I sei nuovi arrivi alla corte di D’Angelo si sono presentati alla stampa presso la sala conferenze della Sesta Porta in via Cesare Battisti. Ecco le loro prime parole in nerazzurro, anticipate da un intervento del direttore sportivo Roberto Gemmi.

Questa la lunga introduzione di Roberto Gemmi: “Mercato abbastanza vivace sia in entrata sia in uscita, non abbiamo potuto fare delle presentazioni singole e abbiamo deciso di farle tutte insieme alla fine in una sorta di introduzione globale. Tutti i giocatori in entrata hanno un indice importante tecnico e di spessore. Abbiamo preso due direzioni: la prima di un miglioramento nell’immediato, andando a migliorare e integrare lo zoccolo duro della squadra. Per quanto riguarda Pompetti e Dekic, sono due acquisti che hanno invece una direzione più a lungo termine. Crediamo nel loro valore e che il valore di questi due calciatori possa aumentare in futuro, migliorando. Se sono stati buoni acquisti o acquisti sbagliati, il campo sarà il giudice supremo. Ora tocca a loro. Adesso dipende da loro. Sono contentissimo perché cerco di andare a valutare la persona, anche se è difficile in un mercato lungo, ma con poca possibilità di poter approfondire questo aspetto. Per quanto ho visto in questi giorni, per quanto ho indagato, abbiamo trovato persone importanti con grandi valori”. Gemmi poi parla di Raul Asencio e della sua partenza: “Per Raul sono molto contento perché sta facendo bene e sta facendo gol. Tutti sapevamo dal mister allo staff che era un ottimo giocatore. Come ho detto a lui e al suo entourage, sarebbe stato un bene per tutti che lui cambiasse aria, perché qui non aveva cambiato quell’alchimia necessaria e che meritava. Capita tante volte che giocatori cambino società e cambino rendimento, anche nella stessa città, mi vengono in mente Inter e Milan ad esempio. Si tratta di un passaggio di maturità stesso da parte dei calciatori. Per quanto riguarda Aya, scelta mia, abbiamo reputato che ci servisse un giocatore con caratteristiche diverse. È un ottimo giocatore, mi è dispiaciuto darlo via, è stata una scelta puramente tecnico-tattica. Può giocare, in B, difendere a tutto campo, ma non ha caratteristiche che si sposano adesso con la nostra squadra.” Il direttore non risparmia una nota sui giovani: “Pompetti e Dekic hanno dimostrato nelle giovanili un talento importante, ma devono crescere e sono convinti di fare bene. Questa è una società che crede molto nei giovani. Abbiamo un ’99 che ha fatto 100 presenze nei professionisti, ovvero Samuele Birindelli. Questa scelta sanno che è una scelta difficile, perché Pisa è una piazza di calore. Se però superi l’esame di Pisa, sei pronto per giocare in qualsiasi palcoscenico. Marin ne è un altro esempio.” Poi la conclusione: “La proprietà è stata eccezionale a credere nel suo progetto iniziale, quello di non andare mai a lesinare il rendimento della squadra, per andare avanti con le persone che crediamo. Avevamo quattro giocatori con richieste importanti, uno era anche Birindelli, anche se non è uscito.”

Tocca poi ai giocatori presentarsi uno per uno.

Marco Pompetti: “Sono molto contento di essere qui, devo ringraziare la società e il direttore. Sono del 2000, sono un centrocampista centrale, avendo finito la mia esperienza nelle giovanili e in Primavera, questa ho ritenuto essere la piazza migliore da cui costruire il mio futuro. Cercherò di dare il massimo in ogni allenamento, per dimostrare che posso dire la mia. Sono stato accolto bene. Essendo di Pescara sono un grande estimatore di Verratti, ma adoro anche Andrea Pirlo. Fare gli assist è la mia specialità. Questi sei mesi saranno di crescita per me, cercherò di lavorare e di capire l’intensità della categoria. Non ho ancora avuto di scambiare chiacchiere con Birindelli, ha un modo di stare in campo non comune ad altri giovani.”

