All’interno del Media Day del Pisa Sporting Club tanti calciatori nerazzurri si sono raccontati ai microfoni di giornalisti e addetti ai lavori. Ecco le parole di Juan Cuadrado insieme con Giacomo Maucci in una sorta di intervista doppia.


Cuadrado, un accordo trovato subito in due giorni come ha detto il direttore. Cosa l’ha spinta a voler vestire nerazzurro e lottare per la salvezza?
“Avevo altre proposte e c’era la possibilità di giocare in Spagna, ma la mia famiglia voleva rimanere in Italia. Mi sono confrontato con loro e abbiamo deciso. Nella mia mente quest’anno è molto importante perché ci sarebbe la possibilità di andare ai Mondiali e parlando con la società c’era la possibilità di giocare di più, perciò questo mi ha convinto ad accettare. Ho sentito grande energie, dopo due giorni ho deciso di venire qui. Il mio sogno è quello di tornare a giocarmi i Mondiali. Darò tutto per questo e per la salvezza del Pisa, sono questi i due grandi obiettivi della stagione”.

Maucci, è accanto a un campione affermato, è alla sua prima stagione in una categoria così importante. Come ha vissuto questa estate?
“Ho fatto un ritiro per la prima volta con una squadra di Serie A e giocare accanto a giocatori come Cuadrado è emozionante e motivo di orgoglio. Cercherò di migliorare un po’ di più, sicuramente il gruppo aiuterà noi giovani”.

Cuadrado, Maucci, qual è il vostro obiettivo personale?
Maucci: “Mi piacerebbe esordire e ritagliarmi qualche minuto in Serie A. L’obiettivo primario è migliorare ogni giorno, capire bene come funziona questo grande mondo. E’ un altro tipo di campionato, vorrei osservare loro per prendere gli spunti migliori”.
Cuadrado: “Voglio mettermi a disposizione per giocare il più possibile. Vorrei rimanere ad alti livelli e questo per me è importantissimo”.

Cuadrado, cosa farà quando smetterà di giocare?
“Mi piacerebbe tornare in Colombia, ho una fondazione che si occupa di calcio e musica, voglio restituire ai ragazzi di non essere giocatori, ma divertirsi e aiutarli a raggiungere i loro sogni. Dopo vorrei fare questo”

La condizione fisica, a che punto è Cuadrado?
“Sono arrivato all’ultimo ma sto lavorando tanto, spero di raggiungerla presto. Penso che in questo momento sono quasi all’80% e tra poco sarò nelle migliori condizioni per poter competere”.

Com’è il suo ambientamento con Gilardino? Che ne pensa di lui?
“Mi piace il suo stile di gioco, come guarda le partite e come studia gli avversari. Per noi è molto importante avere un allenatore molto preparato. Questo è un plus. Sicuramente anche lui ogni giorno crescerà ancora. Ha tanto da dare e imparare. Ha tutte le potenzialità per diventare un grande mister. Abbiamo fiducia in lui”.

Ha detto “vengo a Pisa e porto allegria” e ha quasi raggiunto le 500 partite. Come si riesce a tener su il morale del gruppo?
“Ho raggiunto un certo numero di presenze ed è un traguardo importante. Siamo quasi a 500 partite e questo è un motivo d’orgoglio. Quando entro in campo io cerco di dare sempre allegria anche quando le cose non vanno bene. Sorridere è contagioso e dobbiamo tutti contagiarci a vicenda. Dobbiamo avere questa allegria ma sempre con responsabilità. Non deve mancare mai anche nei momenti difficili. Se si da il 100% si può stare tranquilli perché si è dato tutto. E’ una filosofia di vita, svegliarsi e vivere è una benedizione. Ho avuto un infortunio al tendine d’achille che è stato difficile, ma sto lavorando forte per cercare di stare bene e al massimo”.

Quanto la fa arrabbiare che viene tacciato di essere un “cascatore”?
“Se cado è perché mi hanno toccato, certamente a volte dispiace perché non mi fischiano alcuni falli, ma fa parte del gioco. Se ci sarà un episodio difficile da valutare siamo tutelati dal Var”

Maucci, come ci si sente a far parte di un club come il Pisa?
“Sicuramente è un progetto che subito mi ha colpito quando ho parlato con il direttore. Vogliono fare le cose seriamente e questo per noi giovani è molto positivo”

Maucci, da Brescia a Pisa, metodo di lavoro
“Mi sono approcciato con la voglia di migliorare e imparare, poi sicuramente il salto è enorme e non è qualcosa per la quale ci si può adattare da un giorno all’altro, soprattutto la velocità, i tempi di gioco e la fisicità, abissale sia per le giovanili che in confronto alla Serie B”.

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Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Ex collaboratore de "La Nazione" di Pisa fino a marzo 2025. Scrivo anche per Qui News Pisa e collaboro con Punto Radio.