Terzo appuntamento con le squadre che fecero l’impresa, nel nostro viaggio per celebrare il ritorno in Serie A del Pisa Sporting Club, con un pizzico di Amarcord. Questa volta tocca al Pisa 1984-85 targato Gigi Simoni. Mettetevi comodi.

L’ARRIVO DI SIMONI E IL MERCATO – Anconetani, dopo aver promesso un pronto riscatto, consegnò la squadra nelle mani di Gigi Simoni, l’esperto allenatore specializzato in promozioni. Le mano vre più importanti furo no quelle di confermare Berggreen e Kieft e di inserire in attacco anche la pedina Baldieri, giovane promettente proveniente dalla Roma, che andò a completare un tridente che si rivelò letale per le difese avversarie. Arrivarono anche Masi, dal Napoli, altro giocatore che si rivelò fondamentale, poi Volpecina, Bruno Caneo, Strukelj dalla Roma, Franco Ipsaro, Bernazzani e Chiti. Una squadra giovane e rivoluzionata, che significò un cambio generazionale e di prospettive per il team di Anconetani. Vennero organizzate anche alcune amichevoli importanti, come quella contro il Fluminense, squadra campione in carica del Brasile, e il Kalmar, svedese.

VIA ALLA STAGIONE – Iniziò così la stagione, con tante premesse e con una squadra che puntava decisa a vincere e promuovere nella massima serie. La prima giornata mise di fronte il Pescara all’Arena. La squadra di Simoni però era davvero di un altro pianeta. Il vantaggio arrivò dopo mezz’ora; lo siglò Kieft su calcio di rigore. A fissare il risultato sul definitivo 2 a 0 ci pensò Berggreen, imbeccato magistralmente da Caneo. Davvero un’ottima prestazione d’esordio. Il Pisa proseguì in una serie di grandi risultati. Soffermiamo però lo sguardo su un paio di partite in particolare: quella contro il Padova e quella contro il Lecce. I primi furono infatti battuti per 2 a 0 grazie ad un autogol di un difensore padovano, dopo una grande conclusione da fuori area di Armenise, il cui pallone, dopo la deviazione, era diventato imparabile. La seconda rete fu di Kieft, che raccolse un traversone basso mettendo la palla nel sacco dopo una scivolata. La domenica successiva, dicevamo, si giocò contro il Lecce, fu una gara spettacolare ed emblematica perché andò a segno tutto il fronte offensivo del Pisa. Ad aprire le marcature fu Baldieri in rovesciata, poi fu la volta di Berggreen, servito da Kieft, che si defilò, dribblò un difensore e piantò un grandissimo pallonetto dietro alle spalle di Pionetti. L’ultima segnatura fu dell’olandese Kieft, dopo la rete del momentaneo 2 a 1 di Cipriani, che da vero opportunista sfruttò il corto rinvio dell’estremo difensore leccese, per il 3 a 1 finale.

IL RECORD DI SIMONI – Le successive gare furono un continuo alternarsi di vittorie e pareggi. Il Pisa infatti fu imbattibile per ben 16 gare, prima di fermarsi alla diciassettesima giornata, perdendo 2 a 1 contro il Catania per un autogol balordo di Armenise. Gara importantissima e di rilievo fu quella contro il Bologna alla ventunesima giornata. Oltre ad alcuni scontri tra le due tifoserie, la cosa piùim portante fu il sonoro 4 a 0 che rispedì gli emiliani a casa. Il Pisa dunque si confermò sempre più squadra da Serie A. Al 31’ Giovannelli segnò il primo gol con un grande destro da fuori area che andò ad infilarsi nell’angolino basso alla destra di Zinetti (attuale allena tore dei portieri del Pisa); a sette minuti dalla fine della partita l’olandese Kieft, dopo una classica azione di contropiede, raddoppiò lo score. Dopo quattro minuti, un lunghissimo rinvio di Mannini, che fu un vero e proprio assist, andò a raggiungere precisamente i piedi di Berggreen, come un lungo passaggio filtrante; il danese si ritrovò proprio di fronte al portiere e non ebbe difficoltà a siglare il 3 a 0. Infine all’ultimo minu to di gioco, Galli, appena entrato al posto di Baldieri, siglò la quarta rete su colpo di testa, dopo un cross proveniente dalla bandierina.

DI NUOVO SERIE A – Se ci potevano essere ancora dei dubbi sulla possibilità del Pisa di promuovere, vennero fugati sicuramente tra la trentesima e la trentunesima giornata di campionato, a seguito di una coppia di partite strepitose per i neroazzurri. La prima fu contro il Varese; all’Arena infatti un altro 4 a 0, dopo quello del Bologna, schiantò la squadra biancorossa. La larga vittoria prese piede dopo 23’, quando Baldieri, dopo essersi accentrato, lasciò partire una saetta di sinistro che si piantò sotto l’incrocio. Pochi minuti più tardi fu Kieft a siglare il raddoppio su calcio di rigore. Chiusero la partita ancora Baldieri, a correggere un tiro di Kieft depositandolo in rete, e Masi. Una prestazione magistrale. La domenica seguente, ancora all’Arena, scese il temibile Perugia, che ve niva da ben 30 risultati utili consecutivi, puntava alla promozione, ed era considerato una corazzata imbattibile fino a quel momento. In una bolgia di tifo, maturò un pesante passivo per la squadra umbra. La prima rete per il Pisa arrivò grazie ad un autogol di Brunetti, che tre minuti dopo completò la frittata facendosi espellere con un fallo ai danni di Kieft e così si concluse il primo tempo. Nella ripresa il Perugia pareggiò con un preciso calcio di punizione di De Stefanis. La squadra di Simoni però venne fuori dopo che gli umbri non riuscirono più a contenere l’uomo in più degli avversari. A quel punto il Pisa dilagò con Berggreen, che segnò su col po di testa, poi Kieft, che si portò dietro la difesa avversaria segnando con un diagonale sinistro e, infine, ancora Berggreen di testa, per il 4 a 1 finale che significò il trionfo per i tifosi presenti all’Arena Garibaldi. Ormai la promozione era solo una formalità e venne ufficializzata durante il derby di Empoli, dopo il pareggio per 1 a 1 in casa degli azzurri. La domenica successiva era tutto pronto per la festa, l’Arena salutava i propri beniamini che avevano disputato un campionato eccezionale. Al fischio finale, dopo l’1 a 1 contro l’Arezzo, Romeo, intervistato dalla tv nazionale, con il suo tipico gesto di incrociare le dita, rilasciò una dichiarazione emblematica del suo spirito di Presidente, felice per il risultato, ma sempre guardando avanti e cercando di migliorare: “Sono contento per la Serie A, sono dispiaciuto per il pubblico perché, nonostante il fatto che siamo in testa, aveva diritto di concludere il campionato con una vittoria secondo le legittime aspirazioni.” Insomma, mentre Anconetani si confermava autentico motivatore, era tempo di riorganizzare la “macchina Pisa” per poter affrontare la massima serie con tranquillità. Lo Sporting avrebbe fatto a meno di Simoni, che la sciò la città per buttarsi in altre avventure calcistiche.

Bibliografia:
– Il Pisa Fa 90
– Il Sogno Nerazzurro
– Pisa 1909, 100Pisa, un punto per ripartire
– Archivio Pisanellastoria

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Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Collaboratore de "La Nazione" di Pisa da agosto 2018