Secondo appuntamento con le squadre che fecero l’impresa, il nostro viaggio che ripercorre le stagioni più importanti della storia nerazzurra. Ecco la seconda promozione in Serie A, la prima sotto la presidenza Anconetani. Siamo nel 1981-82, la città esulta di nuovo.

1981-82: SERIE B – Un anno che rimarrà nei cuori di tutti i tifosi pisani; fin dall’estate del 1981 l’obiettivo era subito chiaro: puntare in alto, alla serie A. Per raggiungere questo obiettivo Anconetani compì importanti movimenti di mercato comprando giocatori importanti tra i quali Todesco del Genoa, Sorbi dalla Roma, Bergamaschi dal Brescia e Casale dal Catania, affidando la squadra ad Aldo Agroppi. Venne organizzata anche una amichevole contro gli svizzeri del Chiasso (2 a 0 per il Pisa), a dimostrazione di una politica volta a far conoscere il Pisa anche in campo internazionale. La squadra volò per tutto il campionato dimostrandosi quasi imbattibile, perdendo solo 3 volte in 38 partite per opera del Varese e del Verona fuori casa, e soccombendo in casa solo con la Sampdoria.

LA PAREGGITE – All’inizio dell’anno però nessuno sperava nella promozione, ma giornata dopo giornata la tifoseria si era convinta in modo sempre maggiore e diede fiducia al Presidente e alla squadra. Il campionato a due punti mai come in questa stagione fu favorevole al Pisa che, con una grande serie di risultati utili consecutivi, si presentò alla 36a giornata con 12 vittorie, 21 pareggi e 3 sconfitte. I pareggi alla fine furono ben 23, a dimostrazione di un campionato nel quale la truppa di Agroppi seppe destreggiarsi tra mille difficoltà. Lo stesso tecnico infatti ammise che alla rosa mancavano un paio di elementi a centrocampo che sarebbero stati indispensabili. L’ultima trasferta, a Pistoia il 6 giugno, fu storica: l’entusiasmo a mille e un numero di tifosi imprecisato superò la capienza del settore ospiti dello stadio “Poncitelli”. Per tutti i 90 minuti la squadra giocò praticamente in casa e al fischio finale, grazie al risultato di 0 a 0 il Pisa aveva bisogno di un solo punto per promuovere nella massima serie. Il calendario giocò a favore dello Sporting, che doveva affrontare la Reggiana, buon viatico dato che le due tifoserie erano gemellate, e che ha bisogno anch’essa di un punto, però per salvarsi.

L’ULTIMA GIORNATA – Il 13 giugno, all’Arena ci si giocava la Serie A. Il vero protagonista di questo sprint fu il pubblico pisano che aveva salutato prima di tutto la propria squadra con la più calorosa delle accoglienze. La gara fu assai noiosa con pochissime situazioni pericolose nelle rispettive aree di rigore; due soli i tiri in porta durante tutto l’arco della prima frazione di gara, uno per parte. Nella ripresa invece, torpore assoluto, a sopperire la mancanza di spettacolo sul campo ci pensarono gli spettatori con spettacolari coreografie. Al fischio di chiusura dell’arbitro Lo Bello, lo Stadio si riversò in campo, e da lì la gioia pisana in tutte le strade cittadine. Venne addirittura fermata la cerimonia del Corpus Domini al Duomo, data la voglia di festa della tifoseria. Dopo 13 anni il Pisa fece ritorno in serie A, che, dopo il 1982 (vittoria mondiale), sarebbe diventato il campionato più bello del mondo. Questa fu l’eroica formazione dell’ultima giornata di campionato: Mannini, (Buso 86’), Viganò, Massimi, Vianello, Secondini, Gozzoli, Bergamaschi, Casale, Bertoni, Sorbi, Todesco (84’ Birigozzi). All. Agroppi.

Bibliografia:
– Il Pisa Fa 90
– Il Sogno Nerazzurro
– Pisa 1909, 100Pisa, un punto per ripartire
– Archivio Pisanellastoria

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Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Collaboratore de "La Nazione" di Pisa da agosto 2018