Una storia pisana, di quelle che girano il mondo. È la storia di Rustichello da Pisa e Marco Polo, che venerdì 19 settembre Francesco Gerardi porterà in scena al Pisa Scotto Festival. Lo spettacolo si intitola “La cella di seta. Io e Marco Polo” (ore 21, ingresso libero): siamo nel 1289 in una cella delle carceri di Genova. Ci sono Rustichello da Pisa, scrittore denigrato dalla famiglia e dalla critica del suo tempo, e un capitano di galea veneziano che, durante la notte in preda dalla febbre, parla nel sonno racconta di un viaggio in magnifiche terre sconosciute e lontane. Quel militare veneziano che delira tremebondo altri non è che il narratore orale del “più grande viaggio di tutti i tempi”, Marco Polo. Rustichello, ascoltando quelle magiche parole mai udite prima, si ritrova così a viaggiare da fermo e, dalla sua situazione costrittiva, si spinge oltre le mura della prigione facendosi trasportare dai racconti immaginifici del capitano Polo. Comincia così a trascrivere e annotare le strane parole del suo compagno, diventando una sorta di “notaio del fantastico”, trovandosi sotto agli occhi il componimento frammentato di una storia incredibile: ma quel veneziano, ha realmente vissuto quell’avventura o l’ha soltanto immaginata? Attraverso la storia di Rustichello si arriva a conoscere anche quello che potremmo chiamare il prequel o “storia della genesi” di uno dei libri più meravigliosi della Storia, il Milione di Marco Polo, che ha trovato proprio in quello scrittore fallito di Pisa il miglior “compagno di viaggio” per la sua avventura, che scrivendola su fogli di fortuna l’ha raccolta durante la loro lunga prigionia salvandola così dall’oblio della dimenticanza.
“La loro è la ricerca di una via d’uscita verso la libertà. È per questo motivo che Il Milione prende forma su fogli di fortuna – racconta Gerardi – ed è per questo motivo che lo spettacolo ha una luce portatrice di speranza. Profondo e leggero insieme, come credo ci sia bisogno in questo periodo storico”. L’idea è dello stesso Gerardi insieme a Giorgio Gobbi, che ha curato le musiche. Insieme hanno poi coinvolto il giovane drammaturgo Marco Gnaccolini e il regista Alberto Rizzi per un lavoro intenso e carico di suggestioni, prodotto da Ippogrifo Produzioni Verona e Boxer Teatro Padova.
Chi è Francesco Gerardi
Diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, nel 2001
debutta come attore professionista nello spettacolo Le Spade e le Ferite a fianco di
Massimo Foschi ed Eros Pagni per la regia di Ugo Gregoretti. Da quel momento
inizia a collaborare con importanti festival nazionali (Mittelfest, Festa del Dramma
Popolare a San Miniato, Festival di Teatro Medievale di Anagni, festival di Borgio
Verezzi), compagnie di giro, teatri stabili (Teatro due di Parma) ed enti lirici (Teatro
la Fenice di Venezia, Teatro Regio di Parma), recitando in numerose produzioni
teatrali dove ha modo di lavorare insieme a Paolo Bonacelli, Bob Marchese, Oreste
Lionello, Elisabetta Pozzi, Maria Paiato, Renato De Carmine e diretto, tra gli altri,
dai registi Peter Clough, Gigi Dall’Aglio, Franco Però, Maurizio Panici e Dario Fo.
Grazie a quest’ultimo ha modo di partecipare a eventi internazionali in Giappone,
Guatemala e negli Stati Uniti, organizzati dalle ambasciate italiane, dagli istituti di
cultura e, nel caso di New York, dall’ Actor Studio dove nel 2004 tiene anche un
seminario di improvvisazione e movimento scenico.
Nel 2009 si trasferisce definitivamente a Venezia su invito di Gigi Dall’Aglio, di cui
diventa assistente e collaboratore nei laboratori universitari che il Maestro tiene
all’Università Iuav. Insieme allo stesso Dall’Aglio progetta il festival Venice Open
Stage di cui è stato coordinatore dal 2013 al 2023. Sempre nel 2013 da vita a
Venezia al laboratorio teatrale Larricciaspiccia, che nel giro di 10 anni diventa uno
dei più apprezzati laboratori in laguna per bambini, ragazzi e adulti.
Appassionatosi fin dagli esordi al teatro di narrazione, col passare degli anni si
dedica sempre più assiduamente a questo genere occupandosi anche della ricerca
e della scrittura dei testi, soprattutto d’inchiesta, che porta personalmente in scena
in molti teatri e rassegne nazionali. La piece M/T Moby Prince sulla tragedia del
traghetto omonimo nel 1991 è stata rappresentata, tra gli altri, al Piccolo Teatro di
Milano, al Teatro Stabile di Torino, al Teatro Lirico di Cagliari, e ha contribuito all’iter
che ha portato alla costituzione nel 2015 della prima commissione parlamentare
d’inchiesta sulla vicenda.
Grazie anche a questo lavoro, nel 2016 entra in contatto con Gero Grassi, vice presidente della seconda commissione parlamentare sul caso Moro. Grazie anche alla sua consulenza avvia un percorso di studio e ricerca che porta alla nascita dello spettacolo La Ferita Nascosta con debutto nell’aula magna dell’Università di Pisa nel 2018. Lo stesso anno lo chiama nella sua compagnia Andrea Pennacchi per portare i suoi testi di narrazione, in particolare Eroi e Una feroce primavera, nelle scuole e in diverse rassegne del Veneto.
Dal 2020 collabora con Pantakin sia come attore che come formatore e
organizzatore di eventi.