L’allenatore del Pisa Rolando Maran, assieme a Giovanni Corrado e Claudio Chiellini, parlano del momento negativo della squadra. I dirigenti confermano la fiducia al tecnico che resterà in panchina.

Giovanni Corrado “Credo che i tifosi meritino di più in termini di risultati, ma non in termini di approccio, visto che abbiamo fatto di tutto per recuperare la partita. Non credo che in questo momento stiano raccogliendo, ma è evidente che dobbiamo fare di più. I risultati è evidente che dobbiamo fare di più. Dobbiamo guardarci negli occhi. Parlare di Maran è ingeneroso. Oggi non è la questione se l’allenatore è a rischio. Vi sembra che io abbia una faccia felice? I valori di questa squadra non sono questi e dobbiamo lavorare di più.  C’è stata la reazione che con il Sudtirol è mancata nel secondo tempo. Anche se nel primo tempo è andata diversamente dopo aver subito il gol. Questo è un limite ed è la stessa cosa che è accaduta con il Sudtirol. La situazione è inaspettata, loro stessi non pensavano di essere con un punto in classifica. Al primo evento negativo tendiamo a disunirci. È uno dei tanti elementi su cui dobbiamo lavorare. La piazza giustamente attende tanto e merita tanto. Sugli infortuni, è la terza partita di fila che la sera prima della partita dobbiamo cambiare per infortunio. È successo a Sibilli, Morutan e adesso Gliozzi. In questi casi non si può aspettare che qualcuno ti regali la svolta, te la devi andare a prendere.  È evidente che stiamo lasciando che gli eventi conducano al nostro destino. Nel secondo tempo però ho visto una squadra che ci teneva, che ci ha provato fino all’ultimo. Si vince e si perde tutti insieme. Tornando allo scorso campionato e ai ritardi del mercato, abbiamo giocato un mese più degli altri, delusione non da poco, il tempo per realizzare è necessariamente più ampio di chi, il 6 maggio, era a metà classifica. Preparavamo molteplici scenari a maggio e tanti cambiano. Tutte le decisioni le prendiamo insieme”.

Chiellini: “Quando le cose non vanno bisogna dare di più tutti. Penso che si vinca o si perda tutti insieme. Bisogna cercare di riprendersi e capire gli errori. Quando si cambia tanto le prime settimane sono difficili. Abbiamo cambiato tredici giocatori in prima squadra, ci sono tanti stranieri e ci vorrà del tempo per adattarsi. Ci vuole del tempo anche per conoscere l’allenatore e conoscerci a vicenda. Le cause sono molteplici. Bisogna analizzare situazione per situazione per arrivare alla soluzione. Abbiamo terminato il campionato il 29 di maggio e ufficializzato Maran il 23 di giugno. Non è una scusante essere partiti in ritardo, ma è ovvio che è difficile fare delle valutazioni il 10 di settembre. La squadra però è più forte dell’anno scorso. Stagione anche anomala perché il campionato inizia prima. In questo momento siamo anche sfortunati per infortunio perché Gliozzi ha avuto la febbre e Tano si è fatto male in campo. Piove sul bagnato e dobbiamo fare il possibile per fare risultato a Venezia. L’anno scorso abbiamo fatto il miglior risultato del Pisa degli ultimi 30 anni e sembra sia stato già dimenticato da tutti. Ovviamente ci vorrà del tempo, sono convinto che la rosa sia forte. Maran non è in discussione, ma potremmo dire che siamo tutti in discussione. Si perde e si vince tutti insieme”.

Maran: “Siamo pienamente consapevoli che la tifoseria meriti di più. Il mio rammarico più grande è non riuscire a ripagare questa fiducia. E’ un aspettoche, sia a livello di squadra che personale dispiace molto. Vogliamo e dobbiamo dare loro qualcosa di diverso, ne siamo pienamente consapevoli. Fino al gol avevamo fatto una buona gara, quella che dovevamo fare. Poi si sono sbagliate delle scelte nei 16 metri, ma abbiamo fatto bene in quel frangente. Tante situazioni sono state create da squadra in un momento in cui ieri sera avevamo perso un attaccante con le caratteristiche di cui avevamo bisogno. A partire dal gol è venuta ansia e paura ai giocatori. Onestamente nel secondo tempo siamo rientrati bene. L’episodio che poteva farci svoltare, il gol, ci è stato annullato. Successivamente abbiamo perso un po’ le distanze, soffriamo e perdiamo identità. Sono problematiche inconsce. Dobbiamo analizzare il momento e individuare i problemi. Dobbiamo ridurre il più possibile questi momenti fin quando non saranno svaniti. Non lo merita la gente che ci segue ovunque e comunque. Dobbiamo essere responsabili e sapere da dove passano determinate cose. Qualcosa di più dobbiamo riuscire a fare, al di là dell’impegno che, vi garantisco, è massimale. Per la mia esperienza so che l’ultima cosa che devo pensare all’esonero. La fiducia c’è e questo mi basta per andare avanti a barra dritta. C’è una società e una squadra che rema dalla stessa parte. Per me questo mi dà grande forza e slancio in un momento del cazzo. Non meritiamo tutto questo, abbiamo delle colpe. Le parole però sono finite, bisogna fare qualcosa di diverso.”

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Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Collaboratore de "La Nazione" di Pisa da agosto 2018