Sarebbe troppo facile criticare per una sconfitta, analizzare gli errori commessi, tirare le orecchie a qualche giocatore. Facile come sparare sulla croce rossa. Oggi però è il momento di stringersi attorno a una squadra che, tra mille problemi, in un vero e proprio bollettino di guerra, ce la sta mettendo tutta. Oggi è il momento di raccontare e capire. Oggi è il momento di abbracciare, idealmente, questo gruppo.

BLINDATI – Tralasciando alcuni commenti, indecorosi e intrisi di una cattiveria inspiegabile, visti sui social da parte di un manipolo di persone, di cui non ci occuperemo, proviamo a capire perché questo Pisa ieri ha perso, mettendo da parte le analisi tattiche o tecniche. I calciatori sono dei professionisti, ma sono prima di tutto degli esseri umani. Chi vi scrive, in questi giorni, si è recato spesso dalle parti di San Piero a Grado, ma anche al Centro Coni di Tirrenia, dove la squadra ha alloggiato e continuerà ad alloggiare in bolla Covid. Le urla di D’Angelo che si sentivano letteralmente anche a un chilometro di distanza, mogli e familiari dei calciatori che non potevano entrare nel centro, ma erano costretti a lasciare qualche effetto personale ai propri congiunti, gli sguardi dei giovani ragazzi della Primavera che si guardavano intorno, da una parte felici di essere aggregati, dall’altra preoccupati, mentre erano costretti a recarsi, in tarda serata, a fare tamponi fino a Firenze. E poi, tamponi su tamponi, tutti i giorni. Fare un tampone non è un’esperienza piacevole, anche se a effettuarlo è una persona competente e con la mano delicata. Uniamo l’estraniamento che una situazione del genere porta, con le comprensibili preoccupazioni di alcuni calciatori per i propri familiari, alcuni dei quali si sono ammalati insieme a loro. Chi sta bene è anche costretto a stare lontano dalle proprie famiglie. Non è una situazione normale.

D’ANGELO COSTRETTO A GIOCARE A POKER – E D’Angelo? E’ costretto a giocare a Poker, a non poter mostrare alcun segno di debolezza. “Non cerchiamo alibi” è la frase ricorrente sentita in questi giorni da giocatori e allenatore. In un contesto come questo, bisogna cercare di essere professionali. Con Ascoli e Reggina il Pisa ha ottenuto 4 punti, proprio mentre il Covid iniziava a fare capolino nel gruppo e la squadra ha dimostrato di essere più forte delle difficoltà. Lo ha dimostrato, a onore del vero, anche ieri, anche se non è arrivato il risultato. Anche se il gioco non c’era, anche se non si sono visti praticamente tiri in porta. Bisogna essere orgogliosi di questa squadra, per ciò che ha mostrato, per ciò che ha fatto, perché continua a far sognare tanti tifosi che, appassionati, cercano di dimenticare questo mondo, che sembra andato a puttane, rivolgendo verso i propri beniamini desideri e sogni. Il Pisa e D’Angelo continueranno ad essere professionali, senza mostrare alcun segno di debolezza. Poco male se stanno giocando a poker, meritano una statua. Un grazie a tutto il gruppo e un abbraccio a tutti quelli che oggi, stanno vivendo un momento difficile. Forza Luca, Forza Giuseppe, Forza Danilo, Forza Andrea, Forza Antonio e coraggio Marco, ancora a letto, operatosi al ginocchio. Questo calvario finirà.

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Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Collaboratore de "La Nazione" di Pisa da agosto 2018