Un’idea “fuori schema” per dare al Pisa più imprevedibilità: in un ipotetico 3-4-2-1 i due fantasisti alle spalle di Moreo possono cambiare ritmo e modo di attaccare, ma l’idea dovrebbe essere sorretta da un impianto tattico equilibrato. Difficile vederla realizzata, ma una cosa è certa: Lorran è pronto a giocare da titolare.
Ciao a tutti, sono quello che sostiene da tempo che il ruolo di prima punta a Moreo non calzi per niente, ma ieri dopo la partita mi è venuta in mente un’idea. E se Gilardino non provasse un tridente tutto fantasia senza punti di riferimento? Ciò però significherebbe cambiare paradigma tattico. Un’idea campata per aria o un’opportunità? Diciamo subito come stanno le cose, è molto difficile che Gilardino ripensi all’impianto tattico e che possa utilizzare questi interpreti in questo modulo di gioco, ma ciò ci permette di lanciare o rilanciare alcuni giocatori che in questa fase potrebbero essere fondamentali.
Eppure la suggestione sarebbe intrigante… Il Pisa oggi ha bisogno di smettere di essere leggibile quando la partita si blocca. Troppi cross, poca precisione, pochi uomini che arrivano davvero in zona gol con tempi giusti. Continuando a fare sempre la stessa cosa, gli avversari si sistemano e possono portare la squadra dove vogliono. Il vestito tattico più logico sarebbe il 3-4-2-1 perché permette di tenere gli esterni larghi (quelli sì, fondamentali), e soprattutto di mettere due giocatori tra le linee, vicino alla porta, a ricevere e girarsi. Due “trequarti” vere, non due mezzali adattate o calciatori box to box per gli inserimenti.
Tramoni ha dato bel segnale a Cagliari: prima rete stagionale e soprattutto una partita da riferimento offensivo. Quattro tiri, tre nello specchio: è quello che accende l’azione più spesso. In un 3-4-2-1,lui non deve stare per forza a finire l’azione sempre e comunque: può creare, strappare, attirare, e lasciare a un compagno la giocata finale. Qui si inserisce Lorran. Pochi minuti, ma si nota subito. Tocchi rapidi, scelte pulite, un destro che sfiora il palo e la sensazione che può cambiare i ritmi quando gli altri sono stanchi. Può accendere una giocata senza bisogno di mille tocchi. Il Pisa oggi ha bisogno di imprevedibilità. Moreo è l’altro partner perfetto. In 23 minuti ha inciso: gol e due passaggi chiave. Forse il punto non è chiedergli di fare la punta come una punta classica, ma usarlo come terminale elastico: viene incontro, fa salire la squadra, libera spazio alle spalle, e poi ci arriva lui o ci arrivano gli altri.
Ovviamente è solo un’idea e dev’essere sorretta anche da un certo impianto tattico. Un tridente così ti chiede equilibrio: gli esterni devono lavorare tanto, i centrocampisti centrali devono essere bloccatissimi, e i braccetti devono essere pronti a coprire campo alle spalle. Ma almeno si cambierebbero le carte in tavola in un momento complicato e potrebbe rivelarsi una soluzione pratica a un problema pratico. Non la vedremo mai, ma resta un’idea interessante.



