Un solo gol nelle ultime otto partite all’Arena e una trequarti mai davvero decollata o falcidiata dagli infortuni: il Pisa arriva a Lecce con più di un interrogativo, ma anche con una pesante responsabilità per Meister, chiamato a tenere in piedi l’attacco nerazzurro.
UN GOL IN OTTO GARE – Il ko con il Parma ha aperto una crepa che i numeri rendono evidente. All’Arena il Pisa ha segnato appena un gol. Troppo poco per una squadra che vuole restare in Serie A senza dover inseguire ogni volta il risultato e la classifica. La sensazione è che non si tratti più solo di un periodo storto, ma che ci siano anche dei limiti. La società, per bocca di Giovanni Corrado, ha ribadito fiducia nel gruppo e negli investimenti fatti, leggendo questa fase come un passaggio complicato ma gestibile. È giusto che il club protegga lo spogliatoio, soprattutto nei momenti difficili. Ma quando produci 54 cross, oltre 30 palloni dentro l’area e alla fine conti appena due conclusioni pulite in porta, il problema non è solo mentale. È anche tecnico, tattico, di caratteristiche.

LA TREQUARTI FANTASMA – Gilardino è di fatto inchiodato al 3-5-2. Non solo per scelta assoluta, ma per necessità. Il 3-4-2-1, cioè il sistema che esalterebbe di più gli esterni e darebbe una linea di rifinitura tra centrocampo e attacco, oggi non è praticabile. La trequarti è un reparto quasi fantasma: Lorran fa fatica ad adattarsi al calcio italiano, Tramoni non ha ancora trovato il passo della Serie A, Stengs ha avuto un gravissimo infortunio e Cuadrado continua a convivere con problemi fisici che lo tengono lontano dal campo. Senza interpreti veri tra le linee, l’unica via resta allargare il gioco e crossare. Il risultato si è visto contro il Parma: tanta pressione territoriale, pochi strappi centrali, nessuno in grado di accendersi tra le linee, creare superiorità, saltare l’uomo e rifinire con continuità. L’attacco vive di palloni sporchi, di seconde palle e di traversoni, spesso prevedibili per difese abituate a difendere l’area. Così anche una giornata da “assedio” finisce con i difensori avversari a spazzare e il portiere quasi mai davvero esposto.
MEISTER, TOCCA A TE – Con la squalifica di Nzola, che complessivamente mancherà a Gilardino per circa un mese, ora il peso dell’attacco in questa delicatissima fase passa tutto sulle spalle di Meister. Il danese è il primo (ma anche l’unico) candidato a prendersi sulle spalle l’attacco del Pisa, almeno tra le linee. Finora ha fatto vedere pochi sprazzi e gli è mancata continuità, anche per i problemi generali della trequarti. Adesso però non ci sono più alibi: serviranno personalità, coraggio nel cercare la giocata e tempi di inserimento in area. Gilardino gli chiederà di alzare il baricentro della squadra, di legare centrocampo e attacco e di provare a incidere anche in zona gol. Per Meister è l’occasione per cambiare la sua stagione e, magari, anche la faccia del Pisa in casa. Poi a gennaio, col ritorno di Nzola e l’arrivo di almeno due attaccanti (come abbiamo raccolto nelle scorse settimane), la musica potrebbe cambiare. Ma adesso tocca ad Henrik.



