Un talento grezzo e un futuro tutto da scrivere in nerazzurro. Il giocatore è arrivato in città per le visite mediche al centro Rehab and Sport dell’Università di Pisa e la firma, nel giorno di riposo. Domani partirà insieme con la squadra per Morgex.
Il difensore arriva dallo Zurigo per un milione di euro e firmerà un quadriennale fino al 2029. Ma chi è Denoon? Fisico importante (187 cm per 85 kg), centrale puro, piede irruente. Uno di quei profili che magari non spostano mediaticamente, ma che si spera possano dare sostanza. Anche se Denoon, più che marpione, oggi è ancora un’incognita. Grezzo, impulsivo, ma con buone letture difensive e margine di crescita.
DATI E NUMERI – Con il FC Zurigo ha totalizzato 14 presenze in prima squadra la scorsa stagione, di cui 10 da titolare, per un totale di 686 minuti. Non ha segnato né servito assist, ma ha fatto parlare di sé per altri motivi: 5 cartellini gialli e 1 espulsione. L’ultima partita l’ha giocata il 13 maggio contro il Winterthur, restando in campo 72 minuti. Con la seconda squadra non ha raccolto presenze ufficiali, mentre con la nazionale svizzera Under 21 ha debuttato qualche tempo fa.
IL RETROSCENA, L’ARRESTO DEL 4 FEBBRAIO – La sua stagione, però, è stata segnata da un episodio extra campo: il 4 febbraio 2025, Denoon è stato arrestato dalla polizia svizzera, su ordine del Ministero pubblico del Cantone Zurigo. L’accusa era quella di sospetto reato contro il patrimonio. Denoon però resta formalmente innocente anche se a febbraio la procura locale aveva chiesto la custodia cautelare. Il giovane è stato fermato pochi giorni dopo un’apparizione da incubo in campionato, a Lucerna, dove aveva provocato un rigore e rimediato un rosso dopo appena 22 minuti. Un altro modo di interpretare quel “marpioni da Serie A”, come li chiama Corrado.
UNA SCOMMESSA – Il Pisa lo prende adesso, nella fase forse più delicata della sua giovane carriera. Una scelta rischiosa, ma anche potenzialmente lungimirante. Denoon ha bisogno di stabilità, di crescere, di imparare a non buttarsi via. Il contesto di Pisa potrebbe aiutarlo. E se Gilardino saprà lavorarlo, come con altri giovani in passato, magari fra qualche mese potremo davvero dire che il Pisa ha scovato un diamante.
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