Si è conclusa alle ore 22 la lunghissima sessione di calciomercato che ha visto anche il Pisa impegnato in numerosi movimenti in entrata e in uscita. Tra acquisti, cessioni, prestiti, liste under, over e trattative varie, è arrivato il momento di tirare le somme sul calciomercato nerazzurro firmato dal DS Roberto Gemmi e dal consigliere dell’area sportiva Giovanni Corrado.

IL PROGETTO E LA POLITICA SU ACQUISTI E CESSIONI – E’ stato un calciomercato oculato e attento quello del Pisa, intento a rinforzare la squadra, senza snaturare il progetto originario. L’idea di base è partita sulla conferma del gruppo che ha conquistato la promozione in Serie B. Almeno 18 giocatori infatti arrivano direttamente dalla scorsa annata. Come sempre la parola d’ordine primaria è stata quella di cedere un gran numero di giocatori. Sono 15 infatti i calciatori che sono andati via tra prestiti, cessioni e risoluzioni. Parallelamente si è lavorato per potenziare la squadra dando diverse alternative in ogni reparto senza rimanere scoperti. Gli schemi scelti da D’Angelo sono la naturale prosecuzione di quanto visto nell’anno scorso, tra il 3-5-2 e il 4-3-1-2, anche se, rispetto alla seconda parte della stagione della promozione, in questa prima fase di campionato D’Angelo sembra preferire più la prima soluzione alla seconda. A disposizione 18 caselle Over, tutte coperte dal Pisa, mentre non c’erano i parametri necessari per poter inserire al massimo due giocatori bandiera, dato che nessun calciatore del Pisa è stato tesserato per quattro stagioni consecutive.

LE CESSIONI – Si arriva così alle cessioni, con la solita patata bollente Eusepi che ha monopolizzato i media e l’attenzione, come da ormai diversi anni a questa parte, per essere ceduto altrove. Alla fine, dopo le solite estenuanti trattative, il calciatore si è accasato all’Alessandria, con il Pisa disposto, ancora una volta, a pagare parte dell’ingaggio del giocatore. A titolo definitivo hanno lasciato anche alcuni giocatori che non facevano più parte del progetto, come Voltolini che ha rescisso il suo contratto col Pisa (così come farà Cardelli molto presto), ma anche Favale, che aveva disputato due buone stagioni sotto la guida di Favarin al Gavorrano e alla Lucchese, per andare alla Reggiana. A titolo definitivo se ne vanno anche Masi e Pesenti, con il primo che torna alla Pro Vercelli, squadra che lo aveva lanciato e dove aveva lasciato un buon ricordo, mentre il secondo va in direzione Padova, grazie anche ai buoni rapporti tra Gemmi e Sogliano. Si arriva poi ai prestiti, con Kucich che va a fare il secondo portiere alla Cavese, Maffei e Nacci che vanno a Lecco, Alberti e Lidin alla Paganese, ormai quasi una succursale del Pisa negli ultimi anni, per non parlare di Quaini, arrivato dal Genoa, subito girato all’Albinoleffe. Inoltre Cuppone si prova a ritagliare uno spazio al Monopoli e Langella si specializza in “missioni nobili decatute”. Dopo aver portato il Bari in C, adesso è il turno del Palermo. Vedremo se ce la farà. Un altro prestito, ma dal sapore di addio, è quello di Zammarini, per la terza volta al Pordenone. Chiude Reinholds, che prova a cercare fortuna a Cipro, con il Pafos che ha spesso pescato in Italia in questa finestra di mercato.

