Una bandiera nerazzurra che sventola sul Campanile, cori e fuochi d’artificio in tutta la città, il nuovo inno cantato da Bocelli allo stadio. Così si apre il documentario andato in onda sul canale tedesco SPORT1, dedicato al “Wunder von Pisa”, il miracolo di Pisa, con la promozione in Serie A. Il video ricostruisce, con toni entusiasti, la storia del club e le mille difficoltà superate nel corso dei decenni, intervistando anche l’ex difensore inglese Elliott.
Il servizio si sofferma prima sulla fondazione del club nel 1909, sul 1921, anno in cui i nerazzurri divennero vicecampioni d’Italia, e poi sui tanti anni passati tra Serie B e Serie C. Si arriva così all’epoca d’oro sotto la presidenza di Romeo Anconetani. Che tipo fosse lo racconta bene chi giocò sotto di lui, come l’ex difensore britannico Paul Elliott, passato da Celtic Glasgow e Chelsea, che a fine anni ’80 vestì la maglia nerazzurra e ricordava così il presidente: “Prima delle partite in casa si toglieva le scarpe, camminava attorno al campo e spargeva sale ovunque. Era un uomo davvero particolare”.
I tedeschi ricordano anche che nel 1986 e nel 1988 arrivarono due Mitropa Cup, antenate delle coppe europee. Ma non era solo il successo a distinguere il Pisa e i suoi tifosi, come ricorda ancora Elliott: “A Pisa amavo la gentilezza, ma anche la follia e la passione intensa per il calcio. Era un calcio pieno di pressioni, ma lì si respirava anche un’aria accogliente. Io nel 1987 ero il primo difensore inglese di colore a giocare in Italia”.
Forse fu anche questo clima che permise di ingaggiare nel 1987, seppur per una sola stagione, un futuro campione: il brasiliano Dunga, che anni dopo alzò da capitano la Coppa del Mondo 1994. Elliott lo ricorda così: “Un grande calciatore, umile e leader nato, con una passione enorme per il calcio. Era sempre il primo ad arrivare e l’ultimo ad andare via”.
Poi gli ultimi anni di Romeo Anconetani e il Pisa finì sull’orlo del fallimento e nel 1994, con la discesa in Serie C, arrivò la bancarotta vera e propria. Elliott lo ha spiegato in questo modo: “Era un club piccolo. Se certe cose potevano accadere a società grandi come la Lazio, figurarsi a una realtà come Pisa, molto più vulnerabile”.
Dalla Serie D al ritorno in B nel 2007, il servizio racconta anche il secondo fallimento nel 2009 e la ripartenza con il nome AC Pisa 1909. Poi il trionfo con Gattuso nel 2016, il cambio di proprietà con Giuseppe Corrado e l’arrivo di Knaster nel 2021. “L’obiettivo era costruire un club sostenibile”. A dare una svolta decisiva è stato l’arrivo di Filippo Inzaghi, che nel 2024 ha raccolto una squadra reduce da due stagioni deludenti e l’ha portata in alto. “Ho mostrato ai miei ragazzi i video del Bayer Leverkusen per imparare a difendere come loro”, viene mostrato Inzaghi in una vecchia intervista. La squadra ha risposto con un campionato straordinario: Lind, Caracciolo, Tramoni, Idrissa Touré, Semper. Tutti protagonisti.
Il documentario chiude con le immagini della promozione, la festa in città, e l’annuncio del nuovo tecnico Gilardino, chiamato a sostituire Inzaghi. “Il Pisa dovrà costruire la salvezza a partire dalle partite in casa”, ha detto ancora Elliott. Il video si interroga sul futuro del club ma intanto, il nome del Pisa ha fatto il giro d’Europa. Anche in Germania.