Tra Serie A e promozioni, tante carriere incrociate tra i nerazzurri e i biancocelesti: storia, aneddoti e oggi qualche nome che ancora fa riflettere.
Chi segue il calcio italiano sa che il binomio Pisa-Lazio ha avuto spesso protagonisti in comune: giocatori che hanno vestito entrambe le maglie, a volte da calciatori, in altri casi da tecnici, come Gigi Simoni. Ecco alcuni esempi degni di nota.
Alessandro Bertoni firmò per il Pisa nel 1980 poi, è passato alla Fiorentina nel 1982, quindi Arezzo e Avellino in A, e nel 1989 è approdato alla Lazio dove ha giocato due stagioni prima di tornare alla Reggiana nel 1991 e chiudere al Carpi nel 1993. Con il Pisa ha segnato anche alla Lazio – curiosità che unisce le due maglie di cui è divenuto “ex”.
Pierpaolo Manservisi è un nome più d’antan ma significativo: dopo una parentesi al Livorno nel 1965-66, passò al Pisa in Serie B nell’estate del 1966, vi rimase tre stagioni inclusa quella della promozione in Serie A. Nel 1969/70 lasciò la Toscana per Napoli e dall’anno successivo venne acquistato dalla Lazio per 80 milioni più la cessione dell’attaccante Gian Piero Ghio. Non ebbe un ruolo da protagonista nei biancocelesti – poco utilizzato – ma resta tra gli incroci storici tra i club.
Renato Miele militò invece nel Pisa tra il 1978 e il 1980 collezionando 58 presenze, poi in Lazio tra il 1982 e il 1985: un altro esempio di doppio ex, meno noto forse ma utile a capire che questi incroci non sono rari.
Roberto Lovati iniziò invece la carriera al Pisa negli anni ’40, nel 1947-48 viene confermato dal club e nel 1954-55 acquistato dalla Lazio dove, dopo un prestito al Torino, diviene protagonista: con la maglia biancoceleste vinse la Coppa Italia nel 1958 vestendo anche la fascia da capitano.
Maurizio Neri è un altro caso recente: nel Pisa nella stagione 1989-90/1990-91, poi acquistato dalla Lazio per 3 miliardi di lire, dove resta due anni (1991-93) giocando 18 volte seppur senza reti: Poi, ovviamente Diego Pablo Simeone, forse il nome più noto: arrivato al Pisa nell’estate del 1990 dal Vélez Sársfield, vi rimase fino al 1992, disputando Serie A e Serie B con i nerazzurri. In seguito giocò per la Lazio dal 1999 al 2003 vincendo lo scudetto e altri titoli. Questo lo rende un doppio ex eccellente, con una carriera che ha attraversato Pisa e Roma in modo emblematico.
Anche Sergio Petrelli, protagonista dello scudetto del 1974, e Claudio Sclosa, in nerazzurro dal 1986 al 1988 e poi alla Lazio fino al 1994, hanno vissuto entrambe le realtà.
Così come Antonio Rizzolo, cresciuto nella Lazio (1986-89) e in seguito di passaggio al Pisa nel 2001 a fine carriera, vivendo due epoche, a Pisa quella della rinascita post primo fallimento.
Negli anni ’90 toccò a José Chamot, difensore argentino arrivato a Pisa giovanissimo nel 1990. In nerazzurro rimase fino al 1993, prima di vestire la maglia della Lazio dal 1994 al 1998. A Roma diventò un punto fermo della difesa biancoceleste di Zeman, collezionando oltre cento presenze tra campionato e coppe europee.
A chiudere questo lungo elenco c’è anche Gigi Simoni, allenatore che ha guidato sia il Pisa che la Lazio in due momenti cruciali della sua carriera. A Pisa portò entusiasmo e conquistò due promozioni in Serie A. In mezzo, tra una promozione e l’altra anche l’esperienza di un anno con i biancocelesti. Indimenticabile, oltre a Simoni, il mister Roberto Clagluna. Alla Lazio coltivò l’inizio della sua carriera, facendo la trafila tra le giovanili, quindi la squadra Primavera e ancora come vice allenatore dal 1970 al 1978, per poi prendere le redini e diventare allenatore della prima squadra nel 1982-83. Era subentrato a Castagner l’anno prima, ma venne ingiustamente esonerato poco prima della promozione in Serie A. A Pisa invece la sua penultima esperienza nel 1997-98 in Serie C2, prima di conlcudere con il settore tecnico della Figc.



