Nella puntata numero 288 di Finestra sull’Arena, è stato nostro ospite Emiliano Niccolini. Ex difensore e capitano del Pisa, Niccolini è stato protagonista anche della storica vittoria a Firenze contro la Florentia Viola, in piena ricostruzione dopo il fallimento. Una sfida vinta 0-1 dai nerazzurri, grazie al gol di Frati. A pochi giorni dal nuovo derby toscano, Niccolini ha commentato la partita col Napoli, la Coppa Italia, la situazione attuale del Pisa e i ricordi legati a quel successo in casa viola. Ecco il suo intervento.
Emiliano, che sensazioni ti ha lasciato la partita del Pisa col Napoli?
“Il Pisa ha giocato bene, mi è piaciuto. Purtroppo ha fatto solo un punto fino a questo momento, ma la prestazione c’è stata. E se guardiamo anche le altre gare, con Atalanta, Roma e Udinese ha fatto vedere belle cose. Solo che, alla fine, servono anche i punti. Bisogna farli soprattutto contro squadre del nostro livello, come Verona, Cremonese… lì non si può sbagliare”.
Sull’arbitraggio di Napoli-Pisa cosa ne pensi?
“Non mi era mai capitato di vedere il VAR far rivedere tre volte un’azione in quel modo per poi prendere una decisione così. Quel fallo di mano secondo me non c’era. Guardando tante partite, anche di Serie A, una cosa del genere non l’ho mai vista”.
Tra qualche ora si giocherà Torino-Pisa di Coppa Italia..
“È una competizione che non funziona più. Lo diciamo da anni: formato sbagliato, stadi vuoti, entusiasmo sotto zero. Continuano a organizzarla così, sempre con lo stesso schema, sempre a favore delle big. Poi vedo partite come Verona-Venezia con 2-3 mila spettatori, in uno stadio enorme… non ha senso. All’estero si vede altro: stadi pieni, coinvolgimento. Noi invece andiamo sempre peggio”.
Torniamo al derby, senti molto questa partita contro la Fiorentina?
“Tantissimo. Ho un’antipatia storica per la Fiorentina, lo dico senza problemi. Non sopporto quel modo di fare, sempre polemico, sempre convinti di essere i migliori. Quest’anno ho anche fatto una scommessa con un gruppo di amici: ho detto che il primo allenatore esonerato sarebbe stato Pioli. Se il Pisa mi regala una vittoria, vinco pure una pizza e birra. Penso però che sarebbe stato meglio un altro risultato contro il Como. Io ho esultato per la rete degli azzurri perché sono proprio un antiviola, ma ora si trovano con l’acqua alla gola e un avversario ferito è sempre pericoloso”.
Sei stato protagonista di un derby storico, quello vinto 0-1 a Firenze. Che ricordi hai?
“Bellissimi, emozione indescrivibile, anche se personalmente non giocai bene. Ma il ricordo resta, perché si vinse, si festeggiò sul pullman. Mi ricordo bene lo spirito di gruppo e la gioia del gol di Frati. Di recente gli ho anche mandato un video con gli auguri, ricordando proprio quel gol. Una bella emozione”.
Tra i giocatori di oggi, chi ti ha colpito di più?
“Lorran mi è piaciuto molto col Napoli. Anche Akinsanmiro, un corridore vero, ha fatto bene. E Caracciolo… pensavo potesse avere delle difficoltà con l’età, invece sta facendo delle grandi partite. Mi sta sorprendendo in positivo”.
Oggi si parla spesso di una certa distanza tra giocatori e città. Che ne pensi?
“È vero. Ai miei tempi vivevamo la città, si parlava con i tifosi, c’erano più rapporti. Ora è tutto più distante. Ma forse è anche colpa delle società che tendono a proteggere troppo i calciatori. Prima, se sbagliavi un derby, potevi anche trovarti un cassonetto bruciato davanti casa e i tifosi sul pullman… oggi non succede ed è meglio così. Però un po’ di pepe addosso aiutava”.
Se tu fossi l’allenatore del Pisa prima del derby, cosa diresti alla squadra?
“Gli farei capire quanto conta questa partita. Quanto vale per la città. Fargli sentire la responsabilità. Certo, non è facile, perché molti ragazzi non sono di qui, non sentono la rivalità. Però devono capire che questa è una gara diversa, che vale più dei tre punti”.
Ultima domanda. C’è il rischio che, se non arrivano risultati oltre alle prestazioni, il gruppo possa mollare?
“Sì, è un pericolo. Se giochi bene e non fai punti, alla lunga può calare la fiducia. Per questo gli scontri diretti sono fondamentali. Il campionato del Pisa è lì, contro chi lotta per la salvezza. E lì non bisogna sbagliare. Comunque ho visto squadre messe peggio. Il Pisa ha delle buone basi”.