Il tabellone dice 0-2, ma i numeri raccontano una partita meno “sbilanciata” di quanto sembri. E allo stesso tempo spiegano perché il Pisa, ancora una volta, si prende la prestazione e resta inchiodato lì in classifica.

Il primo dato è negativo, ma non troppo: il Pisa chiude con meno possesso (40%) contro una Juventus che palleggia, ma non domina. Per un’ora buona la squadra tiene campo, resta alta, non si fa schiacciare. E nella finestra più “calda” della gara (a inizio ripresa) arriva addirittura un 84,14% di possesso in un segmento di partita: è il momento in cui l’Arena si illude che la serata possa girare, poi però la Juventus cambia ritmo.

Così si arriva alla seconda faccia della partita, quella che pesa davvero: la produzione offensiva. Il Pisa tira 7 volte, la Juventus 15. I bianconeri entrano più spesso in area per concludere (8 tiri in porta da area contro 5 del Pisa), ma i numeri dei nerazzurri restano più che dignitosi per una piccola al cospetto di una squadra di alta classifica. Il problema, come semprel è un altro: anche quando il Pisa gioca “bene”, non riesce a trasformare le cose buone in concretezza. Inoltre questa squadra purtroppo da fuori area non tira mai. La Juventus, nei momenti in cui spinge, porta la partita vicino all’area con più costanza, e ci si stupirebbe del contrario. Inoltre il dato sui corner (8-2) pende nettamente a favore dei torinesi.

Il Pisa prova a costruire soprattutto sulle corsie, in un dato molto simile a quanto visto col Parma: 30 cross tentati, solo 7 completati, ovvero arrivati a bersaglio. È un dato che va letto con due chiavi. La prima è positiva: la squadra ci arriva, ci prova, trova ampiezza e mette palloni in mezzo. La seconda è quella che fa male: mancano tempi e presenze giuste dentro l’area, e senza una punta vera quei cross diventano spesso “gesti” più che occasioni, fini a sé stessi.

Manca anche chi salta l’uomo. Sul piano tecnico infatti c’è anche un divario netto nell’uno contro uno: dribbling 2 per il Pisa contro 13 della Juventus. È qui che si vede la differenza tra chi ha giocatori che rompono le linee da soli, quasi campioni, e chi deve farlo sempre con un sistema perfetto, grazie alle azioni corali. La Juve ha quei giocatori capaci di trovare l’episodio. Il Pisa no.

Eppure cresce il rammarico, dentro questi numeri, perché ci sono anche segnali incoraggianti e fa rabbia che a mancare sia di fatto un intero reparto. Il Pisa colpisce una traversa e un palo, cioè due legni con due dei suoi uomini “chiave” offensivi della serata. Non è poco se si pensa che i tiri totali sono 7: significa che la squadra arriva a chiudere l’azione, ma manca sempre l’attaccante che risolve i problemi.

Tramoni in azione contro la Juventus (Foto Gabriele Masotti)

Le “peculiarità” individuali si vedono bene anche dai dati singoli. Calabresi è primo per cross del Pisa (8), più di Angori, segno di una catena destra molto usata e di un’uscita palla spesso affidata a lui. Touré infatti sovente scarica i palloni e il palo di Tramoni, così come la traversa di Moreo, arrivano proprio su questo tipo di giocate. Buona la gara di Tramoni,  quello che crea di più: 3 passaggi chiave (miglior dato della partita assoluto), oltre a 7 cross tentati. Moreo è il terminale di fatto: 3 tiri, più di chiunque nel Pisa. Semper, con 5 parate, conferma che la partita difensiva regge finché resta dentro i binari: poi c’è l’episodio che arriva quando gli altri hanno più colpi da sparare.

Insomma, alla fine anche i numeri ci riportano sempre allo stesso punto. Il Pisa ha intensità, ordine, persino fasi di dominio territoriale. Ma produce poco rispetto a quanto palleggia, e non ha abbastanza “strappi” individuali per incidere. Contro una big resta in partita per un’ora, ma se non si segna in Serie A si viene puniti. E ormai queste punizioni iniziano a fare davvero male. Così il 2-0 nel recupero diventa la fotografia crudele di una serata che, fino a poco prima, sembrava ancora aperta.

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Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Ex collaboratore de "La Nazione" di Pisa fino a marzo 2025. Scrivo anche per Qui News Pisa e collaboro con Punto Radio.