Il presidente del Pisa Giuseppe Corrado ha rilasciato una lunga intervista attraverso la tv ufficiale nerazzurra ‘Pisa TV’. Di seguito tutti i temi trattati dal presidente nerazzurro, dagli auguri per il capodanno pisano, passando per gli obiettivi della società, il nuovo stadio e una risposta alla Città Ecologica.

Il presidente Corrado, intervistato da Pisa TV, apre così, parlando del capodanno pisano e dei suoi anni pisani: “Ho imparato che a Pisa l’anno inizia il 25 di marzo. L’ho imparato quattro anni fa quando sono arrivato, quindi approfitto per augurare a tutti buon anno, a tutti i tifosi e coloro che vogliono bene al Pisa. Sono arrivato a Pisa per aprire un progetto industriale perché avevo l’ambizione, l’orgoglio e anche la presunzione che nel calcio si possa lavorare nella maniera giusta e che l’alibi del mondo dello sport e del calcio è solo un alibi se non viene affrontato nella maniera giusta. Quando sono arrivato, dopo pochi mesi ho capito cos’era Pisa e i pisani che stavano proteggendo un valore importante come la propria squadra di calcio. Mi sono affezionato e mi sono concentrato esclusivamente sui colori nerazzurri che sono entrati dentro di me. Agli occhi della gente che mi conosce oggi sono considerato un pisano. Oggi è più facile parlare perché le cose sono andate bene e le persone ci trattano molto bene, ma i pisani sono molto più profondi delle superficialità e sono convinto che, se avessimo avuto problemi, sarebbero stati comunque con noi”.

L’augurio, per il presidente, è che questo anno possa ridare ottimismo contro le difficoltà della pandemia: “Non ci si può che augurare che questa pandemia termini e lasci spazio al ritorno alla normalità, riportando serenità a tutti, perché ciò che si percepisce è un grigiore, una tristezza e una paura che credo sia ampiamente giustificata dai fatti, ma che avrebbe bisogno di una iniezione di fiducia e consapevolezza che il momento più brutto è passato e si possa guardare con entusiasmo per fare ciò che abbiamo sempre fatto, ripartendo dove eravamo arrivati con ancora più orgoglio e tenacia. Noi italiani abbiamo tanti pregi e difetti, ma tra i pregi c’è questa capacità di adattamento che ci permette di arrivare sempre al traguardo”.

Inevitabilmente il discorso si sposta sulla nuova Arena, per il restyling dello stadio: “Nulla ostacolerà il progetto dello stadio, ma purtroppo c’è la burocrazia, che non è pisana, ma è propria del nostro paese. Nelle scorse settimane Knaster mi ha detto che se fossimo stati in America, ne avremmo già fatti due di stadi. Questo è normale, perché all’estero se una persona vuole aprire un’attività non ha problematiche così complesse sulla gestione delle licenze, delle autorizzazioni, delle partite Iva da aprire. Tutto è più veloce. La nostra burocrazia ha frenato la creatività del nostro Paese. Ci sono stati questi ostacoli, ma il nostro programma è ben delineato. A marzo del 2017 eravamo qui da tre mesi e abbiamo aperto il progetto dello stadio con l’allora Sindaco e assessore ai lavori pubblici. Oggi sono cambiati, ma tutto è andato avanti comunque. Ciò che è successo nella storia del calcio degli ultimi 15 anni è che alcune società si sono trovate ingarbugliate perché non hanno programmato. Non è la vittoria o solo la vittoria a determinare il futuro, ma è la programmazione a permettere alle società di vivere. Ormai sullo stadio credo si siano superati tutti gli ostacoli. Il Pef è stato leggermente modificato perché il Covid-19 ha rallentato tutto e noi vogliamo fare le cose al meglio, per affrontare anche le nuove criticità. Non ci sono altri ostacoli, ma va detto che ci sono dei ricorsi che mi lasciano perplesso. Chi ci segue ci tranquillizza, anche le stesse istituzioni ci tranquillizzano. A me non piace far polemica, qualche volta sono stato tacciato di troppo buonismo, ma non è che una persona sia cattiva o buona a seconda di come si atteggia, ma alcune contestazioni anche da parte della città ecologica che contesta il centro sportivo, mi ha lasciato perplesso e l’ho detto anche ai nostri avvocati. Come può un’associazione che difende il verde fare una contestazione su un centro sportivo che si basa sul verde? Noi possiamo solo dare la massima tranquillità su questo perché un centro sportivo è fatto di campi di calcio. Noi andiamo ad aggiungere verde anche allo stadio e sappiamo che al posto dello stadio nella vecchia variante erano previsti dei condomini. E’ uno sport quello della contestazione, ma credo che sia uno sport tutto italiano. A me piacerebbe parlare con questi signori per potergli chiedere quale sia, nel concreto, questa preoccupazione”.

Si parla poi di obiettivi, tra stadio, centro sportivo e Serie A: “L’obiettivo più importante? Una volta una persona mi ha detto che la massima garanzia per i pisani è che ci sia una forte componente aziendale, perché a quel punto allora allora il successo sportivo diventerebbe una conseguenza. Sono un appassionato e un tifoso col sangue nerazzurro, se dovessi scegliere un obiettivo partendo da questo, parlerei di Serie A. Se noi andassimo però in Serie A dopo domani non potremmo giocarla in questo stadio, quindi la prima cosa, il primo obiettivo, da imprenditore, è quello dello stadio e questa dev’essere la priorità”.

Corrado si concentra sui playoff e sul futuro immediato del Pisa: “Da quando siamo arrivati abbiamo guardato sempre avanti, non facciamo proclami particolari, ma l’obiettivo è sempre quello di migliorare un po’. L’importante è la crescita perché crescere troppo velocemente può creare instabilità, noi però guardiamo avanti. Ancora amareggiati per l’esito dello scorso campionato, quando fino a 6 minuti dalla fine eravamo nei playoff. Quest’anno ci siamo detti che volevamo fare un passettino in avanti e un passo avanti rispetto all’altr’anno è quello di cercare di arrivare tra le prime otto, senza fare voli pindarici. Non voglio però più guardare la classifica, perché da ora ognuno è padrone del proprio destino. Ci sono 9 partite e 27 punti a disposizione, dobbiamo farne il più possibile”.

Un pensiero sul Covid che sta condizionando il campionato. “Su una regolarità del campionato ha inciso. Tutti possono essere colpiti e tutti sono stati colpiti in una certa misura. Sta incidendo e inciderà sul risultato finale. Ci vorrà una dosa di fortuna in più per augurarci di superare queste situazioni, io mi auguro che un’ulteriore appendice con sospensione temporanea rubando tempo alla sosta estiva non si verifichi. Mi auguro che si riesca a gestire questa situazione al meglio con i protocolli che abbiamo e con le vaccinazioni si possa creare quella immunità che ci permetterebbe di andare avanti. Coi protocolli che abbiamo e abbiamo avallato e concordato si ha la possibilità di giocarsi il jolly e di tutelare tutte le parti in causa. Ci sono le condizioni per poter proseguire fino alla fine dei campionati”.

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Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Collaboratore de "La Nazione" di Pisa da agosto 2018