Dalla sala dell’Arena Garibaldi il tecnico nerazzurro Alberto Aquilani anticipa i temi della sfida di domani al Palermo. Di seguito le sue dichiarazioni.

Alla luce dei risultati, in questo momento qual è la cosa che la preoccupa di più? L’atteggiamento della squadra con la poca cattiveria agonistica, il gioco che anche sabato non è stato produttivo, oppure la classifica? 

I risultati ci stanno penalizzando, io per cattiveria agonistica intendo fare un gol in più, non volerlo concedere. Non la interpreto come una squadra che non corre o non si sacrifica. La squadra lotta e la vedo tutti i giorni allenarsi, mi dimostra che è dentro in ogni occasione. A Catanzaro forse abbiamo fatto una delle nostre migliori partite, abbiamo prodotto tanto, ma non abbiamo concretizzato. Ci fermiamo però ai risultati che non ci soddisfano. Non ci piacciono e cerchiamo di lavorare a 360 gradi per arrivare ai risultati che vogliamo.

Lo striscione dei tifosi?

Il tifoso lo capisco e lo comprendo, mi metto nei suoi panni. Il calcio è uno sport in cui questi momenti ci stanno. Ciò che posso assicurare e dire in maniera franca è che questa è una squadra che il sudore, l’attitudine e la grinta l’ha sempre messa. Garantisco che i giocatori stanno mettendo tutti da questo punto di vista. Il calcio non è fatto solo di questo. Sarebbe troppo facile altrimenti, le variabili che portano al risultato sono tante e ora stiamo pagando tutto. Il tifoso va compreso in questo momento, i ragazzi lavorano tutti i giorni per cercare di soddisfare i tifosi, specialmente quelli della curva, una parte fondamentale di questa piazza. Mi dispiace di questa situazione, mi dispiace che non siano venuti all’Arena, perché quando si parla di tifo a Pisa si parla di curva. Questa situazione si risolve se facciamo dei risultati che ci soddisfano.

Dal punto di vista fisico invece la squadra come sta? Ci sono criticità sotto questo aspetto?

Solo Barberis non sarà con noi a causa di una botta al polpaccio, Caracciolo invece è a disposizione, mentre gli altri giocatori sono tutte situazioni note. Caracciolo ci è mancato tanto ed è importante per questa squadra, siamo contenti che sia tornato perché ci da uno spessore di cui abbiamo bisogno. Mancherà anche Beruatto che ha un problema alla caviglia.

Cosa ne pensa del Palermo? 

Il Palermo ha un’impronta e un potenziale altissimo per fare un campionato di vertice. Sono anche loro in un momento difficile, ma oggi possiamo dire quello che vogliamo, c’è un pallone che deve rotolare per il campo.

Si può dire che sta lavorando bene coi giovani. A gennaio cosa ti aspetti dal mercato?

Quello che succederà sul mercato lo stiamo valutando e oggi non voglio parlarne. Non voglio parlare di ciò che ci è mancato, c’è una situazione difficile da affrontare. Vivo il presente e sono concentrato sulla partita di domani perché credo che questa sia una squadra che, nonostante si veda tutto nero, ha dei risvolti positivi. Abbiamo dati in crescita e alla lunga se i miglioramenti sono costanti i risultati arrivano. Da parte mia ci dev’essere un focus di un certo tipo, per fare il risultato serve la prestazione. Oggi siamo costretti anche a fare qualcosa in più. Basta veramente poco per far male e io credo che siamo a un punto nel quale la squadra è molto più consapevole. Sui giovani devo dire che ci sono stati dei miglioramenti di molti ragazzi, qualche valorizzazione sta avvenendo e a me fa piacere perché lavoriamo anche per questo.

Partita spartiacque quella di domani

E ‘una partita importante perché è una sconfitta. Venivamo da quattro risultati utili consecutivi e ci è voluto poco per tornare a questo mood negativo. Ciò che posso dire è che sono focalizzato al 100%, vedo una società presente e che mi aiuta quotidianamente. Più di questo non posso chiedere. Un allenatore è sotto gli occhi dei riflettori soprattutto per i risultati che in questo momento non sono soddisfacenti. Penso a fare il mio lavoro al meglio perché la fiducia me la trasmettono i calciatori.

Se non sentisse più la fiducia dei calciatori?

Sarebbe un problema, ma non vedo neanche uno spiraglio perché ciò possa succedere.

Il Pisa quando ha il comando del gioco ha il comando della partita pur avendo alcune carenze in fase offensiva, ma troppe volte subisce accelerazioni improvvise sulle quali la squadra resta scoperta. E’ un particolare su cui lavorare.

Hai detto una cosa giusta, ma per far sì di avere questo controllo del gioco si corrono dei rischi. Io provo a scegliere come voler vincere la partita, ma sono consapevole di come la voglio vincere e di come poterla perdere. Catanzaro è stata emblematica perché erano schiacciati, portavamo tanti giocatori e abbiamo preso dei contropiedi. Ovviamente ci sono le marcature preventive, l’attenzione. La gara poi era molto equilibrata e Katseris è stato molto bravo perché ha spaccato la partita. Detto questo domani vogliamo andare a Palermo e fare la partita, non vogliamo stare dietro.

Potrebbe giocare come ha finito a Catanzaro?

Forse.

La Serie B insegna che si può vincere in molti modi diversi anche di rimessa.

Conosco bene questo dato. Credo si possa fare quel che vogliamo fare noi, sta mancando poco e andando a migliorare qualcosina avremo le nostre soddisfazioni. Andiamo nella direzione giusta.

 

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Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Collaboratore de "La Nazione" di Pisa da agosto 2018