Nonostante i diktat delle istituzioni e un prevedibile “scaricabarile” tra gli organi preposti, non possiamo non denunciare con sempre maggior forza lo scandalo dell’Arena e della questione biglietti per il derby con il Livorno. Parliamo di uno stadio che nei tempi d’oro ha contenuto almeno trentamila persone, in alcune gare, e che non dovrebbe avere problemi a contenerne, diciamo, la metà. A voler stare bassi. Parliamo di una Curva Nord dichiarata “esaurita” tutte le domeniche da quasi due anni e dove si sta larghissimi, con spazi vuoti e i bambini che giocano a calcio, giù, vicino alla vetrata. Parliamo di regolamenti da adeguare, numero di tornelli insufficiente, altre “pecche” nella sicurezza, e poi apriamo una porticina socchiusa, con tanto di serpentina in ferro pericolosissima, dove facciamo accalcare ad ogni gara duemila persone con i bambini e le donne che spariscono nella massa e dove grazie anche (e soprattutto) all’attenzione dei gruppi organizzati non si verificano incidenti o danni alle persone; parliamo come si diceva di “norme” e poi torniamo in trasferta a Cuneo e ci troviamo magicamente trasportati in Eccellenza con due steward (due) che strappano i biglietti a mano, biglietti elettronici e nominativi, zero tornelli, zero filtraggio, tubi innocenti e tribunette giocattolo. E siamo in Lega Pro. E non sono gli unici casi. Anzi. Ma a Pisa invece deve essere tutto più che perfetto, e dobbiamo sempre pagare salato: questure inflessibili, diffide per la carta igienica, per le soste nei parcheggi, per il semplice “esistere” in prossimità di settori ospiti, divieti di ogni tipo, e uno stadio non tra i peggiori d’Italia, onestamente, considerato sempre più “a rischio” fino alla mutilazione dei posti e alla impossibilità di qualsiasi deroga come si trattasse di appoggiare un mattone su un castello di carte. Non si può e non si deve. Queste le risposte a qualsiasi tipo di istanza. Neanche alla richiesta di un quantitativo di biglietti in più per una occasione straordinaria come il ritorno del derby con il Livorno, dopo tanti anni, una partita che i più giovani hanno visto sulle gambe dei genitori in tribuna o in gradinata e che adesso vorrebbero vedere finalmente dalla Nord; una partita che richiamerà attenzioni mediatiche, sicuramente, e in cui una prima soluzione per i consueti timori di ordine pubblico sarebbe intanto consentire alle persone di accedere all’impianto sportivo prima in numero congruo, e poi in modo civile e non pericoloso. Siamo l’unica piazza d’Italia, in questo calcio malato e sempre più povero di gente allo stadio, costretta ad invitare i tifosi a stare a casa, invece che a partecipare e seguire la squadra. Con più posti nei settori gradinata e tribuna che in quello popolare. Viviamo questa situazione da anni e la gente di Pisa e provincia non ha perso la passione, tra retrocessioni, fallimenti, delusioni, e porticine di ferro. E continua a venire all’Arena, a considerare il tifo per la squadra di calcio della città uno dei pochi collanti ancora rimasti tra le generazioni, tra lavoratori e studenti, tra ultras e tifosi semplici. E’ bellissimo andare allo stadio. Anche sapendo che il Pisa gioca male o che pioverà o che l’avversaria è la Giana Erminio. Ma il derby proibito sarebbe una delusione troppo grossa, le dirette tv o le altre ipotesi fantascientifiche una presa in giro a una tifoseria che non merita tutto ciò. Chiediamo, pretendiamo, con forza, una soluzione, una deroga, una idea, chiamatela come volete: aumentate la capienza per Domenica 26 Novembre. Perché Pisa possa vivere il derby come merita, e perché chi si riempie la bocca costantemente di termini come sicurezza e ordine pubblico, non perda in un sol colpo ogni credibilità per colpa della burocrazia e della mancanza di coraggio. I Gruppi della Curva Nord Maurizio Alberti

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