C’è sempre qualcosa di speciale nelle prime volte. Lo scriveva Cesare Pavese: “L’unica gioia al mondo è cominciare. È bello vivere perché vivere è cominciare, sempre, ad ogni istante”. E per il Pisa, oggi, quel cominciare ha il sapore intenso di un ritorno atteso 34 anni, è un ballo delle debuttanti dove alla gran cerimonia entrambe le squadre sono vestite di nerazzurro. Atalanta-Pisa non è solo la prima di campionato, ma una pagina nuova che si apre, con l’inchiostro di chi ha saputo conquistarsi questo sogno sul campo.
LE PRIME VOLTE – Le prime volte hanno il sapore della vertigine. Marcel Proust annotava che “il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”. E gli occhi dei tifosi pisani, stasera, saranno diversi: vedranno lo stesso Pisa di sempre, ma con un orizzonte nuovo, quello della Serie A. Lì dove ogni dettaglio pesa, ogni errore si paga, e ogni impresa si ricorda. “Il vero uomo misura la sua grandezza dal modo in cui affronta le prime volte”, scriveva anche Goethe. Oggi quella misura passa dal campo di Bergamo, tra il calore dei mille tifosi arrivati dalla città della Torre e l’attesa di chi seguirà da casa.
IL 1968 E IL 1982 – I debutti del Pisa in Serie A hanno sempre portato con sé emozioni contrastanti: gioia, paura, orgoglio, perfino delusioni cocenti. La prima volta assoluta, nel settembre 1968, fu contro il Torino: il gol di Mondonico regalò la vittoria ai granata, ma per Pisa quella data resta l’inizio di una storia in massima serie. Nel 1982 il ritorno, con lo 0-0 a Cesena che aprì la strada a una salvezza memorabile, con tanto di 11esimo posto, divenuto storico come il miglior risultato della storia del Pisa in un campionato di Serie A a girone unico e un posto da capolista ottenuto dopo la vittoria contro la Sampdoria nelle prime giornate.
IL 1985, IL 1987 E IL 1990 – Poi l’8 settembre 1985, un altro esordio lontano da casa, stavolta a San Siro contro l’Inter: Armenise fece sognare i nerazzurri, ma Bergomi e Rummenigge ribaltarono il risultato. In mezzo, l’Arena Garibaldi capace di accogliere persino il debutto italiano di Van Basten e Gullit, l’11 settembre 1987 contro il Milan. Ricordi che appartengono a un calcio diverso, ma che oggi tornano vivi nella mente di chi c’era e di chi ne ha sentito il racconto. L’ultimo esordio, datato 9 settembre 1990, resta dolcissimo: vittoria al Dall’Ara sul Bologna grazie al sigillo di Piovanelli. Una vittoria che profuma ancora oggi di impresa.
BERGAMO 2025 – Stavolta tocca a Bergamo fare da cornice al ritorno. Non sarà semplice: l’Atalanta è squadra abituata a vivere stabilmente ai vertici, ma il Pisa arriva con il cuore leggero di chi sa che questo campionato, comunque vada, sarà un viaggio indimenticabile. Ogni debuttante porta con sé l’incoscienza e la forza di chi si affaccia a un mondo nuovo. È il fascino dei debutti: il presente che diventa subito memoria, la storia che si rinnova. Da Torino ’68 a Bologna ’90, fino a oggi, 24 agosto 2025.