Henrik Meister sta cambiando passo. Dopo il gol di Reggio Emilia, contro l’Inter non ha segnato, ma ha dato forse la migliore risposta della sua stagione. All’Arena si è visto un attaccante più maturo, dentro la partita dal primo all’ultimo minuto, capace di reggere l’urto fisico dei difensori e di far respirare la squadra.
I numeri lo raccontano bene. Undici passaggi riusciti con l’84% di precisione, il dato più alto del suo campionato. Per uno che gioca spalle alla porta, spesso circondato da maglie avversarie, non è banale. Significa che ha pulito tanti palloni sporchi, tenendo la palla quando serviva e appoggiandola al compagno giusto senza forzare. È quello che Gilardino chiede alla sua punta quando la squadra deve salire e guadagnare campo.
In zona tiro non è mancato il coraggio. Due conclusioni, sempre cercando la porta appena ne ha avuto la possibilità. Il rammarico è che non siano finite dentro, perché una rete avrebbe completato una prestazione già molto solida. Ma la sensazione è che ora Meister arrivi al tiro con più convinzione e meno casualità rispetto a inizio stagione.
Altro dato importante sono i tre falli subiti, il numero più alto tra i giocatori del Pisa contro l’Inter. Vuol dire che ha protetto bene il pallone, costringendo Acerbi e compagni a fermarlo irregolarmente. Ogni fallo preso da una punta, in partite del genere, vale metri di campo e secondi per sistemarsi. In più ha messo dentro anche due recuperi preziosi, dunque non ha lavorato solo in avanti ma si è sacrificato anche in fase difensiva.
Sul piano atletico, il danese conferma di avere mezzi notevoli. È stato il terzo giocatore più veloce del Pisa, con un picco di 27,6 km/h. Non solo fisico da boa, quindi, ma anche gambe per attaccare la profondità e ripartire. Tutto questo con una pressione addosso altissima: il 75% di pressione ricevuta misura quanto spesso il portatore di palla viene aggredito dagli avversari, tenendo conto di velocità, direzione di corsa e distanza di chi lo marca. In pratica, ogni volta che Meister toccava palla aveva sempre qualcuno addosso, spesso anche un secondo difensore in arrivo.
Soddisfatto anche Gilardino nel post gara, “Meister in questo periodo si è fermato sempre dopo gli allenamenti per uno specifico percorso individuale, è migliorato in tutto, nella copertura della palla, nel lavoro individuale. Se si ha passione si migliora al 100%. Questo percorso lo sta abbracciando fino in fondo”



