Al Teatro Era (Pontedera) martedì 26 e mercoledì 27 marzo ore 21, si va verso il tutto esaurito per il “Don Chisciotte” con protagonista Alessio Boni, nella doppia veste di regista e interprete, oltre ad aver contribuito anche alla drammaturgia, liberamente ispirata al capolavoro di Cervantes e lavorata insieme a Roberto Aldorasi, Marcello Prayer e Francesco Niccolini.

Una produzione firmata Nuovo Teatro e Fondazione Teatro della ToscanaNuovo Teatro e Fondazione Teatro della Toscana, che ha riscosso uno straordinario successo al Teatro della Pergola.

In scena, Serra Yilmaz e Marcello Preyer, ad accompagnare il protagonista nelle atmosfere di un’avventura al limite della follia, come racconta lo stesso Alessio Boni: «Chi è pazzo? Chi è normale? Forse chi vive nella sua lucida follia riesce ancora a compiere atti eroici. Di più: forse ci vuole una qualche forma di follia, ancor più che il coraggio, per compiere atti eroici. La lucida follia è quella che ti permette di sospendere, per un eterno istante, il senso del limite: quel “so che dobbiamo morire” che spoglia di senso il quotidiano umano, ma che solo ci rende umani. L’animale non sa che dovrà morire: in ogni istante è o vita o morte. L’uomo lo sa ed è, in ogni istante, vita e morte insieme. Emblematico in questo è Amleto, coevo di Don Chisciotte, che si chiede: chi vorrebbe faticare, soffrire, lavorare indegnamente, assistere all’insolenza dei potenti, alle premiazioni degli indegni sui meritevoli, se tanto la fine è morire? Don Chisciotte va oltre: trascende questa consapevolezza e combatte per un ideale etico, eroico. Un ideale che arricchisce di valore ogni gesto quotidiano. E che, involontariamente, l’ha reso immortale. È forse folle tutto ciò? È meglio vivere a testa bassa, inseriti in un contesto che ci precede e ci forma, in una rete di regole pre-determinate che, a loro volta, ci determinano? Gli uomini che, nel corso dei secoli, hanno osato svincolarsi da questa rete – avvalendosi del sogno, della fantasia, dell’immaginazione – sono stati spesso considerati ‘pazzi’. Salvo poi venir riabilitati dalla Storia stessa. Dopotutto, sono proprio coloro che sono folli abbastanza da credere nella loro visione del mondo, da andare controcorrente, da ribaltare il tavolo, che meritano di essere ricordati in eterno: tra gli altri, Galileo, Leonardo, Mozart, Che Guevara, Mandela, Madre Teresa, Steve Jobs e, perché no, Don Chisciotte».

Costo biglietti 20 intero, 17 ridotto.

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