Cinque anni fa si concludeva l’estenuante trattativa che faceva approdare a Pisa il presidente Corrado. Dopo un’Odissea durata mesi con lo spettro di un terzo fallimento, è ormai passato un lustro da quel rocambolesco ultimo giorno di trattative del 22 dicembre 2016 con la nuova presidenza che salvò la città e il calcio a Pisa.
L’ULTIMO GIORNO DI TRATTATIVE – Parte tutto dal 22 dicembre del 2016. L’ultimo giorno è quello più lungo. Fin dalle prime ore della mattina si capisce che nell’aria c’è qualcosa di diverso. Alla Direzione Territoriale del Lavoro di Pisa ci sono tutti tranne Lucchesi: Uno dopo l’altro arrivano Corrado, Menichini, Petroni, Tomassetti, Taverniti oltre ai tre giocatori che devono risolvere alcune beghe contrattuali e rinunciare a qualcosa per il bene del Pisa, ovvero Lisuzzo, Montella e Cani. Sulla professionalità di questi ultimi elementi non c’è da discutere. Si discute per tutta la giornata sul problema Lucchesi che fino all’ultimo resta appeso quando, anche lui, cede. Alle 15.20 è tutto fatto. Corrado e i proprietari della Carrara Holding partono per Milano per andare dal notaio a firmare. Passeranno ben cinque ore prima che siano tutti presenti davanti al notaio Giordano. Nel frattempo un manipolo di tifosi e alcuni blogger sono presenti in loco e inviano le foto sui social. C’è perfino il presidente di Lega Abodi e lo stesso Lucchesi.
Alle 20.30 inizia la riunione che durerà ben tre ore. Alle 23 circa l’allarmante notizia che Taverniti è addirittura svenuto e la trattativa sta per saltare. Vengono interrotti tutti i contatti con i giornalisti, la città è nel panico per un ultimo sussulto petroniano e si teme il peggio. Poco dopo le 23.30 però la voce del tifoso pisano al nord Francesco Fasulo irrompe nelle case dei pisani con le parole “è fatta”. Con lui c’è la famiglia Corrado con Giovanni in testa quasi commosso. Perfino il giovane Petroni è finalmente sollevato e può lasciarsi alle spalle un periodo nero, potendo tornare a studiare e a una vita migliore rispetto all’eredità lasciatagli dal padre. La città è finalmente libera.