GLI ACQUISTI – Sul fronte acquisti si cercava di coprire alcune mancanze emerse nella seconda parte della scorsa stagione, più che altro numeriche. In difesa sono arrivati i forti Belli (terzino con licenza di centrale), dalla Virtus Entella, ma anche Aya dal Catania. Proprio quest’ultimo è una vecchia conoscenza di D’Angelo ed è brillato su tutti in questo avvio di stagione e in precampionato, impressionando tifosi e addetti ai lavori. Un altro acquisto è quello di Pinato, in prestito dal Sassuolo, che ormai vede in Pisa un canale preferenziale per la Serie B: Il calciatore può giocare anche come esterno oltre che mezzala e garantisce la giusta duttilità che cerca D’Angelo. Si arriva poi a Siega, un altro “tuttocampista” col fiuto del gol che in ritiro ha segnato anche una doppietta al Bari. Siega si alternerà a Minesso principalmente, ma ha licenza di offendere e non è escluso possa anche dare il cambio a Masucci. Sempre dal Sassuolo, c’è la maxi operazione che coinvolge anche Meroni, Giani e Marin. Quest’ultimo viene rilevato dal Pisa, mentre Meroni viene ceduto a titolo definitivo per una cifra compresa tra i 500 mila euro e 1 milione di euro, e girato per due anni in prestito dal Pisa. Torna anche Giani che i nerazzurri impiegheranno tra primavera e prima squadra. Nel corso della finestra di mercato è arrivato anche Perilli, portiere over dal Pordenone, l’anno scorso in prestito al Perugia, che Gemmi ha voluto fortemente per dare una alternativa forte a Gori. L’operazione che porta in prestito Asencio al Pisa, una delle scommesse di Gemmi e D’Angelo, fa arrivare anche Quaini, di cui abbiamo già parlato tra le cessioni in prestito più che per gli arrivi veri e propri. Asencio si darà il cambio con Marconi, partendo leggermente indietro nella gerarchia, ma con l’obiettivo di mettersi in luce e di far meglio dell’ultima stagione. A completare il reparto difensivo, dopo il reintegro di Ingrosso, ci ha pensato Varnier, in prestito dall’Atalanta che lo aveva pagato ben 5 milioni di euro quando due anni fa vinse il titolo di miglior difensore della Serie B. Dopo un’annata molto sfortunata e il crac al crociato, Varnier arriva al Pisa per tornare a essere la promessa che il calcio italiano ha visto in lui. L’ultimo acquisto arriva sul gong, dopo la cessione di Pesenti arriva Fabbro dal Chievo in prestito.

GIOCATORI MULTIRUOLO – Il Pisa punto tutto sulla duttilità tattica e l’adattamento in campo dei propri giocatori. Prendiamo ad esempio De Vitis, capace di ricoprire molti ruoli a centrocampo e in difesa, così come Belli che può fare oltre al terzino il centrale e Lisi che può svariare indifferentemente su tutta la fascia destra e sinistra. Si pensi a Pinato, che può giocare come centrocampista o esterno, ma anche Asencio, che può fare la prima o la seconda punta. Sono tanti i giocatori, quelli citati sono solo alcuni esempi (ci sono anche i vari Di Quinzio, Minesso, Meroni, Marin, Birindelli, Liotti, etc) che possono ricoprire più ruoli e D’Angelo punta a questo per portare avanti il proprio credo tattico.

OBIETTIVI – Obiettivo dichiarato della società è raggiungere la salvezza, senza troppi patemi d’animo. Puntando sulla vecchia guardia, la società confida in una primissima parte di campionato sull’onda dell’entusiasmo e della conoscenza che hanno i calciatori tra loro, dentro e fuori dallo spogliatoio. Indubbiamente, una mossa di questo tipo può avvantaggiare il Pisa soprattutto all’inizio, mentre sul lungo periodo, squadre che magari si sono rivoluzionate e puntano alla Serie A e partiranno col freno tirato, diranno la loro strada facendo. Visti i pochi soldi derivati dai diritti tv e la solita gestione virtuosa, Gemmi ha fatto tutto spendendo molto poco, per un primo campionato di assestamento, con grande fiducia nei propri uomini. A livello strettamente numerico sono arrivati tutti i giocatori che mancavano, ma per il Pisa questo basterà qualitativamente per raggiungere la salvezza?

I BOOKMAKERS – Proviamo a rispondere a questa domanda partendo dalle agenzie di scommesse. A inizio mercato il Pisa era sulla carta, secondo i bookmakers, quotata a 251 per la promozione in Serie A, ovvero la quota peggiore assieme al Trapani. Dopo le prime due giornate di campionato, il Trapani è sprofondato a 501, la Juve Stabia a 201, mentre Livorno e Cittadella a 151. Il Pisa si trova attualmente a 101 e dunque, secondo diverse agenzie come bet365, ma anche la Snai, al quintultimo posto virtuale del campionato, sintomo che gli scommettitori e le agenzie di scommesse hanno una moderata fiducia nell’ambiente sulla salvezza, ma l’attenzione dev’essere massima.

