No, non potrà mai essere una partita come tutte le altre. Pisa-Fiorentina è il derby che aspettiamo, in alcuni casi, da tutta la vita. Il primo di questa generazione. Che fa vibrare il cuore della città, che riporta alla mente storie antiche e rivalità mai sopite.
È il momento in cui tutto il lavoro, il sudore e la pazienza di questi decenni bui possono finalmente culminare in una giornata di festa. Identità, orgoglio, senso di appartenenza. È la partita che il popolo nerazzurro aspetta da anni, con la sciarpa al collo e la voglia di gridare “Pisa”. Oggi l’Arena Garibaldi si trasformerà in un catino di passione che avvolge la squadra e la potrà spingere oltre il limite.
L’onere del risultato spetta a loro, noi non abbiamo niente da perdere e, sebbene qualcuno ci abbia detto il contrario, questa partita non vale tre punti, o meglio, non gli stessi tre punti di tutte le altre partite. Vincere oggi significherebbe superare i gigliati in classifica, lanciare un segnale forte al campionato e dare il via davvero alla nostra stagione, dopo questo periodo di “apprendimento”. Volete mettere? Questo derby non è e non sarà mai una partita come le altre. È la nostra partita.
Quella che affonda le radici nella storia, da prima che esistesse il calcio, ma in questi secoli si è sempre ripetuto un refrain. Assedi, tradimenti, vendite, umiliazioni, anche politiche. E’ dal 1406 che ci tolgono tutto, ma mai l’orgoglio.
Lo stesso orgoglio che oggi vibra all’Arena, lo stesso che ci tiene in piedi anche quando ci dicono che non valiamo abbastanza, anche quando fanno finta di snobbarci, ma in realtà ci pensano. Lo stesso che ha fatto resistere questa città a fallimenti, retrocessioni, esili e silenzi.
Oggi è il momento di esserci. Di cantare, di sostenere, di stringerci intorno ai nostri colori. Scriviamo un’altra pagina di storia.