Un pareggio che vale più di due punti persi. A San Siro il Pisa non solo ha fermato la capolista, ma ha dato prova di appartenere pienamente alla Serie A. La gara è un manifesto d’identità. Una squadra che reagisce, cresce e si riconosce nel proprio allenatore. Ecco i temi che raccontano questa impresa a San Siro.
GILARDINO, IL CORAGGIO DI OSARE – Accusato dopo Verona di essere stato troppo prudente, a San Siro Gilardino risponde con una lezione di coraggio. Sceglie una formazione inedita, gestisce con lucidità i cambi e nel secondo tempo trasforma la squadra. Le sue parole post partita spiegano tutto: “Abbiamo giocato con personalità e coraggio. Questo punto è un’iniezione di fiducia”. Il suo Pisa ha una chiara identità e la squadra lo segue ovunque.
LA NEOPROMOSSA SENZA PAURA – Andare sotto dopo sette minuti poteva distruggere mentalmente chiunque. Non il Pisa. I nerazzurri restano in partita, soffrono ma non crollano, ribaltano addirittura il risultato con Cuadrado e Nzola. Nel finale arriva il pari del Milan, ma la risposta è da squadra con gli attributi: questo gruppo può giocarsela contro chiunque. Un risultato che silenzia tutti quelli che non credono a questo gruppo.
LA SCINTILLA DI CUADRADO – Entra a inizio ripresa e cambia la partita. Si procura e realizza il rigore del pareggio con freddezza da campione. “Avevamo fatto un grande risultato, ci dispiace solo non aver vinto. Ma questo pareggio ci dà fiducia”, ha detto dopo la gara. Il colombiano ha dimostrato grande leadership: la sua presenza si sente, e come. Di fatto è la sua migliore partita da quando è a Pisa.

DUE GOL ALLA CAPOLISTA – La rete del 2-1 sul filo del fuorigioco di Nzola vale oro. L’attaccante angolano gioca una gara di potenza e sacrificio, tiene palla, guadagna falli e trascina i compagni. Più di ogni altra cosa il Pisa ha saputo segnare due gol al Milan, finora seconda miglior difesa del campionato. Un enorme passo avanti perché i nerazzurri hanno segnato in una partita la metà delle reti che fino a questo momento avevano subito i rossoneri in sette gare.
LA DIFESA ANCORA PROTAGONISTA – Il portiere croato è protagonista con due parate decisive su Saelemaekers e Bartesaghi. Canestrelli lo imita, salvando un gol già fatto su Nkunku. Caracciolo, Calabresi e Albiol tengono su la squadra nei momenti più difficili. Prestazioni da Serie A piena, senza esitazioni.
AKISANMIRO, UNA CONTINUA CRESCITA – Ormai questo ragazzo non sorprende più. Gioca con la sicurezza di un veterano. Prende in mano il centrocampo, non si intimorisce davanti a Modric e Fofana e gestisce i tempi di gioco con ordine. È una delle rivelazioni di questa prima parte di stagione. Il Pisa si starà sfregando le mani.
L’ASSENZA DEL PUBBLICO SUGLI SPALTI – A rendere questa impresa ancora più emozionante è stata l’assenza forzata dei tifosi. Il Tar ha confermato il divieto e centinaia di pisani sono rimasti a casa. Gilardino dedica loro il punto: “È per la nostra gente, che non ha potuto essere qui”. A San Siro il Pisa non era solo contro il diavolo: lo spirito della sua città lo ha accompagnato fino al fischio finale.
E LA MOVIOLA? – State tranquilli, la analizzeremo nel prossimo articolo.



