Dalla sala stampa dell’Arena Garibaldi il tecnico nerazzurro Luca D’Angelo anticipa i temi della sfida di Pasquetta contro il Cagliari. Di seguito le sue dichiarazioni.

Qual è la condizione di alcuni giocatori, come Touré e Masucci? Ce ne sono altri in dubbio?

Dobbiamo valutare solo la condizione di Masucci che è l’unico in dubbio. Touré ha bisogno di più tempo.

Il Cagliari è un avversario importante

Provengono dalla Serie A. Hanno alcuni giocatori che per un niente non sono andati a disputare il Mondiale. E’ una squadra molto forte, inutile sottolinearlo. Ranieri è anche un allenatore importantissimo per il calcio italiano.

Tre scontri diretti contro Cagliari, Bari e Frosinone nel finale di stagione. Cosa ne pensa?

Domani giochiamo con il Cagliari che non è una partita da playoff, se vinciamo non li eliminiamo. Sorrido perché ho visto grande sgomento dopo la grande sconfitta con il Cosenza. Avevano battuto Parma, Reggina e Frosinone. Ci stava battere anche il Pisa. Quando facciamo punti in maniera immeritata lo dico, col Palermo non avevamo meritato. Domani è una partita di campionato e con i playoff non c’entra niente.

Il Pisa tira tanto da fuori, ma non riesce a segnare. Anche sui calci d’angolo le statistiche dicono che i nerazzurri sono indietro. 

Non è facile far gol da fuori area. Aumentando la distanza dalla porta si aumenta la possibilità di sbagliare. Si cerca potenza e precisione. In alcuni casi abbiamo fatto gol, ma non si può pensare di segnare sempre da fuori area. Bisogna sempre cercare di migliorarsi. Ci lavoriamo spesso, speriamo di fare meglio perché sicuramente il dato non è buono.

Sud Tirol-Bari e Pisa-Cagliari sono due sfide importanti in questo turno. Pisa e Cagliari possono ancora aspirare al terzo e quarto posto? 

Credo, come ho sempre pensato, che non serva assolutamente a niente fare delle tabelle di punti in previsione del futuro. Bisogna sempre pensare partita dopo partita. Io non abbandono niente, neanche l’idea di arrivare secondo. Possiamo solo cercare insieme alla squadra e alla gente di fare il meglio possibile.

Nel girone di ritorno il Pisa ha avuto meno brillantezza. Che idea si è fatto? Qual è il problema che non fa dare alla squadra questa continuità?

Eravamo ripartiti benissimo, poi la squadra ha perso un po’ di tranquillità. Questo è fuor di dubbio. Abbiamo perso un po’ di freschezza. Tutta la serie di grandi risultati avevano dato grande gioia alla squadra che adesso è un po’ più preoccupata perché i risultati non sono dei migliori.

E questa sconfitta che sensazione ha dato alla squadra?

La squadra si allena bene perché è composta di grandi professionisti. Sappiamo che dobbiamo far meglio. Ho detto che non meritavamo di perdere a Cosenza, ma questo non significa che abbiamo giocato bene. Da me e dai ragazzi ci aspettiamo prestazioni migliori. La squadra si allena sempre con grande desiderio di fare risultato. Il calcio è anche una condizione mentale, si viaggia con euforia quando va tutto bene, dipende dalle capacità del gruppo e nostra di aver risultati consecutivi come nei primi quattro mesi.

Lunedì il Pisa affronta una squadra in fiducia che, da quando è arrivato Ranieri, ha perso solo una volta. Come pensa di provare a batterli?

Penso che una certa dose di euforia dovremo averla anche noi e invece ci manca perché probabilmente quello che succede nel calcio succede anche nella vita, ovvero la totale mancanza di memoria, ci fa dimenticare da dove si è partiti. E si circoscrive tutto al momento attuale. A inizio stagione se ci avessero detto eravamo un punto sotto al Cagliari a 7 giornate dalla fine l’avremmo sottoscritto. Vedo che c’è quasi perplessità nei confronti della squadra.

Eppure i tifosi rispondono presente e ci sarà quasi il tutto esaurito?

Non mi riferisco ai tifosi. Vedo che in generale non si valuta il fatto che siamo in corsa. La squadra è un po’ dimessa di non riuscire a ricambiare l’affetto dei tifosi. Sono convinto che ogni fallo laterale della partita avremo un tifo ineccepibile che ha seguito il Pisa fino all’Eccellenza. Dobbiamo ricordarci da dove siamo partiti per giocarci qualcosa di importante.

Cosa serve ai ragazzi? 

Sono preoccupati, li conosco. Dovremmo invece giocare con più libertà mentale, affrontando queste partite con grande spirito battagliero per far sì che l’Arena ci possa trascinare.

Come sta Torregrossa? 

Si è allenato bene in settimana, può sicuramente far parte della partita in corso o dall’inizio. Tutti siamo ben felici di averlo in un’ottima condizione atletica. La difficoltà di Ernesto può essere quella anche perché con Lapadula e Coda è il miglior attaccante del campionato.

Zuelli ha fatto bene col Cosenza.

Sì, ha fatto molto bene e lo tengo in altissima considerazione.

Ritrovare la spensieratezza e determinazione. Questa partita col Cagliari può arrivare al punto giusto? Può essere la molla giusta? 

Sì, ma penso che ogni avversario sia temibile. Dobbiamo spingere sul fattore emozionale. Il Cagliari è forte, ma siamo forti pure noi.

Commenti

Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Collaboratore de "La Nazione" di Pisa da agosto 2018