Non si può negare, l’inizio di campionato dei neroazzurri è stato un vero shock con 5 punti in 4 partite e una sola rete segnata all’attivo, per altro sugli sviluppi di un calcio piazzato. Il momento certamente non è dei migliori, proviamo ad analizzare la situazione reparto per reparto e non solo, cercando di capire anche quale sarà l’obiettivo stagionale di questo Pisa, al momento non noto.

I NUMERI IN DIFESA – Nonostante ieri il Pisa non abbia subito gol contro l’Alessandria, guardando a ritroso tutte e quattro le partite disputate ci sono ancora parecchi meccanismi da oliare e il reparto in questo momento è salvato dalle folgoranti prestazioni di Gori, spesso il migliore in campo. Per il resto permangono esattamente le problematiche anticipate come analisi al termine del calciomercato: allo stato attuale questa squadra non ha i numeri per stare tranquilla in difesa, con pochi centrali e riserve riadattate. Si pensi a De Vitis che comunque ieri ha giocato nel suo naturale ruolo di centrocampo non sfigurando o a Liotti, acquistato anche per coprire un problema numerico di centrali, ma per sua stessa ammissione esterno naturale. Mancano inoltre le solite due pedine over che avrebbero permesso di avere meno patemi d’animo. Con un campionato che offre fino a cinque cambi per partita, due giocatori in più avrebbero fatto molto comodo. Fin dall’inizio del campionato, nonostante tutto, la società ha sempre respinto in blocco questa critica sulla costruzione della squadra, sia da parte dell’allenatore che da parte del DS oppure del presidente stesso. Resta da vedere se le cose cambieranno e questa scommessa alla fine sarà vinta.

IL CENTROCAMPO – A detta di tutti il reparto più completo e meglio allestito, in questo momento è invece una delle problematiche più nette della squadra. Un Gucher troppo isolato e paradossalmente a rallentare il gioco, certamente il fantasma di sé stesso, mezzali che molto spesso si spingono troppo in avanti. Ad oggi le prove di Di Quinzio e Izzillo non hanno convinto, tanto da far salire le quotazioni di due elementi impiegati meno a centrocampo come De Vitis e Marin che, quando chiamati in causa, hanno sempre fatto bene. Lisi è un giocatore di grande sacrificio e polmoni, ma correre non basta. Troppo spesso arriva sul fondo, ma invece di metterla in mezzo si ritrova il pallone sul sinistro e cerca solo di ottenere un calcio d’angolo. Forse potrebbe essere il momento di schierarlo a destra e di mettere a sinistra un calciatore predisposto a rientrare sul destro prima di crossare in mezzo. Il problema è anche il fatto che Liotti è l’unico esterno mancino della squadra e già viene riadattato in difesa; ciò ci riporta al discorso sull’emergenza fatto per il reparto arretrato. Anche Zammarini non riesce a essere incisivo come questa estate, ballando tra un ruolo e l’altro del centrocampo con fatica. Insomma, nemmeno in mezzo al campo c’è da sorridere.

ATTACCO, SORPRESA IN NEGATIVO – L’attacco, a partire da Moscardelli, in questo momento è la sorpresa in negativo della squadra. Solamente un gol segnato nelle prime quattro partite è un magro bottino per il reparto avanzato. Per altro la rete segnata è stata fatta sugli sviluppi di un calcio piazzato e ciò significa che su azione il Pisa non ha ancora fatto gol in questo campionato. Marconi, il partner d’attacco titolare del capitano, è troppo fermo e non riesce a fare salire adeguatamente la squadra oltretutto. Più pericoloso di Marconi è stato Cernigoi, le poche volte che è stato chiamato in causa dalla panchina, ma forse ci sarebbe bisogno di Masucci fin dal primo minuto, capace di dare più movimento all’attacco, apparso non solo stitico, ma anche troppo statico. Ci sono comunque delle negatività e criticità in ogni settore del campo, tanto da far pensare che il problema, al momento sia mentale o peggio, strutturale.

COSA SALVARE? – Ci sono comunque delle cose da salvare in queste prime giornata. La difesa, nonostante sia a tutti gli effetti una scommessa, è riuscita in tre occasioni a mantenere la porta inviolata e forse, oliando i meccanismi che in questo momento non funzionano, potrebbe anche risultare una scommessa vinta. L’atteggiamento dei neroazzurri è comunque positivo, con i giocatori che ce la mettono tutta con determinazione a ben figurare e l’allenatore che continua a dare fiducia ai ragazzi. I limiti di questa squadra potrebbero essere anche la chiave per superare un momento di empasse. La formazione alterna momenti di totale immobilismo nella costruzione del gioco a momenti in cui riesce a dare poderose accelerate per incanalare la partita su altri binari. Serve continuità non solo di risultati dunque, ma anche nel modo di interpretare la partita. Per D’Angelo il nodo, su questo punto, è l’abitudine a giocare con avversari che si chiudono in determinate partite. Se sarà questa la soluzione, vedremo un altro Pisa, perché il gruppo c’è. La domanda principale però è un’altra: a cosa punta questo Pisa?

QUALE OBIETTIVO? – Resta da capire a tutti gli effetti qual è l’obiettivo stagionale di questo Pisa, al momento divenuto quasi un segreto di stato. Nonostante più volte sia stata posta questa domanda, la società vuole proseguire “a fari spenti”, ma prima o poi le  carte andranno svelate, perché Pisa è una città e una tifoseria che dà fiducia, ma il calcio è fatto di risultati, perché, al di là della “gestione virtuosa”, alla fine non potranno esserci alibi, per stessa ammissione dei protagonisti. Per il momento, per ciò che si è visto, la squadra, considerando anche gli agguerriti avversari che popolano il girone A, non è certamente da primo posto. Le prestazioni incolore viste in questo primo mese di campionato stanno inoltre generando una sorta di apatia diffusa nell’ambiente stadio, ma anche nell’ambiente social. In molti settori dell’Arena regna un po’ di sconforto e molto spesso anche noi giornalisti veniamo fermati da amici o tifosi che si vogliono sfogare o cercare di capire cosa c’è che non va in questa squadra. Questo è un momento difficile, inutile nasconderlo. Dalle prossime partite diventerà tutto più chiaro: inizierà la rincorsa alle posizioni di vertice o sarà una stagione in costante equilibrio tra emergenze e assenza di continuità di risultati? Si può mettere però la mano sul fuoco su una cosa: i 4320 abbonati e i 6000 spettatori di media tutte le domeniche all’Arena meritano di sognare in grande e che i risultati arrivino.

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Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Collaboratore de "La Nazione" di Pisa da agosto 2018