Oggi c’è la voglia del Pisa di rialzarsi, di mettere fine a un digiuno di vittorie che dura da troppo. Cinque giornate, cinque buone prestazioni, ma in mano solo un paio di punti, tante buone prestazioni ma ancora nessun successo. La squadra di Gilardino ha raccolto meno di quanto meritasse, pagando episodi e dettagli. Ora serve il passo avanti, quello che cambia il morale, la classifica e forse anche la stagione.
A Bologna arriveranno in 2500 da Pisa. Un muro nerazzurro, in un settore ospiti che si preannuncia un piccolo pezzo d’Arena. È la spinta che serve in un momento in cui la squadra ha bisogno di sentire la città dietro di sé. Chissà poi quando ricapiterà un’altra trasferta libera.
Gilardino ha chiesto alla squadra “continuità, che passa dallo spirito che metteremo in campo, dalla voglia di sacrificarsi, dalla determinazione e la voglia di essere concreti”, parole importanti che sottolineano quello che dovrà essere lo status mentale della squadra. Ha ricordato che non mancano le prestazioni, ma serve la cattiveria per chiudere le partite. Il Bologna, reduce dall’impegno europeo col Friburgo, potrebbe arrivare un po’ più stanco ma resta una squadra temibile, piena di qualità e soluzioni. Non bisogna, forse, fare affidamento su questo elemento.
Il Pisa, invece, dovrà fare di necessità virtù. Senza Aebischer, con qualche dubbio in mezzo, ma con un gruppo che ha mostrato di saper tenere testa anche a squadre di alto livello. Gilardino lo sa: Servirà la partita perfetta. Quella che ti rimette in corsa, quella che restituisce fiducia a un progetto ancora in costruzione ma con tanta voglia di spiccare il volo.