurizio Alberti”. Quasi un migliaio i tifosi presenti. Hanno aperto l’incontro il presidente del Pisa Giuseppe Corrado e il Sindaco Marco Filippeschi. Tra gli interventi più importanti quelli dell’avvocato Giuseppe Toscano, dell’assessore Andrea Serfogli e dell’amministratore delegato di IRE (Innovation Real Estate) Alessandro Pasquarelli. Hanno preso la parola anche consiglieri comunali e politici locali come Simonetta Ghezzani, Ciccio Auletta, Raffaele Latrofa, Valeria Antoni e Maria Chiara Zippel. Disponibile in PDF su Sestaporta anche un opuscolo informativo di 16 pagine sullo stato dell’arte del progetto stadio distribuito a tutti i presenti.

Scarica il PDF dell’opuscolo distribuito in serata a questo link

L’incontro è stato aperto dalle parole del presidente Corrado: “Grazie a tutti di essere qui stasera. Oggi uno stadio è un riferimento indispensabile per chi vuole fare calcio. Siamo venuti qui avendo poche certezze e tante incertezze, ma abbiamo trovato cose positive nella città. Tutto il resto era costellato da debiti e situazioni problematiche oltre a tante criticità. Il progetto stadio è oggi quasi indispensabile. In uno stadio in deroga non c’è alcun futuro. Oggi è difficile gestire una società di calcio senza creare un circolo virtuoso che duri per sempre, perché oggi c’è Corrado, ma tra 10 anni ci potrebbe essere qualcun altro. Per noi la trasparenza viene prima di tutto. Sicuramente nei prossimi anni faremo anche degli errori, nessuno è perfetto, ma il nostro obiettivo è sempre quello della trasparenza. Vogliamo arrivare ad avere uno stadio da regalare alla città, migliorando la vita anche dei cittadini. Ci è dispiaciuto vedere un dibattito, nelle scorse settimane, tra i sì e i no. Se ci viene detto no, ci venga detto e ci venga detto perché. Noi vogliamo solo un posto dove giocare a calcio. In queste condizioni diventa impossibile. Forse ci sono stadi più vecchi e più piccoli altrove, ma più dignitosi del nostro. Non possiamo continuare in uno stadio fatiscente, questo è il riferimento che ci ispira. La generazione di ricchezza per chi si trova in categorie basse è difficile e può avvenire solo attraverso operazioni di questo tipo. Non abbiamo i diritti tv che sono una prerogativa della Serie A. Oggi lo stadio è indispensabile perché in futuro lo stadio così com’è non permette di avere la possibilità di giocare tra i professionisti. Faccio sempre l’esempio del biglietto della lotteria. Se lo vuoi lo vai a incassare, altrimenti lo strappi.”

 Ha poi preso la parola il Sindaco Marco Filippeschi: “Da diversi mesi è stato aperto questo dibattito che è diventato concreto con la manifestazione di interesse ufficiale. Oggi abbiamo iniziato a fare atti concreti. Prima della fine del mandato di aprile saremo nelle condizioni d avere un procedimento del consiglio comunale e una deliberazione per mettere a disposizione l’Arena Garibaldi.Sulla scorta della riunione del 9 gennaio stiamo agendo per dare il via al provvedimento. Oggi la società ci ha sollecitato con una lettera, ma al momento non è ancora possibile fare questa delibera finché non arriva la stima del bene dall’agenzia del territorio. Il loro tetto massimo è il 30 di aprile. Faremo le nostre pressioni con i nostri uffici e i loro, anche a livello nazionale segnalando questa stima come molto importante per la città. Risparmiare uno o due mesi, a questo punto,è determinante. Considero importante la disponibilità della società. La società ha scelto una strada e ci ha trovato presenti. I fondi che vengono portati per il progetto sono di massima affidabilità anche per la nostra valutazione. Quando sarà presentato il piano economico finanziario, lo vedremo. I progetti di valorizzazione degli stadi ormai, sono una consuetudine come strada percorribile in Italia. Oggi c’è questa tendenza più che costruirne di nuovi. Avere uno stadio fruibile e funzionale è un asset determinante e rappresenta un valore pubblico. In passato ne ho passate tante con voi, abbiamo  vissuto momenti difficili e ci rendiamo conto quanto il calcio possa diventare un bene o un male per la nostra città. Lavoreremo insieme, fianco a fianco. Il comune le sue responsabilità se l’è prese. Una volta partiti entreremo in una fase transitoria in cui si dovrà avere la massima attenzione da parte di tutte le istituzioni. Dobbiamo riconoscerlo, lo stadio a Ospedaletto non si è mai potuto fare e mai si potrà fare perché nessuno si è mai realmente interessato in questi anni. Questo è un altro motivo per cui dobbiamo procedere con la riqualificazione del quartiere e la ristrutturazione dell’arena come miglioramento della vita dei cittadini. Su questo ci poniamo e porremo delle condizioni serie. Adesso non possiamo perdere nemmeno un giorno, nemmeno una settimana e finora non si è certamente perso tempo.

