Alberto Gilardino si è preso la sua rivincita. A inizio stagione i bookmaker lo davano tra gli allenatori più vicini all’esonero: nelle quote di Sisal era a 3.50, più basso e quindi più “a rischio” di molti colleghi. Solo Cuesta, Zanetti e Di Francesco avevano una quota simile o inferiore. Ora però il tecnico ha fatto vedere a tutti di cosa è capace.
L’IDENTITA’ DEL PISA – Oggi quelle quote sembrano quasi un paradosso. Il Pisa arriva da cinque risultati utili di fila, gioca con ordine, ha trovato una identità concreta e soprattutto ha dato continuità. La crescita è evidente: non sono arrivate fiammate isolate, ma ottime prestazioni, punti pesanti e una squadra che inizia a carburare.
UNA RIVINCITA PERSONALE – La rivincita di Gilardino è doppia. Prima personale: l’anno scorso, al Genoa, era stato mandato via quando era in zona salvezza per far posto proprio a Patrick Vieira. Oggi il copione si è ribaltato: Vieira è stato esonerato dal Genoa, mentre Gilardino guida un Pisa che regge, convince e raccoglie punti anche con le big. E Vieira non è il solo a essere saltato: Pioli è stato esonerato dalla Fiorentina, Tudor dalla Juventus. Tutti nomi che nelle quote di Agosto erano considerati molto più “sicuri” di lui.
IL PISA CI CREDE – Poi c’è la rivincita sportiva. Gilardino è arrivato a Pisa con un’idea chiara: ordine, equilibrio, valorizzazione dei giovani. Ha dato fiducia, ha gestito il gruppo senza forzature e ha costruito una squadra che sa resistere nei momenti complicati. L’aspetto che colpisce è la continuità: il Pisa non si sfalda mai, resta dentro la partita, ci crede sempre. È un lavoro che porta la sua firma. Il traguardo però è ancora lungo.



