Per il Pisa la lotta salvezza parte dal mercato: sfide con Cremonese e Cagliari per arrivare prima su giocatori chiave e costruire una rosa all’altezza della Serie A.
Il campionato è già cominciato. Non con i gol o i punti, ma con le scelte. Quelle di mercato, quelle che si fanno adesso, in silenzio, nei colloqui tra dirigenti, nei rilanci dell’ultima telefonata, nei duelli sotterranei con chi ha lo stesso obiettivo: salvarsi. Il Pisa lo sa. E se lo ricorda ogni giorno da quando ha messo piede in Serie A. Perché arrivarci è stato difficile, restarci lo sarà anche di più.
Il margine di errore dev’essere ridotto. Gli incastri di rosa, gli slot extracomunitari, gli stipendi sostenibili, le ambizioni da calibrare con realismo. Ma soprattutto c’è da battere chi parte dalla stessa linea. Squadre come la Cremonese, che torna in A con uno zoccolo duro già pronto, così come il Sassuolo, o il Cagliari, che ha un’esperienza diversa e lo fa pesare nel mercato. I primi verdetti arrivano senza giocare: quando un nome sfuma, quando una trattativa salta, quando un altro club si infila all’ultimo e prende il tuo obiettivo. È lì che la classifica comincia a muoversi.
Il Pisa, ad esempio, si è mosso con forza per Alieu Fadera, esterno classe 2001 del Como. Giocatore esplosivo, utile in più ruoli. Ma nelle ultime ore è arrivato il Cagliari, pronto a inserirsi. Una sfida che non è solo tecnica, è anche strategica: vincere certi duelli adesso può fare la differenza più avanti, quando le alternative saranno meno e gli incastri più complicati. Lo stesso vale per il centrocampista Tanner Tessmann, un profilo forte fisicamente e già abituato al calcio italiano, è finito nei radar di più squadre, ma anche in questo caso c’è da anticipare i rivali diretti e, fortunatamente, il Pisa ha la carta Knaster da giocarsi, visto che è nel Cda del Lione.
Pensiamo a Nosa Obaretin (Napoli), difensore su cui punta la Cremonese, ma finito anche nel radar del Pisa; il napoletano classe 2003 è corteggiato da più parti. Oppure il terzino Liberato Cacace dell’Empoli, per il quale c’è una corsa a tre tra Pisa, Cagliari e Cremonese per assicurarselo. Tra le tre, tutte trattative avviate, decisiva sarà l’offerta economica e il progetto tecnico. Per Vignolo ad esempio c’è un duello tra Sassuolo, Lecce e Pisa.
Ci sono poi le operazioni più ambiziose, come Giovanni Simeone, vero sogno per l’attacco. Il Pisa ci sta provando, ma nelle ultime ore si è fatto sotto anche il Sassuolo, altra neopromossa, e sa che gran parte della propria stagione passerà anche da ciò che riuscirà a costruire intorno, se dovesse arrivare. Il “Cholito” è un investimento pesante, che cambierebbe i piani. Ma finché resta possibile, tutto è congelato. E così i nomi di contorno diventano secondari. Anche Gennaro Borrelli, seguito a lungo, è stato lasciato andare. Ora su di lui c’è il Cagliari, un’altra tessera di questo puzzle che si sta componendo sotto traccia.
Molti nomi insomma ruotano intorno alle stesse squadre e sembra, di fatto, che davvero il campionato sia già cominciato. Perché non è solo una questione di moduli o preparazione. È capire che ogni mossa anticipata può fare la differenza. Per una squadra come il Pisa, ogni tassello conta. Ogni scommessa vinta o persa in queste settimane si porterà dietro conseguenze nei mesi decisivi. E allora salvarsi non sarà solo questione di gioco, ma di aver fatto le scelte giuste quando ancora la palla era ferma.