Fiorentina, la palla a Kean ma pesa il caso Gudmundsson. La squadra viola arriva a Pisa senza Lamptey e con l’attacco a secco. Pioli valuta Kean unico riferimento, ma senza il numero 10 mancano idee e fantasia.
La Fiorentina si prepara alla trasferta di Pisa in un momento delicato, dopo aver collezionato solo due punti in quattro partite, la contestazione dell’ambiente verso Pioli e tanti problemi. L’unico gol segnato nelle ultime quattro partite è un dato che parla da solo. E se da un lato Pioli cerca risposte da Moise Kean, dall’altro gli acciacchi di Gudmundsson continuano a fare rumore.
Il centravanti ex Juventus ha giocato tutti i minuti disponibili in campionato, mentre Dzeko e Piccoli sono stati spesso sostituiti. In molti si chiedono se non sia il caso di affidarsi a un solo riferimento in avanti, puntando tutto sulla potenza e la profondità di Kean. “La priorità sembra riaccendere Moise Kean“, si legge sulle colonne di FirenzeViola.it, che sottolineano la centralità del numero 9 nel progetto viola.
L’altro nodo è quello legato al trequartista. Pioli ha provato diverse soluzioni, passando dal 3-5-2 al 4-4-2, ma i risultati sono mancati. “Con un numero 10 alle loro spalle, il riferimento è chiaro: è ad Albert Gudmundsson, allora anche la coppia Kean-Piccoli può avere un senso”, ha scritto il Corriere dello Sport. Il problema è che l’islandese è ancora a mezzo servizio. “Non l’ho visto bene in settimana”, ha ammesso Pioli, dopo aver aperto qualche giorno prima a un suo possibile impiego. Se dovesse saltare anche Pisa, si aprirebbe ufficialmente un caso.
A tutto questo si aggiunge il forfait quasi certo di Lamptey, uscito dopo 22 minuti nella sfida contro il Como. Gli accertamenti al ginocchio non hanno ancora chiarito la gravità dell’infortunio, ma il ghanese con ogni probabilità non ci sarà. E al suo posto Pioli sarà costretto a rivedere nuovamente gli equilibri della linea difensiva. Infine c’è anche la Coppa Italia. I viola conosceranno proprio oggi il nome dell’avversario tra Como e Sassuolo.