Quando in una squadra tutti i meccanismi girano nella stessa direzione è il momento del salto di qualità. Al momento nel Pisa però va tutto nella direzione opposta. I buoni propositi di un 4-3-1-2 come schema di base non stanno andando come programmato e forse, tra le possibili inversioni di rotta, il 3-5-2 sembra, momentaneamente, la soluzione migliore per poter uscire da questo momento così nero.

La squadra nerazzurra (Foto Pisachannel)

Il Pisa, a conti fatti, è la peggiore difesa del campionato con 11 reti subiti in 5 gare, una media superiore a due reti subite a partita. Occorre quindi correre ai ripari. Ci si interroga anche sul numero di difensori centrali a disposizione di D’Angelo. Al momento il Pisa ha Varnier, Caracciolo, Benedetti, Meroni e Masetti con De Vitis riadattato. Troppo pochi per fare il 3-5-2? Dipende. La soluzione migliore forse è quella di tornare a quello schema ibrido che permetteva a Lisi di prendere molto più spazio e campo sulle fasce e, comunque, di lasciar maggiore consapevolezza agli esterni offensivi nel Pisa. Di cosa si tratta? Le migliori soluzioni sono arrivate nell’immediato pre-lockdown e nel successivo post lockdown della stagione scorsa, quando D’Angelo decise di perfezionare il suo modulo fluido che potesse cambiare in corso d’opera durante la gara. Protagonisti Birindelli, Pisano e lo stesso Lisi. In campo infatti il Pisa sembrava poter giocare con la difesa a quattro, ma solo in fase difensiva. Una volta avviata la fase di possesso palla infatti, Birindelli aumentava i giri del motore sulla destra, Pisano si accentrava sulla linea dei difensori centrali e Lisi addirittura arrivava a diventare quasi un’ala privata degli oneri della copertura difensiva. Una soluzione elegante ed efficace che ha permesso al Pisa di inanellare una serie di risultati positivi, prima di tornare, con la derivante fiducia nei propri mezzi, all’utilizzo del classico 4-3-1-2, per provare a fare il salto di qualità, come progettato anche nel corso dell’inizio di questa stagione. Utilizzare il 3-5-2 però si può. Può servire per ritrovare quelle certezze perdute, offre varie soluzioni tra cui il ritorno sulla linea della difesa di De Vitis o anche l’utilizzo di Pisano in una duplice veste e aiuta a contenere i problemi che i nerazzurri si ritrovano sul groppone in questo partito. Probabilmente è anche la soluzione migliore per gestire i vantaggi, al momento un’altra grave pecca di questo Pisa che appena va in vantaggio, subisce sempre il ritorno degli avversari. Andare sul 3-5-2 potrebbe costringere anche a rinunciare al trequartista, ma al momento Soddimo non sta rendendo quanto ci si aspettasse, con i risultati migliori che li sta ottenendo Vido, quando arretra sulla trequarti, riuscendo a far meglio tra collante e attacco di chi quel ruolo lo fa naturalmente. L’ultima parola però spetterà a D’Angelo. Risolvere i problemi con la difesa a quattro o correre ai ripari con il 3-5-2 per poi tornare a usare, in una condizione psicofisica migliore, il 4-3-1-2?

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Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Collaboratore de "La Nazione" di Pisa da agosto 2018