Sfida impossibile sulla carta: al Maradona il Pisa cerca riscatto, sperando nelle rotazioni del Napoli e nella forza del gruppo, stringendosi a Stengs (domani previsto comunicato della società sulle sue condizioni) ma in 90 minuti tutto può succedere. Anche che l’ultimo della classe metta paura al primo.

Quando sei ultimo, quando ti guardi intorno e vedi che tutti ti danno per spacciato, può succedere qualcosa. Può accendersi un istinto, una scintilla. Può raggiungere un nuovo livello quella voglia di lottare che questa squadra, il gruppo storico, ha sempre avuto, anche nei momenti più duri. E forse è proprio questo il senso della trasferta di questa sera al Maradona: provare a dire che il Pisa è lì, presente. E pronto a giocarsela anche contro chi, oggi, è il più forte di tutti, anche se è ultimo in classifica dopo tre giornate. Che questi pronostici siano la benzina, come direbbe Gilardino, per andare a Napoli senza paura.

Il Napoli è una macchina che sembra perfetta. È la squadra che se batte il Pisa va in testa da sola, con 12 punti in quattro giornate. È il gruppo costruito per vincere ancora, con un allenatore come Conte che non molla, e con una rosa talmente profonda da potersi permettere di cambiare modulo, uomini e ritmo senza perdere equilibrio. Ma c’è anche un piccolo spiraglio, e si chiama turnover. Perché il Napoli ha giocato 70 minuti in dieci in Champions League. E perché i grandi campioni, prima o poi, devono tirare il fiato. E allora il Pisa spera.

Gilardino lo sa che sarà dura. Ma non si nasconde. Ha lavorato in silenzio, ha provato vari assetti in allenamento. Ha cercato di tenere il gruppo unito e compatto. Perché, sì, questo inizio è stato difficile. Un punto in tre partite, anche se il calendario era proibitivo. Tanti errori, poca lucidità. Ma anche una reazione emotiva forte dopo l’infortunio Stengs (a proposito, domani la società dovrebbe emettere il comunicato con le sue condizioni e i tempi di recupero), mentre i gol proprio sembra che non vogliano arrivare.

A Napoli il Pisa parte sfavorito. Nessuno lo nega. Troppo netta la differenza tecnica, troppa la forza degli azzurri. Gilardino chiede ai suoi uno scatto, mentale prima che fisico. Vuole vedere solidità, voglia, coraggio. Vuole che giocatori come Moreo, Tramoni, Marin, Aebischer e Nzola si assumano delle responsabilità. Vuole che chi entra, anche se non ha ancora avuto molto spazio, lo faccia con fame. Non serve un miracolo. Serve una prestazione da Pisa. Davide contro Golia. Il Pisa va a Napoli senza illusioni, ma con una certezza: la partita inizia 0-0. E in 90 minuti tutto può succedere. Anche che l’ultimo della classe metta paura al primo.

Commenti

Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Ex collaboratore de "La Nazione" di Pisa fino a marzo 2025. Scrivo anche per Qui News Pisa e collaboro con Punto Radio.