“PREFERISCO LA FAME ALLA FAMA” – Lo sa bene D’Angelo che, nelle scorse settimane, ha pronunciato una frase dal sapore di aforisma: “Preferisco la fame alla fama“. In difesa indubbiamente il Pisa si è rinforzato numericamente e qualitativamente, così come in centrocampo. Dopo la partenza di Pesenti e l’arrivo di Fabbro sul gong, con molti che si aspettavano la punta 20 reti, realisticamente troppo dispendiosa per le casse societarie nerazzurre, la sensazione è che forse, considerando anche l’infortunio di Moscardelli e la scommessa Asencio, il Pisa avrebbe dovuto acquistare un attaccante di esperienza per la categoria. La società ha poi deciso di puntare sui giovani trattando Brignola e Millico. Il primo ha scelto il Livorno, il secondo ha giocato a rialzo e il Torino si è accordato col Chievo per l’acquisto di un portiere 18enne inserito nell’affare. La scelta finale è arrivata con l’arrivo di Michael Fabbro, punta che D’Angelo aveva già avuto al Bassano. Non si può negare che, rispetto agli altri nomi trattati e col Pisa vittima anche di incastri dell’ultimo minuto di mercato, quella di Fabbro appaia una scelta di rimpiazzo, anche se giocatore e allenatore si conoscono. Rispetto agli altri reparti offensivi del campionato, sulla carta il Pisa ha qualcosa in meno rispetto a molte altre squadre. La società e i giocatori si sono guadagnati però la fiducia del pubblico, ma ad ogni modo si punterà tutto su chi ha qualcosa da dimostrare, con l’esperienza di Masucci e Moscardelli, la fame di Marconi, la voglia di riscatto di Asencio, l’incognita Fabbro, ma come sempre sarà il campo a dire la sua alla fine, magari sovvertendo anche i pronostici dei bookmakers. L’inizio del campionato è incoraggiante, senza dubbio positivo, con una vittoria e un pareggio, ma mancano sempre 36 partite alla fine del campionato e la stagione è lunghissima. Con la qualità e l’incertezza che regna in Serie B è impossibile determinare il tipo di campionato che potrà fare il Pisa, ma una cosa è sicura, dopo anni di sudore e sacrifici, Corrado, soci e giocatori non vogliono certo lasciarsi scappare l’agognata categoria.

Acquisti: Belli (Virtus Entella, definitivo), Aya (Catania, definitivo), Quaini (Genoa, definitivo), Pinato (Sassuolo, prestito), Meroni (Sassuolo), Giani (Sassuolo, definitivo), Marin (Sassuolo, definitivo), Siega (Cittadella, definitivo), Asencio (Genoa, prestito), Perilli (Pordenone, definitivo), Varnier (Atalanta, prestito), Fabbro (Chievo, prestito)
Cessioni: Kucich (Cavese, prestito), Voltolini (risoluzione), Maffei (Lecco, prestito), Cuppone (Monopoli, prestito), Lidin (Paganese, prestito), Alberti (Paganese, prestito), Quaini (AlbinoLeffe, prestito), Favale (Reggiana, definitivo), Eusepi (Alessandria, prestito), Langella (Palermo, prestito), Zammarini (Pordenone, prestito), Nacci (Lecco, prestito), Reinholds (Pafos, prestito), Masi (Pro Vercelli, definitivo), Pesenti (Padova, definitivo)

Lista Over:
4 Francesco Belli (1994)
5 Luca Verna (1993)
7 Nicholas Siega (1991)
8 Nicolas Izzillo (1994)
9 Davide Moscardelli (1980)
10 Davide Di Quinzio (1989)
11 Mattia Minesso (1990)
15 Ramzi Aya (1990)
19 Daniele Liotti (1992)
21 Marco Pinato (1995)
22 Simone Perilli (1995)
23 Francesco Lisi (1989)
26 Gaetano Masucci (1984)
27 Robert Gucher (1991)
28 Gianmarco Ingrosso (1989)
30 Alessandro De Vitis (1992)
31 Michele Marconi (1989)
33 Simone Benedetti (1992)

Lista Under:
1 Stefano Gori (1996)
2 Samuele Birindelli (1999)
12 Andrea D’Egidio (1996)
13 Andrea Meroni (1997)
14 Marius Marin (1998)
16 Elia Giani (2000)
24 Marco Varnier (1998)
29 Raul Asencio (1998)
36 Tommaso Fischer (2003)
(numero da definire) Michael Fabbro (1996)

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Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Collaboratore de "La Nazione" di Pisa da agosto 2018