Oggi, presso la sala conferenze della Sesta Porta, il nuovo allenatore del Pisa Mario Petrone si è presentato alla stampa e alla città. Con lui in rappresentanza della dirigenza Giovanni Corrado. Ecco le loro dichiarazioni:

A introdurre il mister Giovanni Corrado, che inizia parlando dei motivi che hanno portato al cambio dell’allenatore: “La sua storia parla per lui, ci tengo che voi lo conosciate, ma volevamo fare una conferenza stampa per presentarlo alla città. Quando si cambia un allenatore le ragioni sono tante ed è sempre una sconfitta, vuol dire che la scelta fatta non ha portato i risultati sperati. A noi è dispiaciuto perché credo che la squadra in certi frangenti non sia stata messa in condizione di lavorare nel modo corretto. Abbiamo fatto più punti in trasferta che in casa, purtroppo la piazza non ha contribuito a far lavorare bene Pazienza e non lo ha mai amato, ma secondo noi è un tecnico che farà strada. La situazione che si è creata era diventata problematica con feroci critiche nell’ultima partita in casa. Il nostro fortino ai playoff deve tornare ad essere tale. Era arrivato il momento di riportare quella serenità che purtroppo è mancata fin dal primo giorno.”

Giovanni Corrado prosegue con una valutazione del campionato e della situazione generale dei neroazzurri: “Al di là di quelli che sono i risultati, comunque il campionato con alti e bassi è molto complicato e il livello del girone secondo noi è alto. Due squadre del nostro girone si stanno giocando la finale di Coppa Italia di Serie C. Essere a 6 punti dalla prima fa capire che la squadra ha delle grosse qualità. L’amore mai sbocciato con Pazienza forse ha contribuito a questa situazione. Sullo stadio Ire ci sta lavorando, quotidianamente, con il Comune. So che tutti stanno facendo le valutazioni del caso, non siamo preoccupati. Sappiamo l’importanza di questo impianto e lo sa anche il Comune. Diventerebbe una beffa non giocare nel nostro stadio, il progetto va avanti e credo si stiano rispettando i tempi. Se pensoa qualche rimpianti? Oggi di negatività ce n’è anche troppa, pensiamo alla fine della stagione. Se devo pensare ai rimpianti guardo alla scorsa stagione quando siamo retrocessi con giocatori che oggi sono titolari in B come Di Tacchio, Angiulli e Verna. Con tutto quello che abbiamo speso e i debiti, chiaramente quello è il vero e unico rimpianto, quella situazione non può essere più cambiata. Oggi invece possiamo ancora guardare al futuro”

Si presenta così Mario Petrone: “Dobbiamo diventare una squadra che ragiona sotto termini importanti. La nostra è una squadra di qualità e deve giocare sfruttando tutte le sue potenzialità, imponendo il proprio gioco. Abbiamo delle lacune, ma dobbiamo inculcare nei ragazzi di avere un fraseggio costante durante la partita. Questa è l’arma che abbiamo per schiacciare la testa al serpente che altrimenti resterà sempre vivo. Questa è una frase ad effetto, ma rende bene l’idea. Deve uscire fuori quella mentalità vincente che si costruisce quotidianamente. Questo è il ventesimo anno che alleno, sono arrivato a una conclusione: ho avuto la possibilità di vincere in tutte le situazioni, squadre giovani ed esperte, società che dovevano salvarsi oppure con cui dovevamo vincere il campionato. Penso sia giusto che la società guardi al Petrone persona e professionista, del contratto ne riparleremo eventualmente al momento opportuno. Finché l’aritmetica non ci condanna, arriviamo all’ultima giornata di campionato e poi ai playoff. Pisa non è una scommessa, ma una realtà, di società oggi ce ne sono poche. Nell’ultimo anno è mezzo qui si sono fatte cose incredibili. Bisogna realmente crescere con grande entusiasmo. Dell’ambiente so molte cose, ho un legame con Pisa extra calcistico. Cinque anni fa è stato operato un bambino a me vicino ed è stato salvato. Ho un legame molto particolare. Ho trovato una squadra vogliosa di riscattarsi, di togliersi quelle soddisfazioni che la piazza merita. Per il primo posto ormai non dipende più solo da noi, ma è vero pure che cinque partite possono essere poco. La squadra ha lavorato finora con grande dedizione. Ha una buona base, ma nell’ultimo mese si deve lavorare in ottica diversa rispetto al resto della stagione. Il mio obiettivo è sfruttare le potenzialità della squadra, è normale che bisogna sfruttare la qualità. Il modulo di Gorgonzola potrebbe essere riproposto, ma vedremo con il ritorno di Ingrosso cosa fare. La squadra secondo me può giocare con diversi moduli, ma non sono un allenatore che si adatta all’avversario, cerco di dare un’identità precisa alle mie squadre. Noi abbiamo delle caratteristiche precise. I ragazzi li ho trovati molto disponibili. Masucci aveva avuto un problema al collaterale e nonostante questo si è reso disponibile. Ingrosso ieri ha fatto tutta la seduta di allenamento. Mannini non può poggiare il piede, non sta neanche correndo, ce n’è ancora per un po’. Questo è un gruppo di bravi ragazzi. Le statistiche non si smentiscono, dicono che le mie squadre fanno segnare molto gli attaccanti? Vedremo. Abbiamo 22 ragazzi a disposizione più qualche elemento della Berretti. Mi sentirete sempre paralre di ragazzi che mi metteranno in difficoltà nelle scelte, alcuni ruoli verranno scelti anche per caratteristiche tecniche che vogliamo utilizzare contro i nostri avversari. Non parlerei di 7-8 giocatori di base, dipenderà da squalifiche, stress e infortuni. Non possiamo fare questi ragionamenti, lavoreremo settimana per settimana. Per quanto riguarda il progetto sulla disabilità Con l’aiuto del Comune di Olbia e l’autorità portuale ho realizzato un progetto per indurre i disabili alla pratica sportiva in acqua. Con la mia famiglia ci tenevo molto a offrirlo in Sardegna. Ci sono spiagge bellissime e mare eccezionale, da un lato si rispetta la natura, però è giusto mettere nelle condizioni anche chi non può di farlo in autonomia.”

Mister Petrone conclude analizzando il prossimo impegno: “Con il Pro Piacenza voglio vedere soprattutto la prestazione, dopo pochi minuti sapremo se faranno una partita per difendere o per offendere. Stiamo preparando un finale di stagione per dare un’impronta dal punto di vista della mentalità, per ritagliarsi uno spazio da protagonista con una testa diversa. La prossima partita è uno step importante per capire il grado di maturità della squadra dopo 10 giorni di lavoro, ripeto lo spirito dei ragazzi è positivo e voglioso e mi lascia qualcosa di certo in mano sulle loro motivazioni. Al momento non possiamo guardare oltre alla gara col Pro Piacenza, col Livorno ci penseremo al momento opportuno. Se penso ai due attaccanti? Credo sia necessario portare quanti più giocatori ad essere pericolosi, anche gli esterni sono importanti e con la Giana si è visto. Non posso guardare ai giocatori diffidati, schiereremo i giocatori più in forma. Nelle ultime settimane dovremo fare un corso accelerato in particolare su alcune componenti per creare una giusta mentalità. L’impatto con l’Arena? Sarà emozionante e importantissimo, ma lo terrò per me. Dobbiamo pensare tutti ad un unico obiettivo. I ragazzi devono essere supportati.”

Commenti

Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Collaboratore de "La Nazione" di Pisa da agosto 2018