Quindi prende la parola il consigliere comunale Simonetta Ghezzani che espone alcune domande, soprattutto al presidente del Pisa: “non sono una tifosa ,non vado allo stadio, ma so che è una comunità di riferimento per tutti. Non è una cosa da tenere sotto gamba. Perciò quando voteremo su questo tema in consiglio per deliberare, lo dovremo fare con serietà e con piena consapevolezza se ci saranno i tempi. Mi faccio però alcune domande. Questo progetto è della DEA Capital e non è il Pisa. La legge che è stata scelta non è quella in tempi brevi prevista dalla legge Nardella, con procedura più rapida e vorrei capire perché. Bisognerebbe sapere quanti soldi ci mette la Dea Capital, o Invimit o il Credito Sportivo. Però dobbiamo sapere anche il rendimento che avrà questo progetto e ci vuole un piano economico finanziario da analizzare. Quanto dovrà spendere precisamente il fondo?”

Prima della risposta del presidente Corrado prende la parola Ciccio Auletta di Una città in comune: “Sarebbe opportuno che la società presentasse le integrazioni richieste al progetto. Vorremmo sapere come mai si sia scelto questo iter burocratico lungo perché i tempi sono molto dilatati. Non si potrà deliberare prima di avere la stima del bene e prima che si sia visto il Piano Economico Finanziario. Vogliamo i numeri. Inoltre, quando verrà firmata la convenzione?”

A questo punto torna a prendere nuovamente la parola il presidente Corrado: “Ho sentito tante cose tutte insieme con una declinazione politica. Non apprezzo molto la politica, apprezzo il fare. Sulla convenzione noi come società abbiamo anticipato almeno 800 mila euro di spesa per i lavori lo scorso anno, pari ad almeno 6-8 anni previsti di spesa. Per fare un Piano Economico Finanziario bisogna avere prima il valore del bene è possibile farlo prima. Non è vero quanto detto, abbiamo scelto una strada burocratica che non ci fa perdere tempo. Ci chiedete sempre tante cose, e poi altre e poi altre ancora. Sarbebe opportuno che si chieda tutto insieme per poter lavorare al meglio, altrimenti è un cane che si morde la coda e vedo tanti cani che si mordono le code.”

Viene data la parola a Raffaele Latrofa di “Pisa nel cuore” che invita le forze politiche a collaborare, mettendosi a disposizione con la società: “è importante rispondere semplicemente alla gente, Il nostro compito è quello di spiegare bene il percorso da fare. Non ho alcun interesse politico che venga portato a compimento l’iter da parte della giunta Filippeschi, ma mi auguro che succeda, come dovere civile. Bisogna avere il dovere di fare lo stadio il prima possibile. Possiamo farlo e il comune può farlo.”

A questo punto interviene anche Valeria Antoni del Movimento Cinque Stelle: “Noi non siamo contrari all’Arena. Prima di dire la mia mi si conceda di dire che chi ha parlato prima di me lo ha fatto solo per scelte precise e politiche. Mi sorprende anche il Sindaco che fino a ieri voleva fare cadere la giunta e farsi candidare in parlamento. Si proceda al restyling, ma la proprietà dello stadio resti al Comune!”. Il Sindaco ha immediatamente rispedito al mittente le accuse della Antoni che ha concluso fischiata dai presenti il suo intervento dopo che alcuni le avevano imputato di voler fare dibattito politico, non nello spirito dell’assemblea pubblica.

Prende poi la parola l’assessore Andrea Serfogli: “Questa è una di quelle proposte che passa una volta sola nella vita. Le criticità si possono superare. Al di là delle integrazioni richieste, questa è una idea vincente. Altre strade non ci sono. È utopistico pensare che un Comune possa realizzare lo stadio e che lo stadio possa rimanere una proprietà pubblica. È un bene della città, ma è meglio avere uno stadio che funzioni invece di avere uno stadio di proprietà a tutti i costi del Comune. Devono rimanere pubbliche le scuole, non gli stadi. Sono finiti i tempi in cui gli stadi venivano gestiti dai comuni. Sono convinto che l’agenzia del territori darà la sua risposta ai primi di marzo e non a fine aprile. Così tutti si potranno prendere le loro responsabilità. Inoltre, da qui alla fine del campionato saranno mantenuti gli impegni del comune, soprattutto per l’ampliamento del curvino di circa 2-300 posti. Per quanto riguarda il progetto le integrazioni sono tutte contenute nei verbali. Una volta presentate, con Piano economico finanziario e la composizione del fondo, saremo nelle condizioni per poter approvare la variante urbanistica.”

