La Juventus arriva a Pisa con l’aria di chi si è rimessa in carreggiata. In classifica è quinta con 29 punti, a quattro lunghezze dalla vetta: abbastanza vicina per rendere questo periodo una vera rampa di lancio. E il mese di Dicembre, al netto dello stop col Napoli, ha ridato motivazioni all’ambiente: vittorie pesanti con Bologna e Roma, passi avanti anche tra Coppa Italia ed Europa, una squadra più “a fuoco”.
LA VECCHA SIGNORA RITROVATA – In casa bianconera sembra essersi acceso qualcosa nel modo di stare in campo e nel modo di vivere le partite. La Juve che vedremo alla Cetilar Arena non è quella incerta di qualche settimana fa. È una squadra più corta, più aggressiva nei momenti giusti, più convinta nel gestire i vantaggi. La quadra pare trovata. Spalletti, da questo punto di vista, è la chiave del racconto con una gestione del gruppo più lucida e una squadra che sembra rispondere ai suoi dettami tattici.
I SINGOLI – Dentro questo quadro ci sono alcuni uomini che fanno da termometro. McKennie sta vivendo un momento di grande impatto, non solo per i gol ma per il modo in cui alza intensità e personalità. Locatelli dà ordine, Thuram viene dosato e utilizzato con una logica più “posizionale”, con l’idea di non bruciarlo e di averlo sempre dentro la partita. In difesa, quando Bremer è dominante. Davanti, i fari restano Yildiz e Conceição, due che accendono l’uno contro uno e che negli ultimi tempi stanno crescendo moltissimo.
LA JUVE VERSO IL MERCATO – Sul fondo, intanto, c’è anche il rumore di Gennaio. La Juve ragiona su un mercato prudente, con l’idea di cogliere occasioni senza spese folli, ma con l’esigenza di aggiungere qualità e alternative soprattutto a centrocampo e sulle fasce. Una linea che mescola prospettiva ed esperienza, perché il calendario non perdona e le rotazioni diventano vitali.
LA TRATTATIVA SOCIETARIA – Negli ultimi giorni il titolo Juve in borsa ha avuto un’impennata, con un balzo importante in una settimana e una capitalizzazione salita oltre il miliardo. Dentro questo movimento si sono infilate nuove indiscrezioni dal Medio Oriente. Si parla di ambienti vicini all’Arabia Saudita pronti a mettere sul tavolo una cifra enorme, nell’ordine dei 2 miliardi, per provare a rilevare la maggioranza del club. Ma dalla proprietà la linea resta chiara: Exor non apre e non considera la Juve in vendita. L’orientamento sarebbe lo stesso già visto con il tentativo di Tether, respinto senza trattativa. L’unico spiraglio, semmai, riguarda il tema dei partner: non tanto una cessione, quanto la possibilità di collaborazioni o ingressi finanziari futuri. Ad oggi la Juventus resta saldamente nelle mani di Exor.



