Nel corso dell’ultima puntata di Finestra Sull’Arena, il presidente Giuseppe Corrado è stato nostro ospite in esclusiva, per salutare la promozione del Pisa in Serie A. Sulla scadenza di Giovanni Corrado: “Giovanni è muratore e architetto, è la punta di diamante per Alex, resterà altrimenti lo convinco io”. sul centro sportivo: “General contractor? Siamo in dirittura d’arrivo”. Su Battini: “Era una persona di gran garbo”. Sulla Serie A: “Conosco un solo modo per vincere”

Buonasera presidente, sarebbe riduttivo farvi i complimenti solo per questo risultato perché è un percorso, lei l’ha definito come la strada più difficile.
“Si è esatto, il risultato di quest’anno è il raccolto del frutto di una semina, di una programmazione, di un lavoro fatto che è l’unica strada che io conosco e che noi conosciamo per avere la certezza di una continuità sportiva, per avere la certezza di avere una squadra e quindi una strada che sta sopra la squadra, che darà garanzie per il futuro, poi il risultato a volte arriva un po’ prima, a volte arriva dopo, ma è sempre la conseguenza di quello che si riesce a creare attraverso un meccanismo di costruzione del progetto”.

Scusi Presidente se la interrompo, ma ci è arrivata una brutta notizia in questo momento, è morto l’ex presidente Carlo Battini, è arrivata in questo momento ci ha gelato il sangue
“Mi dispiace moltissimo, io l’ho conosciuto solo marginalmente, anche con il centro sportivo, ma era una persona di gran garbo, una persona che poi alla fine ha messo la sua passione per quel che aveva a vantaggio del Pisa, poi come sempre non è che basta la passione, bastano gli investimenti, ci vogliono  situazioni anche di buona sorte a volte, forse lui non ha avuto neanche fortuna. Mi dispiace tanto, condoglianza alla famiglia”.

Tornando all’attualità, qual è stata invece la decisione più difficile in questi nove anni di presidenza che da imprenditore ha dovuto compiere, anche magari scelte che non sempre erano anche accettate dalla piazza
“Questa è la conseguenza di un programma di lavoro e di un periodo dove si è cercato di  costruire un valore, poi il risultato sportivo quando arriva non è fine a se stesso ma ha uno zuccolo su cui basarsi in prospettiva futura. No, ma scelte difficili non ce ne sono state perché quando si fanno le scelte in azienda, qualunque sia il tipo di azienda, si fanno a vantaggio della società e dell’azienda stessa, per cui qualunque scelta dev’essere valutata a beneficio alla società. Poi per quanto riguarda reazioni di piazza, media, tifosi, queste ci lasciano veramente indifferenti. Noi andiamo avanti con il nostro credo, alla fine è uno sport, è un gioco, per noi è un lavoro, quindi quando ci si pone di fronte al lavoro le scelte sono diverse rispetto a quelle che si fanno quando ci si pone di fronte a un divertimento”.

Lei e Knaster avete fatto due discorsi molto belli alla premiazione, molto importanti che hanno fatto respirare la comunità, questo non è per noi un punto d’arrivo ma è un punto di passaggio, di partenza per fare un ulteriore step
“Sì sì, il nostro progetto era un progetto aziendale, quindi l’azienda deve costantemente crescere, deve costantemente migliorare i propri risultati e quindi è un percorso che purtroppo può essere cambiato, se ricordate quando noi siamo arrivati in Serie B ho detto che non torneremo più in Serie C. Questo credo che sia, fossi stato all’epoca un tifoso di Pisa, la più bella frase che avrei voluto sentire perché vuol dire che la garanzia di avere una barriera è importante perché una piazza come Pisa una città provinciale ha raggiunto quello che è un campionato di competenza di quelle città e poi ha invece l’obiettivo di crescere costantemente però, ribadisco, parliamo di una società che negli ultimi 34 anni aveva fatto solo tre volte la Serie B, quindi sentirsi che la Serie B non la abbandoneremo più era un risultato straordinario, poi oggi abbiamo conquistato, abbiamo messo questa ciliegina sulla torta, siamo contenti, devo dire io ho preso molto la gioia e la felicità dei tifosi.

Qualcuno ha anche detto che sembrava meno entusiasta
“Solo perché è stata una sorpresa relativa per me. Avevo detto che era una squadra molto forte, adesso potrei dire che è fortissima, non mi ha stupito in più di quello che immaginavo perché se uno lavora con la coscienza e con la convinzione e con la competenza e con le idee, io ero convinto che la nostra squadra oggi fosse matura. Certo, non avrei pensato di avere dieci punti dalla terza e quindici dalla quarta, avendo verso la quarta sempre tra gli undici e i tredici punti. Devo dire me lo aspettavo però quindi sono stato certamente liberato da un peso a Bari perché nel calcio anche se giochi bene può sempre succedere tutto però alla fine abbiamo ottenuto ciò che pensavamo potessimo ottenere”

Nei giorni della festa mai pensato a quella sera d’inverno a Milano a quella firma a quello studio notarile?
“Forse nei giorni della festa non ci ho pensato, la vita è fatta di momenti, di passaggi, di scelte che si fanno a volte che si pensano possano non essere quelle corrette o quelle giuste e poi si manifestano giuste oppure le fai credendo che siano quelle perfette e poi non lo sono. Quando noi siamo arrivati in Serie B ci hanno accompagnato squadre che oggi non ci sono più. Il Pisa prima di noi era una società che aveva appena vinto un campionato ma aveva fatto una forzatura, era una società che aveva fatto tutto per scommettere su una vittoria che gli poteva dare qualche mese di fiato ma poi i mesi di fiato sono finiti.  E’ chiaro che qui si presenta qualcuno facendo voli pindarici e magari lo fa subito al primo anno, in quel momento è un Dio ma è un Dio per poco tempo perché poi dopo le ripercussioni ci sono”.

Come la Sampdoria anche…
“Si ed è drammatico perché una Sampdoria, una squadra che non era mai scesa in Serie C, una squadra che ha 32.000-34.000 persone, tanti anni in Serie B tutte le domeniche, ha un costo squadra che è quasi il doppio del nostro e quindi vuol dire che qualcosa non è quadrato”.

Giovanni Corrado resta vero? Perché sapevamo che è in scadenza
“I prossimi giorni vedremo però credo che per noi sia fondamentale che rimanga, è l’architetto di questa squadra ma a volte è anche muratore. Alex come me l’ha considerato certamente la punta di diamante, non credo che ci siano dei problemi, essendo vicino a me lo convinco io”.

Per il General Contractor del Centro Sportivo, siete ormai vicini all’annuncio? 
Sì, ormai siamo in dirittura d’arrivo”

Grazie Presidente. 

Intervista di Michele Bufalino, Aurora Maltinti, Simone Del Moro e Gabriele Bianchi

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Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Collaboratore de "La Nazione" di Pisa da agosto 2018