Solo 5 secondi di gioco in Sassuolo-Pisa per il fallo su Touré. Convalida dopo il VAR, ma il primato resta: mai così presto in Serie A. E nella storia del calcio?
Al Mapei Stadium, in una sera che per il Pisa doveva essere “solo” uno scontro salvezza, è nato un episodio che rischia di finire nei libri dei record del calcio mondiale. Il fallo di Candé su Touré dopo appena 5 secondi di gioco in Sassuolo-Pisa non è soltanto un rigore pesantissimo per la partita, ma un caso da studiare per statistici, arbitri e storici del pallone.
IL RIGORE – L’azione è semplice e fulminea. Calcio d’inizio, il Pisa alza subito il pallone verso Touré, che attacca la profondità. Dopo pochissimi passi in area, arriva il contatto con Candé: spalla contro spalla, gamba contro gamba, l’attaccante nerazzurro finisce giù. Il cronometro del Mapei segna circa 00:05. I giocatori del Pisa chiedono rigore, il direttore di gara lascia correre, il gioco prosegue. Solo dopo 2-3 minuti di check al Var l’arbitro al monitor, dopo aver rivisto il contrasto, indica il dischetto. Dal penalty segna Nzola, ma intanto è nata una domanda destinata a far discutere: per stabilire un record conta il momento del contatto o l’istante in cui il rigore viene assegnato?
PRECEDENTE IN A SU AZIONE – In Serie A finora il riferimento temporale più famoso era un altro: il gol di Leao al Sassuolo, realizzato dopo 6”76, considerato a lungo il centro più rapido del campionato. Qui però non si parla di rete, ma di rigore. La “massima punizione” conquistata da Touré arriva di fatto al 5° secondo di gioco, ma viene formalizzata solo molto più tardi, quando il Var corregge la decisione iniziale dell’arbitro. Una situazione del tutto nuova rispetto ai precedenti noti.
TANZANIA-MADAGASCAR – Guardando a ciò che è successo nel resto del mondo, il confronto più immediato porta a Tanzania-Madagascar del Settembre 2021, gara di qualificazione mondiale. Anche lì il cronometro racconta un rigore dopo 5 secondi: palla lunga dopo il fischio iniziale, controllo di Simo Mvusa, uscita del portiere malgascio Melvin Adrien e fallo in area. L’arbitro, l’ugandese Mashood Ssali, non ha avuto dubbi e ha indicato subito il dischetto, trasformato poi da Erasto Nyoni. Per molto tempo questo episodio è stato indicato come il rigore più rapido mai visto, almeno tra quelli documentati.
FA CUP DEL 2016 – Scendendo nei campionati, un altro riferimento è Witton Albion-Chester di FA Cup del 2016. Anche in quel caso il direttore di gara ha concesso un rigore dopo 6 secondi di gioco, per un fallo di Blaine Hudson su Tolani Omotola. Dietro questo episodio, a quota 8 secondi, si collocano due “massime punizioni” gemelle: quella concessa nel Novembre 2014 all’Heerenveen nel 2-2 contro il Cambuur, per fallo del portiere Leonard Nienhuis su Mark Uth, e quella fischiata nel Febbraio 2015 all’Amburgo per un intervento di Patrick Ziegler del Paderborn su Marcell Jansen, con Rafael van der Vaart a trasformare dal dischetto.
GLI ALTRI RIGORI PIU’ VELOCI – La carrellata dei record prosegue con il rigore calciato da Fernando Boldrin nel derby di Bucarest tra Steaua e Dinamo del Novembre 2016, concesso dopo 9 secondi per uno scontro tra il portiere della Dinamo Jaime Penedo e William De Amorim. Stavolta il penalty non è bastato a cambiare la storia della partita, finita 3-1 per la Dinamo. A livello di nazionali, nel Marzo 2014 bastarono 10 secondi al Montenegro per ottenere un rigore contro il Ghana: David Addy atterrò Filip Kasalica, Dejan Damjanovic segnò e quel gol rimase l’unico del match. Infine, a 11 secondi, si colloca Macclesfield-Wrexham del Novembre 2013, deciso da un fallo del portiere ospite Andy Coughlin su Connor Jennings, che ha trasformato il rigore in apertura in un 3-2 finale per i padroni di casa.
IL RUOLO DEL VAR – Dentro questa lunga lista, il caso di Sassuolo-Pisa è diverso da tutti gli altri per un motivo preciso: senza il Var, probabilmente quel contatto tra Candé e Touré non sarebbe entrato in nessuna statistica. In Tanzania-Madagascar, così come in Witton Albion-Chester o in Heerenveen-Cambuur, il penalty è stato fischiato immediatamente, con una corrispondenza quasi perfetta tra il momento del fallo e quello del fischio. A Reggio Emilia no: il fallo arriva a 5 secondi, ma la decisione dell’arbitro è “ritardata” dalla tecnologia di qualche minuto. Un paradosso che apre una questione nuova.
QUANDO SI PARLA DI RECORD? – La domanda quindi è semplice, ma pesante. Quando si parla di record, cosa va preso come riferimento cronometrico? L’evento “sportivo” puro, cioè il contatto in area tra difensore e attaccante, oppure l’atto formale, il braccio steso dell’arbitro verso il dischetto? Se il parametro è il contatto, Candé su Touré mette il Pisa accanto alla Tanzania, e forse davanti a tutti, perché il fallo arriva a 5 secondi nel campionato più seguito d’Europa insieme alla Premier League. Se invece conta solo il momento in cui il direttore di gara assegna il rigore, Sassuolo-Pisa diventa un caso a sé: il penalty più veloce per dinamica, ma uno dei più “lenti” a comparire sul tabellone, proprio a causa del controllo video. Al di là dei tecnicismi, l’episodio racconta anche come il Var stia cambiando il modo di vivere il calcio. Per Touré, Candé e per chi era in campo, il rigore è “nato” al quinto secondo. Per chi guardava la partita da casa o dalla tribuna, il momento di svolta è arrivato solo dopo una lunga attesa, con l’arbitro al monitor e la decisione finale che ha acceso gli spalti nerazzurri. In mezzo, un limbo fatto di replay, linee tracciate sullo schermo e cronometri che scorrono, mentre le statistiche provano a trovare una logica.
UN PRIMATO CURIOSO – Resta il fatto che quel contatto in Sassuolo-Pisa mette Pisa al centro di un primato curioso, ma significativo. Una squadra che lotta per la salvezza potrebbe aver firmato il rigore più veloce della storia del calcio, o quantomeno uno dei più clamorosi mai registrati. La risposta definitiva forse non arriverà mai da una classifica ufficiale, perché ad oggi organi come Fifa e Uefa non hanno un elenco formale dei penalty più rapidi. Ma per chi ama incrociare dati, tempi e aneddoti, il fallo di Candé su Touré dopo 5 secondi e la decisione presa solo grazie al Var restano un punto di non ritorno. Rivendico infine la paternità ai fini giornalistici. Questo possibile record lo abbiamo ricostruito e raccontato per primi ieri sera insieme al collega Pietro Galliano su twitter, e nel giro di pochi minuti e poi di ore è stato ripreso da siti, tv e social in tutta Italia.



