Il tecnico Luca D’Angelo, assieme al direttore generale Giovanni Corrado hanno parlato al termine della sconfitta col Frosinone. Di seguito le loro dichiarazioni.

D’Angelo: “Non penso che sia una mancanza di determinazione quello che sta mancando alla squadra. Fino al momento del pareggio del Frosinone, primo tiro nello specchio della porta, non avevamo rischiato nulla. È un problema sicuramente a livello mentale perché la squadra nel momento che subisce qualcosa dall’avversario va in grave difficoltà. Torregrossa l’abbiamo recuperato all’ultimo momento perciò non posso dire nulla nei suoi confronti. Lo stesso hanno fatto anche gli altri ragazzi Non riesco ad addossare colpe a livello caratteriale, posso darle a livello tecnico e tattico mettendomi io di mezzo per primo ma non dal punto di vista dell’impegno. So che in tanti non sono d’accordo. I giocatori li vedo durante la settimana e li vedo durante la partita. IL 70% di questi ragazzi li conosciamo bene e sappiamo quanto ci tengono e anche i nuovi nessuno si è mai tirato indietro. Personalmente e lo faccio anche a nome dei ragazzi ringrazio i tifosi perché abbiamo ben notato che i fischi sono arrivati alla fine della partita e questa è una nota di merito. La squadra nelle prossime due partite farà di tutto per invertire questa ombra che ci ha colpito, così forte. Nessuno si tira indietro, né dei giocatori né dello staff. Siamo consapevoli che stiamo deludendo innanzitutto noi stessi perché probabilmente dopo la grande rincorsa tutti quanti ci aspettavamo chissà che invece negli ultimi due mesi siamo andati in evidente apnea. Dobbiamo solo stare zitti, prenderci le critiche, tutte, così come prendevamo con grande sorriso gli applausi e le note di stima. Adesso è giustissimo che venga criticato l’allenatore perché la squadra non sta andando bene ed è l’allenatore che deve dare le risposte ai dubbi che possono avere i calciatori in campo. Barba ha avuto 3 giorni la febbre, martedì e mercoledì non si è allenato. Morutan sta attraversando un momento non buono soprattutto a livello mentale, il ragazzo ci tiene tanto e si vede e prova a fare cose che prima gli riuscivano con facilità e volevamo togliergli un po’ di questo peso buttandolo dentro nell’ultima mezzora. Masucci stava bene e invece volevo dare spazio a lui perché come sempre ci ha risposto bene. L’errore di Marin? Chiedo io e fare tocco e ritocco col difensore, quindi la colpa per il gol del 3-1 preso non è di Marin. Mi assumo questa responsabilità Marin è un giocatore forte ed un grande uomo. Non posso dimenticare quello che mi hanno dato i nostri giocatori e che sono convinto ci daranno nelle prossime due partite”.

Corrado: “Questa è una squadra fragile in questo momento ed è fragile non solo nelle difficoltà ma anche nei momenti positivi. Nonostante il Pisa è passato in vantaggio non riesce a reagire dal punto di vista emotivo. E’ una fragilità strutturale. Piove anche sul bagnato perché anche l’episodio del gol di Garritano è significativo. Gli episodi vanno dalla tua parte quando sei bravo a portarli dalla sua parte. La squadra è fragile e quali siano le ragioni di questa fragilità è difficile da spiegare. Quando mentalmente non si è sereni tutti i tentativi finiscono per essere vani. Stabilire oggi qual è il Pisa è difficile. Logicamente non siamo contenti dei risultati, il livello tecnico dei giocatori e dell’allenatore è il medesimo di quando fai 14 partite senza perdere. E’ una squadra che nei playoff se ci arriviamo partirebbe da ultima. Noi abbiamo le convinzioni di avere una squadra forte e il livello tecnico è il medesimo. Tanto ha inciso il problema mentale. Dopo la sosta la squadra ha sempre fatto fatica a mantenere un alto livello di prestazioni. La fragilità è arrivata oggi nel momento migliore ed ecco perché secondo me è strutturale. Quando sei ambizioso sicuramente cerchi sempre di raggiungere il meglio. Ogni risultato negativo per noi è un momento su cui riflettere e su cui capire perché è avvenuto. Abbiamo recuperato tante posizioni e siamo arrivati anche a giocarci qualcosa di importante. Ora dobbiamo resettare e capire perché questa squadra non riesce a reagire. Poi si faranno le valutazioni ed è indubbio che quando si lavora si fanno determinate valutazioni, si costruisce una squadra che possa ambire a delle posizioni, ci sono tante situazioni, andamenti e infortuni e si cerca di capire quando e dove si è sbagliato. Sto cercando di mantenere un equilibrio. Questo è un campionato difficile e rischiano di retrocedere squadre che hanno fatto dei playoff con noi l’anno scorso. Se c’è stata qualche valutazione errata la faremo. Non siamo ai margini dei playout, ma ai margini dei playoff. La testa in questo mestiere incide più di tutto il resto. Quando a livello mentale non sei tranquillo, non sei sereno e non giochi bene e questo vale anche al contrario. Tutto diventa difficile. Il Pisa era una squadra che andava in svantaggio e rimontava. La fragilità strutturale si risolve soprattutto internamente e poi si valuta sul mercato come intervenire. All’anno prossimo si deve pensare alla fine della stagione perché bisogna pensare al rispetto dei tifosi e dei giocatori. La contestazione non mi sorprende perché il tifo nerazzurro che da tanto è giusto che riceva tanto. A loro dico che non si dimentichino che i giocatori stanno dando tanto. Una persona fragile va supportata ed è l’unico modo per dare di più. Non abbiamo una squadra che non vuole raggiungere il risultato”. 

 

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Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Collaboratore de "La Nazione" di Pisa da agosto 2018