Dalla sala stampa dell’Arena Garibaldi il tecnico del Pisa D’Angelo anticipa i temi della sfida contro il Benevento, Open Day della Serie B del campionato.
Si è preparato anche lei psicologicamente a questo avvio di campionato?
Ho pensato alla prima volta che ho giocato da bambino sotto casa in un campetto. Di strada ne ho fatta tanta, è stato un percorso molto lungo per me. Essere arrivato ad allenare una squadra in Serie B come il Pisa è motivo di grande soddisfazione per me. Non so se sono capace o meno, lo dirà il campo. Credo di essere un buon allenatore di Serie C e adesso come capita a tutti sono di fronte a un nuovo percorso e come è giusto che sia sarà il campo a dire se sarò all’altezza.
Ci sono tante squadre forti in questo campionato. Il 3-5-2 può essere lo schema giusto?
Potrebbe essere, ma come dico spesso giochiamo un 3-5-2 ultra offensivo, perché i nostri giocatori sono molto offensivi in fase di spinta, come Lisi e Birindelli. Una delle due mezzali è quasi sempre un trequartista, perciò se giochiamo 3-5-2 è solo perché penso che possiamo mettere in difficoltà il Benevento.
Come arriva questa squadra in campionato?
La squadra secondo me sta bene, mi auguro che riesca a sciogliersi rapidamente, arrivando con la giusta tranquillità all’esordio.
Una nota sui nuovi arrivati. Qual è il giudizio per questo ultimo mese e Asencio è Pinato?
Possono giocare anche dall’inizio, hanno messo allenamenti sulle gambe che non avevano. Sono a disposizione anche dal primo minuto.
Pinato lo vede come esterno o come mezzala?
Il suo ruolo è quello di mezzala, ma ha giocato anche quinto in difesa e lo può fare bene, ha una grande corsa e un buonissimo piede, sarà utilizzato in entrambi ruoli.
Chi sono gli squalificati e gli altri assenti?
Siega e Meroni sono squalificati, poi mancheranno Moscardelli, Di Quinzio e Liotti per infortunio.
Il fattore entusiasmo quanto può contare?
In tanti dicono che dobbiamo puntare sull’entusiasmo. Dobbiamo giocare a calcio il più possibile, se si gioca bene si ha più possibilità di vincere le partite. L’entusiasmo aiuta, ma non è un fattore determinante. Abbiamo voglia di giocare, sapendo che sarà una maratona e non una finale dei 100 metri. Viviamo giornalmente l’attesa che hanno i tifosi, come succede a me succede anche ai ragazzi. Questa è una cosa positiva.
In questa estate sono cambiate anche alcune regole come la rimessa da fondocampo, le sostituzioni etc. Come cambia l’approccio?
Quando ho iniziato a giocare io si poteva passare la palla al portiere che poteva prenderla di mano. Avremo un approccio diverso ai cambi e lo sappiamo, abbiamo provato queste nuove rimesse e parlato coi ragazzi sulle nuove regole sul fallo di mano. Alla fine è uno scontro tra 11 uomini e queste regole non determinano grandi cambiamenti.
A differenza dello scorso anno il Pisa dovrà tenere botta quando saranno altri ad avere il pallino in mano, come ha detto. La squadra com’è preparata su questo?
Abbiamo preparato la partita anche su questo, il Benevento è una delle squadre favorite per vincere il campionato, insieme ad Empoli, Frosinone, Ascoli e Cremonese. Detto questo ha giocatori importanti, non potremo avere il possesso palla dell’anno scorso, ma dovremo avere una squadra propositiva, come concetto di gioco cercheremo sempre di vincere. Se qualcuno pensa che difendiamo e basta si sbaglia. L’altro giorno ci siamo difesi e siamo ripartiti col Bologna, ma non è il calcio che mi fa impazzire. Loro erano ovviamente messi meglio in campo di noi, ma noi dobbiamo provare a fare la partita.
L’anno scorso dovevamo essere più cinici, anche quest’anno avremo le stesse difficoltà?
Sono passati molti anni da quando l’ho giocata. Salendo di categoria il margine di errore diminuisce. Se creeremo le stesse azioni dell’anno scorso possiamo fare gol con gli attaccanti che abbiamo.
Un giocatore che ha sorpreso in questo pre campionato è stato Aya.
Sì, è un difensore che regala poco allo spettacolo, ma è di molta sostanza. L’ho alternato a Benedetti in mezzo per provarli. Aya è più bravo a tenera la linea alta, mentre Simone nel muovere la palla.
Da giocatore esordì in B col Castel Di Sangro, una favola. Oggi qual è la differenza da allenatore?
Da giocatore da contratto non potevano cacciarmi, purtroppo oggi sì.
Ci sarà grande seguito televisivo.
Sì, sono tutti andati dal parrucchiere.