Dopo aver analizzato la figura di Francesco Cecchi, social media manager del Pisa Sporting Club, oggi tocca a Riccardo Silvestri, responsabile della comunicazione della società nerazzurra. Una vita con il Pisa tatuato sul cuore. In società dal 2007, in questi 18 anni ha vissuto la storia, agendo sempre nel rispetto della deontologia giornalistica, evolvendo a sua volta con la crescita del club.
Un “eroe” silenzioso che ha sempre messo il giornalismo e il Pisa, per il quale ha speso quasi 20 anni, davanti a tutto. Riccardo Silvestri è una figura chiave nella storia nerazzurra degli ultimi decenni. Laureatosi in Giurisprudenza all’Università di Pisa, dopo la formazione al liceo scientifico Dini, è diventato giornalista dopo aver ereditato la passione dal padre, Antonio Silvestri, storico dirigente comunale e a sua volta giornalista importante nel panorama pisano. Fu il primo direttore della redazione di 50 Canale, seguendo i primi vagiti del telegiornale di 50 News, passando anche tutta la sua vita giornalistica al quotidiano La Nazione, prima di scomparire prematuramente nel 1994.
Riccardo Silvestri iniziò invece la sua carriera al quotidiano Il Tirreno, dal 1997 al 2000, per poi passare 6 anni a La Nazione e tornare nuovamente al Tirreno. Nel 2007 la svolta al seguito di Giorgio Micheletti entrando a far parte del Pisa Calcio, dove nello stesso hanno creò il progetto Pisachannel. Il Pisa infatti fu la terza società in Italia ad avviare una web tv dopo Genova e Bologna, poi copiata un anno e mezzo dopo dalla Fiorentina. Nel frattempo, per anni, è stato anche opinionista a Italia 7 Platinum Calcio.
Dopo il fallimento del Pisa Calcio, ha fatto parte anche dell’Ac Pisa 1909 di Carlo Battini come vero e proprio factotum, divenendo anche Team Manager fino al 2016, oltre a ricoprire la carica di addetto stampa.
Con l’arrivo della famiglia Corrado, di Enzo Ricci prima e di Alexander Knaster poi, la società nerazzurra ha continuato a scommettere su di lui, ritornato al suo ruolo di responsabile della comunicazione. Grazie anche alla solidità societaria, di concerto col marketing, non ha esternalizzato le aree comunicazione del club, ma ha messo in piedi una squadra interna che ha prodotto anche alcuni talenti, come Francesco Cecchi, dal punto di vista della comunicazione.