Eros Pisano: “La crescita dei giovani credo dipenda anche da giocatori di esperienza che possano stare intorno a loro e supportarli. Quello che ho lasciato ho ritrovato, a parte la gara con la Cremonese che è stata una gara inglese. La preparazione della gara è diversa da quella inglese però, molto più tattica rispetto al calcio oltremanica. Mia moglie e mia figlia sono di Pisa, questo ci lega molto alla città. L’anno trascorso qui si giocarono i playoff per la Serie B, ero giovane e mi ritrovavo in una squadra di giocatori importanti che fece veramente bene. Mi sono portato quell’entusiasmo negli anni. È importante fare sacrifici in questo sport, ai giovani dico di non mollare mai e avere la giusta mentalità, perché è da qui che si cresce, ci sono momenti più difficili ma bisogna sempre rimanere concentrati.”

Danilo Soddimo: “Dopo tanti litigi e scontri tra di noi siamo diventati amici. Tra poco andrò a fare tutti i controlli per sapere come sto per il mio infortunio muscolare. Lo stadio e i tifosi incidono tanto quando entrano in campo, quello che piacerebbe sempre a me è uno stadio stile sudamericano. Mi piace e mi carica, mi manda sull’entusiasmo. Pisa è la piazza giusta per esprimere questo tipo di filosofia, i tifosi sono molto calorosi. L’ho notato anche entrando in qualche bar. Bisogna passare prima per la salvezza, pensiamo al Chievo. Ho giocato anche con Masucci, oltre che con Gucher, sono tutti giocatori che già conoscevo. È abbastanza facile entrare in questo gruppo, vincente. Integrarsi è stato semplice, io mi sento parte del gruppo al 100%. Lisi mi ha sorpreso particolarmente, pensavo avesse 22 anni, poi ho scoperto che aveva 30 anni. Sono diventato subito suo amico, abita nel quartiere vicino al mio. Masucci anche mi ha sorpreso, ha 36 anni ma ne dimostra molti meno. La carriera parla per lui”.

Luca Vido: “Sono molto contento di essere qui, volevo solo venire qui per poter esprimere il mio potenziale ed essere d’aiuto alla squadra che nel girone di andata aveva già fatto molto bene. Da Crotone ho visto com’era la squadra nella gara di andata, mi è sembrata una squadra forte e di carattere e oggi queste sensazioni sono confermate. Son contento di fare gol, ma l’assist mi piace, rifinire il gioco e venire a giocare con la squadra .Non sono un bomber alla Icardi, ma posso essere sia prima che seconda punta. Con Marconi ci stiamo alternando, ho modo di provare a giocare con tutti e a capire i loro movimenti, sto cercando di trovare la sintonia con tutti. Mi hanno scritto in tanti ex compagni, da Michael a Stefano, tutti mi hanno espresso la loro contentezza sul poter stare di nuovo insieme. Mi sento sia una prima che una seconda punta. Mi trovo bene con tutti, ho caratteristiche che si sposano con tutti, questa è una fortuna. Partita dopo partita e allenamento dopo allenamento si affineranno queste tecniche.”

Antonio Caracciolo: “Salve a tutti, sono Caracciolo, il difensore non l’attaccante, come qualcuno ho visto che ha scherzato. Appena ho ricevuto la chiamata sono stato subito interessato.” Ha detto subito sì ma è stata complicata, la sua volontà ha inciso parecchio. – “cerco di adattarmi sempre al modulo con cui giocare, cerco di dare il massimo, negli anni ho trovato allenatori che hanno sempre usato vari moduli. Il numero 8? Era il numero del direttore quando giocava (scherza), una scelta fatta anche con la famiglia con i numeri a disposizione.”

Vladan Dekic: “Non vedo l’ora di inserirmi nel gruppo, spero mi diano una mano i ragazzi. Sono contentissimo di aver trovato un gruppo di portieri che fanno molto bene. Lo conoscevo già dall’anno scorso perché vedevo le partite del Pisa. Penso di poter imparare tanto anche da Stefano. Ho avuto la fortuna di allenarmi spesso con la prima squadra all’Inter, confrontandomi con Handanovic, uno dei migliori portieri al mondo. Ogni giorno mi presento e do il massimo, sta al mister valutare, non a me. Il mio stimolo è quello di migliorare me stesso, se ci sarà l’opportunità non vedo l’ora di dare il mio contributo per farmi trovare pronto. Con Pompetti abbiamo giocato tanto insieme, abbiamo vinto tanto e giocato due finali”.

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Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Collaboratore de "La Nazione" di Pisa da agosto 2018