Negli ultimi giorni tanti soggetti hanno fatto fiera opposizione sul progetto stadio, dagli ambientalisti agli ecologisti, passando per la “questione politica” sollevata da altri soggetti di minoranza in seno al consiglio comunale. Nel pieno di un’opportunità storica, non sarebbe ora di “liberarsi” dal provincialismo, in un paese già ostaggio dell’esagerata componente burocratica che lo contraddistingue e che è saturo dei soliti dannosi protagonismi?

LE OPPOSIZIONI AMBIENTALISTEFiab, “La città ecologica,” Legambiente: Tre associazioni ecologiste che hanno presentato in comune nei giorni scorsi le loro osservazioni, dimostrandosi contrari al progetto presentato dal Pisa per il restyling dello stadio. I problemi individuati da questi soggetti sono sempre gli stessi: la mobilità sostenibile, i parcheggi e le proposte di costruire collegamenti come tram-treni o di modificare la tratta Pisa-Lucca in una metropolitana di superficie (ai confini della fantascienza), senza contare la condanna all’inserimento di nuove attività commerciali previste dal restyling stesso.

DIRITTI IN COMUNE – Proprio oggi inoltre, “Diritti in Comune” presenta le sue proposte per un’Arena sostenibile che comprendono anche nuove previsioni di parcheggio evitando la congestione del quartiere di Porta a Lucca, nonché della riduzione delle aree commerciali e trasformando il dibattito, infine, sulla questione della libertà di culto, inserendo la problematica relativa alla moschea, rimossa dalla Variante.

PROVINCIALISMO – Partiamo da un assunto: con la precedente Variante Urbanistica che, per intendersi, non prevedeva più lo stadio a Porta a Lucca, ma ad Ospedaletto, che fine avrebbe fatto l’area dell’Arena Garibaldi? Forse una fine peggiore, con la costruzione di palazzi alti sette piani, minore verde urbano rispetto a quello previsto dal progetto dello stadio e, altresì, l’inserimento di attività commerciali. Perché allora accettare l’inserimento di attività commerciali nel vecchio progetto relativo alla variante e criticare aspramente quello previsto per il nuovo stadio? Come potrebbe essere sostenuto l’investimento economico di 30 milioni di euro dal restyling dell’Arena, se non anche da un impianto commerciale solido? Inoltre, come è possibile che alcune di queste associazioni critichino la puntuale e precisa idea progettuale (sempre disponibile da visionare sul sito del Comune) con cui si presenta il nuovo piano della mobilità e dei parcheggi del quartiere, quand’anche se lo stadio non fosse stato previsto più a Porta a Lucca, ci si sarebbe ritrovati con decine e decine di famiglie in nuovi condomini alti 7 piani e un maggiore impatto di automobili nel quartiere, con lo stesso identico problema dei parcheggi e della mobilità, se non peggiore? Non sarebbe ora di stracciarsi finalmente le vesti del provincialismo, guardando al futuro in maniera costruttiva, senza per forza fare polemica? Se non ci sarà una comunione di intenti, la vera vittima di questa situazione sarà Pisa e i suoi cittadini, che entreranno in guerra tra loro tra chi vorrà lo stadio nuovo e chi no, dimenticando che lo stadio a Pisa quest’anno compie ben 100 anni e non è certo una novità nel quartiere. Ci si lascerebbe sfuggire un’opportunità che, ancora una volta, diventa occasione di protagonismi politici dei soliti contrari, nonché di chi non perde occasione per stare zitto.

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Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Collaboratore de "La Nazione" di Pisa da agosto 2018