Solo tre vittorie complessive tra le ultime sette della classe. Il Pisa resta in coda ma la classifica è corta. Le sfide con Verona e Cremonese saranno già un bivio.
QUATTRO VITTORIE PER SETTE SQUADRE – Dopo sei giornate la Serie A non ha ancora disegnato una classifica ben delineata. In fondo al gruppo le distanze sono minime, ma i punti scarseggiano. Le ultime sette della classe — Pisa, Verona, Genoa, Fiorentina, Parma, Lecce e Udinese — hanno raccolto appena quattro vittorie complessive. È la conferma che la lotta per la salvezza sarà lunga e affollata, con continui ribaltamenti.
IL PISA – Il Pisa di Gilardino ha pagato un calendario tosto, con 5 squadre che giocano in Europa affrontate in 6 turni. Eppure è riuscito a strappare un punto a Bergamo, ad essere battuto di misura dalla Roma e a tener testa alla Fiorentina. I problemi però sono evidenti: solo 3 gol segnati, 10 subiti, e l’ultima sconfitta a Bologna. Il peso della Serie A si sente soprattutto davanti, dove manca precisione. Nzola resta l’unico ad aver già segnato insieme a Lorran, ma non basta. Serve di più anche da chi ha vinto il campionato scorso: 8 titolari su 11 contro la Viola erano reduci dalla B. In questo mese di partite arrivano gli scontri diretti con Verona e Cremonese all’Arena. Poi Milan e Torino fuori, e un turno infrasettimanale contro la Lazio. Un ciclo che potrebbe indirizzare il cammino nerazzurro.
LE NEOPROMOSSE: CREMONESE E SASSUOLO – Chi, tra le neopromosse, sta meglio è la Cremonese: 9 punti, solo una sconfitta con l’Inter. Nicola ha trovato equilibrio e punti, anche grazie a un mix tra esperienza e gioventù. Dopo la sosta, però, il calendario sarà impegnativo con Udinese, Genoa, Atalanta, Juve e Pisa. Il Sassuolo, pur con alti e bassi, ha già vinto tre volte. Squadra rodata, tecnico esperto e un Matic (che voleva anche il Pisa d’estate) che sta guidando il centrocampo. Affronterà Lecce, Roma, Cagliari, Genoa e Atalanta: partite che diranno molto. C’è chi vede il Sassuolo già fuori dalla lotta per la salvezza.
PARMA, LECCE E VERONA – Più dietro ci sono Parma, Lecce e Verona. Il Parma ha già perso due scontri diretti su tre (con Cagliari e Lecce) e avrà un periodo complicato: Genoa, Roma, Bologna e Milan in fila. Il Lecce si aggrappa a Camarda e Pierotti. Dopo il Sassuolo, ci saranno Napoli, Fiorentina e il Verona. Un altro scontro diretto. Il Verona ha segnato solo due gol in sei gare: il peggior attacco. Dopo il Pisa avrà Cagliari, Como, Inter e Lecce. Difficile capire se la squadra di Zanetti riuscirà a trovare continuità.
GENOA, CAGLIARI E UDINESE – Tra le squadre partite peggio c’è il Genoa, con due punti come il Pisa. Vieira non ha ancora trovato la quadra, e la memoria di Gilardino (esonerato l’anno scorso a 5 punti) pesa. Affronterà Parma, Torino, Cremonese, Sassuolo e Fiorentina: cinque gare chiave. Meglio ha fatto il Cagliari, 8 punti e una bella identità. Pisacane ha dato solidità, anche se ha perso Belotti per infortunio. Sfiderà Bologna, Verona, Sassuolo, Lazio e Como. Infine l’Udinese, che condivide gli stessi punti del Cagliari. Il calendario dei friulani è meno insidioso di altri: affronteranno Cremonese, Lecce e Torino.
E LA FIORENTINA? – In mezzo a tutto questo, resta la grande delusione: la Fiorentina. Appena 3 punti, nessuna vittoria, gioco assente. Le prossime gare? Milan, Inter, Bologna, Genoa, Lecce. Se non si riprende in fretta, Pioli rischia grosso, ma è impensabile coinvolgere i viola nella lotta per non retrocedere. Giusto…?