Rapido, successivamente, l’intervento del candidato sindaco Maria Chiara Zippel: “sono qui principalmente come cittadina e chiedo al sindaco di poter portare a compimento tutto l’iter burocratico prima della fine del mandato.”

Prende quindi la parola per l’ultima volta il presidente Corrado che risponde a un intervento di un residente: “Voglio rassicurare tutti i cittadini, incontreremo il quartiere in una serata simile a questa. Parleremo direttamente anche con i residenti. Recepiremo le osservazioni di tutti, non temete”.

A questo punto prende la parola l’amministratore delegato di IRE Pasquarelli: “Oggi chi fa lo stadio si divide in chi ha ampie risorse, una minoranza, e chi invece deve provvedere a soluzioni alternative. Questo riguarda tutto il paese. Ci dobbiamo misurare con le prospettive che abbiamo. Per farvi un esempio della situazione italiana rispetto all’estero, all’ultimo giorno di calciomercato in Serie A si sono spesi circa 40 milioni di euro, nella Liga Spagnola 410, mentre in Premier 480 milioni di pound. Per fare un po’ di chiarezza nell’operazione, la Dea Capital rappresenta una garanzia di serietà per questo progetto. Togliendo alcuni esempi, non ci sono progetti così in Italia. Non ci sono solo i preogetti preliminari, ma anche i progetti esecutivi. Questo progetto ricadrà soprattutto sul bene del quartiere. E secondo me quel quartiere oggi non può stare peggio di così. In questo progetto sono coinvolti vari soggetti tra cui Invimit, Comune, Ministero delle Finanze. In più anche una partecipazione pubblica non scontata. Non lasciate scappare questa opportunità per dei dettagli. Ci impegneremo a fare tutto e a formire i dettagli al momento giusto. L’importante adesso è partire. Anche se non si riuscirà a fare approvare il progetto in questa legislatura, non significherà la fine del progetto. Dobbiamo interloquire con circa 20 enti, lo sappiamo, ma non ci spaventa certo avere 3-4 mesi in più. Non ci sono motivi validi per cui questo progetto non si possa fare. Dobbiamo solo avere la garanzia che questo progetto sia portato a termine. Non temete, una volta partito lo stadio lo finiremo. Ma prima deve partire.”

L’ultimo intervento della serata è quello dell’avvocato Giuseppe Toscano che sta operando fianco a fianco tra Comune e Società: “chi vi parla non ha ancora un incarico ufficiale, non ha preso soldi o parcelle. Questo progetto mi ha appassionato perché può cambiare la vita del quartiere. All’inizio dissi subito che i tempi potevano essere non realistici, ma oggi devo dire che è stato un bene che sia stato presentato un progetto, anche se incompleto, perché è incompleto, va ammesso, ma è stato presentato e il Comune ha così chiesto delle integrazioni che saranno presentate. Questo è un fatto positivo. Oggi a Pisa ci vuole una cosa molto importante, ci vuole un patto consiliare forte tra le forze politiche di maggioranza e minoranza e non solo. Cosa si può fare? Il bene pubblico ad oggi non è ancora stato inserito nel piano di ciò che può essere venduto. Qualunque progetto non può prescindere da questo. Per inserirlo in questo piano, bisogna farlo subito perché c’è un interesse forte non solo per Pisa per operazioni di questo tipo, ma anche di altre città. Bisogna prendere i soldi pubblici che saranno messi a disposizione per il progetto, per questo bisogna correre. I fondi pubblici non sono tantissimi e rischiano di finire. La variante urbanistica è necessaria a prescindere da Corrado, a prescindere dal progetto ed è un non problema. Secondo me non c’è nemmeno bisogno di fare una stima, perché sarà il mercato a decidere il valore. Lo potrebbe fare anche il Comune, ma il Comune agisce attraverso una prassi nobile, ma il codice dei beni culturali non lo prevede. È tutto fattibile, questo progetto poi dovrà andare in gara. E non è detto che la gara venga vinta dalla Dea Capital. Potrebbe sorgere un nuovo soggetto interessato per un prezzo migliore e qui entra in gioco la prelazione della Dea Capital che può assumere come propria l’offerta migliore. Il conferimento dello stadio non equivale a una vendita. Sarà il comune che poi deciderà se conferire il terreno o il bene e da questo dipenderanno anche i dividendi dei futuri ricavi dell’operazione. Il Piano economico è importante non solo per il Comune, ma anche per Invimit che ci mette soldi pubblici. Ecco perché serve che ci sia un patto consiliare per Pisa.”

La serata a questo punto si conclude.

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Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Collaboratore de "La Nazione" di Pisa da agosto 2018