Il nuovo Inno di Bocelli si intitola “Alé Pisa alé” è stato presentato ieri all’Arena Garibaldi, prima della premiazione della squadra con la Coppa Nexus. In questo articolo raccontiamo la genesi nel lontano 2020, raccontando anche qualche curiosità (Spoiler: Nel coro canta anche Corrado). Analizziamo il grande valore di questo inno, ma anche il grande problema dello stesso. Uno spot importante per Pisa cantato dal pisano più famoso nel mondo.

Corrado canta l’inno del Pisa nel 2020

STORIA DI UN INNO – Ieri è stato presentato ufficialmente “Alé Pisa alé”, il nuovo inno del Pisa Sporting Club interpretato da Andrea Bocelli. Un regalo d’autore per accompagnare la promozione in Serie A. Il brano, realizzato assieme al suo storico direttore artistico Carlo Bernini, è stato registrato al Teatro Verdi nel lontano 2020, dove ebbi anche l’occasione di ascoltarlo in prima persona (qui in un mio vecchio articolo invece già spoileravo parte del testo della canzone). La curiosità sta nel fatto che, tra il coro, a cantare l’inno c’è anche il presidente Giuseppe Corrado. La registrazione ebbe il contributo dell’orchestra e del coro dell’Università di Pisa, diretti rispettivamente da Manfred Giampietro e Stefano Barandoni. La voce del tenore toscano, non presente fisicamente alla registrazione, è stata integrata in studio sotto la supervisione dello stesso Bernini. Il progetto è nato anche grazie al legame stretto tra il club e la Andrea Bocelli Foundation, con cui il Pisa ha collaborato nel tempo. In alcune partite, qualche anno fa, la squadra ha indossato maglie con il logo della fondazione, a sostegno della ricostruzione della scuola di musica di Camerino distrutta dal sisma del 2016.

IL VALORE – Appare subito chiaro che, questo inno, abbia un grande valore per la città di Pisa. Troppo importante il brand di Andrea Bocelli nel mondo per non essere una vetrina importante. In termini di visibilità e prestigio, la firma di Bocelli sull’inno nerazzurro è qualcosa di impareggiabile. “Alé Pisa alé” però, è bene ricordarlo, non andrà però a sostituire l’inno storico “Pisa come ai vecchi tempi” del 1980, firmato da Funel con la Corale Pisana. Quello resta intoccabile per i tifosi, soprattutto in Curva Nord. Negli anni il Pisa ha avuto tante canzoni: da “Forza Pisa” e “Magico Pisa” durante l’era Anconetani, fino a “I ragazzi dell’Arena” nel 2007 e “Pisa grande amore” nel 2016. Ora si aggiunge anche la voce di Bocelli.

IL GRANDE PROBLEMA – Il grande problema di questo inno è uno solo. Proviamo a prendere il testo della canzone: “Ale Pisa alè, ci saremo tutti quanti, quando il Pisa arriverà e vivremo quegli istanti mentre il cuore batterà. Poi comincia la partita e difficile sarà, ma una squadra di campioni sa che non si arrenderà. Ale Pisa alé. Dove sono gli avversari, dove son finiti mai, sotto i colpi nerazzurri, rassegnati li vedrai. Sono forti gli avversari, che combattono da eroi, ma alla fine capiranno, che i più forti siamo noi. Lo stadio un cuore solo avrà e un cuore in festa canterà, un grido al cielo salirà e forza Pisa. Ale Pisa Alè”. Vedete anche voi quello che vedo io? Già, di identitario, purtroppo, non ha nulla. E’ una canzone che potrebbe essere benissimo adattata per una qualsiasi squadra. L’Arena Garibaldi viene chiamata genericamente ‘stadio’, si parla del cuore che batte per l’inizio della partita, della lotta contro gli avversari, di ‘campioni’ che giocano nel Pisa. Del grido Alé Pisa Alè, e l’unico elemento identitario dell’inno, a dirla tutta, sono i cori della Curva Nord di sottofondo che si sentono nella versione originale. Al di là della sonorità e del gusto personale, il vero unico problema è questo. Questa canzone o inno rappresenta ben poco della città di Pisa, dei suoi tifosi e della squadra di calcio.

NON SCALDA I CUORI, MA E’ UNO SPOT PER PISA – Ieri abbiamo anche realizzato un sondaggio su Finestra sull’Arena, un sondaggio che, qualcuno, stamattina, si è affrettato a definirmi in privato “provinciale”. Il mio intento era quello di capire cosa ne pensassero i tifosi. Su circa 320 voti, il 27% lo ha definito “bello e di una prestigiosa firma”, mentre al 73% invece non è piaciuto. In pochi lo hanno apprezzato come opera in sé, ma in molti ne hanno invece riconosciuto il valore: “L’inno è uno solo…però dobbiamo apprezzare la società e Bocelli per aver creato un nuovo inno…è una mossa pubblicitaria enorme per la società e la città”. E ancora: “Ragazzi può piacere o no ma questo è uno spot assurdo per la città e per il Pisa Bocelli ha 3,4 milioni di follower su Instagram e tantissimi altre su altri social ! Opera di marketing 10 e lode”. E infine: “Tranquilli. Anche con Romeo nel 1982 si provò a sostituire l’inno ma durò poco. È un’operazione di marketing, che non disdegno, porterà un bel po’ di risonanza mediatica, ma il nostro vecchio inno resisterà anche questa volta”.

Commenti

Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Collaboratore de "La Nazione" di Pisa da agosto 2018